Dieci minuti di sano relax. Abbasso le vele della mia giornata intensa ( in realtà è quello che significa la traduzione del nome dello Chateau) e degusto questo vino. Chateau Beychevelle Grand Vin 1996 Saint Julien 13,0% vol. A.S.J.C. Al naso, e poi in degustazione, mi ha colpito il giusto mix tra eleganza, raffinatezza e potenza data dalla ricerca di uno stile preciso. Nasce da uve di Cabernet Sauvignon, Franc, Merlot e Petit verdot. Di un rosso granato con un’unghia mattonata. Fitta trama al naso che mi fa divertire parecchio. Una bella nota di rabarbaro, china, stecca di liquirizia, carrubo, grafite, note di sottobosco, penso a dei porcini messi in ammollo in acqua per farli rinvenire, ancora pepe, bacche di ginepro, foglie secche, corteccia bagnata. Vegetale, viola e un bel peperone rosso, curiosa sensazione di ciliegia sotto spirito. In bocca una bella spinta acida evidente e marcata, secco, l’alcol non invadente, la sua persistenza è elegante come un soffio leggiadro. Un vino da meditazione.
“Un vino è eccezionale, quando ci si siede in poltrona, si degusta, si chiudono gli occhi e si vede l’immenso” G. Tachis
Il sommelier, nella mia visione, è un appassionato di vino che dopo aver degustato tanti vini si trova ad un bivio, innanzi a lui, tre strade: “me la tiro” ossia presunzione di sapere tutto, “ingessatura” degustare e valorizzare solo vini blasonati e “continuo a cercare” per conoscere sempre più. Io ho scelto di appartenere alla terza via. All’età di ventun’anni ho avuto, in un giorno di settembre, una folgorazione, inaspettata, davanti ad un calice di vino che mi ha aperto un nuovo immaginario, emozioni a me sconosciute. Ho scoperto che una bottiglia è la sintesi di un perfetto equilibrio fra natura, mano dell’uomo, tecnologia e storia vitivinicola. L’essenza della degustazione diventa espressione di questa conoscenza, creatrice di armonia. Il vino ha la capacità di rendere gli uomini tutti uguali e al pari quando si trovano davanti ad una buona bottiglia da degustare insieme. A volte è proprio il vino che crea questa magia e li rende anche migliori….prosit!!
Raffaele Fischetti – Presidente FIS – Fondazione Italiana Sommelier del Trentino Alto Adige