Durello e Monte Veronese
insieme per un mese sulle tavole dei ristoranti e
delle osterie di Verona.
Prima edizione della rassegna che propone, per tutto il mese di marzo, dei menù degustazione a base di formaggio Monte Veronese, che arriva dalla Lessinia, in abbinamento con il Durello, il vino del territorio dell’Est Veronese.
Si svolgerà dal 1 al 31 marzo in circa ottanta ristoranti e osterie di Verona e provincia la rassegna gastronomica #100MenùDi “Durello e Monte Veronese”.
Questa iniziativa ideata dall’Associazione Culturale Hostaria, in collaborazione con il Consorzio tutela Lessini Durello e il Consorzio tutela formaggio Monte Veronese, e con il patrocinio di Comune di Verona e Provincia di Verona, prevede che per tutto il mese di marzo venga proposto uno speciale menù con piatti che contengono il Monte Veronese come ingrediente abbinati ad un calice di spumante Durello. Sarà semplice e veloce prenotare un posto a tavola. Basterà scaricare la APP gratuita sul cellulare e saranno visibili tutti i menu, gli indirizzi e il numero di telefono, ma anche la distanza e la posizione geografica. I prezzi dei menù, che comprendono anche il vino Durello, vanno dai 12 ai 35 euro. Alla creatività degli chef dei vari ristoranti, assieme al formaggio DOP della montagna veronese e al vino Durello, sarà concesso e gradito l’utilizzo di altri prodotti tipici della terra scaligera come il radicchio rosso o il tartufo della Lessinia, ma anche il pesce e carni del territorio.
“Il progetto #100MenuDi è al servizio degli appassionati dell’enogastronomia tipica veronese – dice Alessandro Medici presidente di Hostaria – e vuole essere una guida per i turisti appassionati dei sapori, e vuole mettere in rete i ristoratori con i produttori di specialità. Proponiamo dei menu tematici in vari periodi dell’anno, tutti visibili sulla app e sul sito”.
“Abbiamo aderito perchè siamo convinti che il formaggio Monte Veronese sia molto adatto ad essere utilizzato in cucina – afferma Ezio Dalla Valentina presidente del Consorzio tutela formaggio Monte Veronese – e speriamo vivamente che gli chef e i ristoratori utilizzino l’autentico Monte Veronese DOP marchiato e non le imitazioni”.
“La produzione di Durello si è sviluppata soprattutto attorno al vino spumante con fermentazione tradizionale in bottiglia – dice Alberto Marchisio, Presidente del Consorzio tutela Vino Lessini Durello – questo per esprimere al meglio i sottili aromi e la particolare freschezza dell’uva Durella. Ė vino adatto non solo per l’aperitivo ma da bere a tutto pasto, e questa rassegna ne è la dimostrazione”.
Info sul sito www. 100menu-di. it oppure scarica app 100menu-di
Il vino Lessini Durello
Anche se il disciplinare di produzione prevede anche vini fermi la DOC Lessini Durello si è sviluppata soprattutto attorno al vino spumante con fermentazione tradizionale in bottiglia. Questo per esprimere al meglio i sottili aromi e la particolare freschezza della Durella. I terreni, di origine vulcanica, con basalti e zone tufacee ricche di sali minerali, apportano una naturale “austerità” all’uva che poi si trasferisce nel vino come freschezza e mineralità. Questo vitigno autoctono si è sviluppato prevalente nelle vallate della Lessinia, nell’est veronese a cavallo delle province Verona e Vicenza.
Il Monte Veronese DOP
E’ un formaggio di montagna prodotto con latte di vacca proveniente dai pascoli della Lessinia e del Monte Baldo. Il Monte Veronese “latte intero” si può commercializzare dal venticinquesimo giorno dalla produzione. Per apprezzare al meglio le sue fondamentali e tipiche caratteristiche di freschezza è consigliabile mangiarlo entro 60 giorni dalla produzione. Il Monte Veronese “d’allevo” si i può commercializzare dal novantesimo giorno dalla produzione, fino a un anno e oltre. Quello prodotto esclusivamente con “latte di malga” raccolto da vacche in alpeggio nel periodo che va da maggio a ottobre è un Presidio Slow Food.
Giornalista e blogger con uno sguardo curioso, e a volte provocatorio, verso la politiche agricole; appassionato di vino, animatore di degustazioni fra amici e di iniziative a sfondo enologico, è tra i fondatori di Skywine – Quaderni di Viticultura e di Trentino Wine. Territorialista, autoctonista e anche un po’ comunista. Insomma contiene moltitudini e non se ne dispiace!