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Buonasera, non so se ho sbagliato i calcoli, ma siccome parliamo di ettolitri vino, a me risulta che, togliendo la minor produzione (ho considerato -35% rispetto alla doc) e dando per scontata una resa vino del 70% le differenze sono di molto inferiori, nello specifico: parliamo di 1300 euro per il P.G. e 4000 euro (che sono, questi si tanti) per lo chardonnay, mentre per il pinot bianco la differenza è in positivo per il Trentino di qualche centinaio di euro.
Gli altri vini non sono appunto paragonabili essendo essenzialmente vini di territorio.
Arriviamo anche a 24 di media… Comunque lo sanno tutti tranne chi dovrebbe lavorare per migliorare… Anche se forse dieci piccole cantine private non hanno ogn'una un megadirettore clamoroso duca conte semenzara. Però va ben così, un detto comune nato sicuramente nella mediocrità clericale che ben vestiamo recita: "no poderen mia far tuti vin da bozete…"
te gai resom michele… le bozete.. i le beve….sol lori… i clericali..
E alla fine basterebbe così poco… Ghen saria de pu bone anca per i clericali e i radicali chic
Anche l'articolo del prof. Andreaus presente su l'Adige di sabato aiuterebbe a capire.
forse questa tabella dei prezzi all'ingrosso (ettolitro) chiarisce un poco le cose
Questi numeri non sono aggiornatissimi. ma spiegano bene il fenomeno. Un ettaro di vigneto con denominazonie AA pur producendo meno uva (30 – 40 % in meno) genera un valore di 20 mila euro. Un ettaro di vigneto in trentino (doc trento, trentino, e altre igt e doc) pur producendo più uva, genera un valore di poco superiore ai 10 mia euro. Perché: le uve vengono pagate molto di più, molto di più. E perché vengono pagate di più? Perché sono materia prima destinata a produrre un vino dal forte contenuto identitatario che viene riconosciuto nel prezzo finale che il consumatore è disposto a pagare. Insomma in alto Adige si lavora meno, e si guadagna di più, molto di più. Del resto il 40 5 del vino aa viene consumato in loco, prevalentemente attraverso l'eno turismo, mentre, per dire, l'80 % del fatturato dei grandi gruppi industriali trentini si realizza sui mercati esteri con prodotti di fascia medio bassa, generalmente non oltre i dieci dollari negli states. Insomma sono due modelli di sviluppo molto diversi.
Però non mi spiega perché i vigneti tirolesi generano 60% di valore in più. Anzi mi dice che non si possono fare paragoni e mi passa in rassegna i grandi successi del Trentino. Quindi non si può neanche dire che c'è un 60% in più? Allora di cosa stiamo parlando? Boh…