Certificazione, dialogo, promozione e comunicazione. Queste le parole d’ordine con le quali si può riassumere il programma presidenziale di Bruno Lutterotti (Produttori Toblino e Cavit), da ieri al vertice di Consorzio Vini del Trentino, l’ente di tutela decapitato, quattro mesi fa, dalle dimissioni di Alessandro Bertagnolli. Insieme al presidente di Ravina, ieri, sono nel CdA allargato (1 membro in più) anche Paolo Saiani della lagarina Mori Colli Zugna, a coprire il posto originariamente immaginato (?) per i vignaioli, che però come si sa hanno dato forfait imponendo a tutti i loro soci di recedere da CVT, e Pietro Patton, artefice della nuova stagione della La-Vis, a coprire in consiglio la poltrona lasciata vuota da Bertagnoli.
Ma torniamo al nuovo consorzio delineato da Lutterotti, il cui profilo sembra molto differente da quello dell’ente consortile che abbiamo imparato a conoscere fino ad oggi. Ieri pomeriggio il neo presidente ha accettato di spiegare il suo programma a Trentino Wine.
Certificazione SQNPI (Ape Maia)
Si continuerà con coerenza sulla strada delineata, del resto il PAN obbliga comunque i viticoltori ad attenersi ad un codice rigoroso. Quindi avanti tutta con la certificazione, per una vitivinicoltura sempre più sostenibile. Anche la Produttori Toblino ha aderito da quest’anno e consorzio continuerà a lavorare a stretto contatto con l’Istituto Superiore di Sanità
Dialogo con i Vignaioli
Io sono per natura un ottimista, ho letto il comunicato stampa diffuso oggi dai vignaioli, ma credo che al di là del gioco delle parti, il dialogo possa essere ripreso e io farò quello che devo fare per avviare un percorso che porti ad un Trentino unitario
Promozione
Consorzio ricomincerà ad occuparsi anche di promozione in sinergia con gli altri soggetti che già se ne sono incaricati. L’obiettivo è dare un messaggio unitario e univoco del Trentino
Comunicazione
Il nostro patrimonio di valori, di competenze e di qualità deve essere raccontato all’esterno, deve essere trasferito alla società civile. Fino ad oggi abbiamo lavorato soprattutto per mettere a punto gli strumenti, penso alla certificazione SQPNI, da domani, invece, dobbiamo concentrarci per raccontare quello che facciamo e perché lo facciamo.
Buon lavoro presidente Lutterotti e se può, se ha tempo, non si dimentichi il (la ) Nosiola!
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Composizione CdA Consorzio Vini del Trentino
Presidente
Bruno Lutterotti (Produttori Toblino)
Vice Presidente
Luca Rigotti (Nosio)
Consiglieri
Alfredo Albertini (Cantina Trento)
Vito Armani (Cantina di Ala)
Paolo Endrici (Endrizzi)
Lorenzo Libera (Viticoltori in Avio)
Marcello Lunelli (Cantine Ferrari)
Fabio Maccari (Cantine Mezzacorona)
Paolo Malfer (Revì)
Pietro Patton (La Vis)
Andrea Pergher (Cantina Roverè della Luna)
Giorgio Planchestainer (Agraria di Riva del Garda)
Paolo Saiani (Mori Colli Zugna)
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.
Congratulazioni e buon lavoro Bruno.
Un riparo è per sempre..! Patti Smith… Gimme Shelter
File Allegato
Mi sembra che le premesse siano buone, anzi molto buone.
Cantine, Agrarie, Produttori consorziati ecc. possono fare molto soprattutto ascoltando spesso Paolo Endrici e Matteo Lunelli.
Mi sembra che il consiglio rispetti un po' il passato dimenticato e mi spiace per la presa di posizione dei Vignaioli dato che un punto importante dell'intervista è quello che dice :"L’obiettivo è dare un messaggio unitario e univoco del Trentino" oltre che "….da domani, invece, dobbiamo concentrarci per raccontare quello che facciamo e perché lo facciamo." Quindi un tutto anche per parti diverse.
Sono punti importanti per uscire dai Palazzi, dalle fiere di paese e soprattutto da quel consumo autarchico/turistico/solipsistico concorrenziale che in passato ha creato solo ingenue vittime : dai tappi a stella/corona al Sait.
Ad Maiora, presidente e consiglio tutto !
… e presidente Lutterotti e se può, se ha tempo, non si dimentichi il (la ) Nosiola !
Giuliano il cda rispecchia il passato, perché non è stato rinnovato per intero: è stato rinnovato solo per due membri. Si tratta del posto vacante che fino ad ottobre era stato di Alessandro Bertagnoli (dimessosi con la schiena dritta per la torbida storia del protocollo di lotta integrata) e del nuovo membro frutto dell'allargamento del cda. Tutti gli altri, presidente lutterotti, vanno in scadenza fra un anno, al termine del mandato naturale.
Sarò in grave conflitto d'interesse ma vi confesso che preferisco il programma di Luterotti al codice deontologico, così come lo chiama Tiziano, dei vignaioli.
Per carità hanno tutto il mio rispetto ad avere questa iniziativa ma io credo che o facciamo qualcosa tutti insieme per promuovere questo benedetto Trentino altrimenti ci faremo la guerra a chi sarà il più puro e come dice il proverbio fra i due litiganti il terzo gode quindi coraggio Lutterotti mantieni fede alle promesse e vai!
Io non voglio dare giudizi di valore: mi limito ad osservare che il manifesto dei vignaioli disegna un modello di vitivinicoltura praticamente alternativo a quello della cooperazione: impegno alla conversione biologica (che è cosa diversissima dall'Ape Maia ), riduzione delle rese del 20 % in campagna, assestamento della spremitura al 70 %, aumento di nove mesi delle basi spumante. E altro ancora. In questo orizzonte è difficile, oggettivamente difficile, parlare di unità, se non come esercizio retorico. Ed è ancora più difficile pensare all'unità se le posizioni dominanti non accettano che questo obiettivo sia il frutto di un percorso rispettoso delle differenze, ma soprattutto giocato su un terreno di confronto paritetico. Oggi non è così. Ed è quindi pura retorica, secondo, me invocare l'unità: perché sarebbe l'unità alle condizioni del più forte anzi fortissimo.
A proposito della composizione di consorzio vini, non so se qualcuno lo ha notato, ma l'ampliamento del cda, di fatto ha indebolito la posizione di Cavit: prima poteva contare sul voto di sei membri su 12, oggi sul voto di sei membri su 13. Speriamo che chi doveva accorgersene se ne sia accorto e abbia fatto bene i suoi conti…
a proposito di puri Giuliano…diceva Pietro Nenni: a fare a gara a fare i puri, troverai sempre uno più puro che ti epura…. ; e così ora vediamo quanti dei 20 vignaioli che ora stanno in entrambi i consorzi obbediranno al diktat dell'assemblea di Cesconi: recesso!