Nel 2016 sono stati imbottigliati 580 mila ettolitri di vino a denominazione riconducibile al Trentino (le DOP Trentino, Trento, Rotaliano e Casteller e le IGP Vallagarina e Dolomiti). Per essere più chiari un volume di vino pari a poco più di 77 milioni di bottiglie da 0,75. Numeri e andamenti dell’anno che si è appena chiuso sono stati diffusi in queste ore da Consorzio Vini del Trentino su dati elaborati dalla Camera di Commercio di Trento, a cui compete il controllo delle denominazioni. Mancano all’appello la piccola DOP di Caldaro, quasi inesistente e tutta la partita Valdadige, i cui controlli sono attribuiti a Valoritalia e a cui dedicheremo un post separato non appena saranno disponibili i numeri ufficiali.
Intanto c’è da registrare una crescita consistente sul 2015 dell’imbottigliamento a denominazione: + 6,6 %. Del resto la vendemmia del 2015 era stata generosa, mentre la 2014 era stata una delle peggiori del decennio. La crescita, tuttavia, non è omogenea. È a due cifre per la TRENTO (+ 10,2) e per la Trentino (+12,1), ma va male per la Rotaliana che segna un – 12,2 %. Pressoché stabili invece la piccolissima Casteller e la IGT Dolomiti. Mentre si registra una lieve crescita (+1,7 %) della IGT Vallagarina.
Il peso delle due IGT (Dolomiti e Vallagarina) resta comunque molto consistente rispetto al volume del vino Trentino, sebbene in leggera flessione rispetto all’anno precedente: 37 % nel 2016 e 38,7 nel 2015. Come ricordavo in apertura, resta fuori da questi calcoli aggiornati la grande Valdadige Doc (soprattutto Pinot Grigio), che per nel 2015 valeva circa 18 milioni di bottiglie da 0 ,75. L’incidenza delle IGT (Dolomiti, Vallagarina e Valdadige) sulla massa del vino proveniente da vigneti trentini, ad occhio valeva quindi il 50 %.
Accanto alla crescita degli imbottigliamenti, la Camera Commercio fa notare anche una crescita delle giacenze al 31 dicembre 2016, rispetto a quelle registrate alla stessa data dell’anno precedente: + 2,5 %. Sostanzialmente stabili le scorte di Trentino e in calo ( -3%) quelle targate IGT Dolomiti. Aumentano considerevolmente invece la giacenze del Rotaliano (+7,2 %), del Trento (+9,1 %) e della piccola IGT Vallagarina (+ 8,3).
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.
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