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Conte, non ho mai scritto che Piccolo è Bello – anche se talvolta penso che sia più facile ragionare e agire e difendere il territorio nel piccolo, ma anche questo è un altro discorso ancora. Ti ho spiegato che quella del dop garda, proprio perché piccola, è stata una denominazione gestita bene che ha creato reputazione e si è posizionata su fasce alte di mercato, su una fascia premium a livello nazionale. Ed è cosi piccola che basterebbe per sfamare annualmente di olio un piccolo paese come Brentonico.. o Mori. Non scende oltre l'Adige per promuoversi, è vero: infatti si rivolge prevalentemente ad un bacino di consumo turistico agito localmente (il Garda trentino vale circa 800 mila arrivi e 3500000 presenze). Insomma quell'olio per essere venduto bene e a quei prezzi, non ha bisogno di scendere fino ad Ostuni o di salire fino alla Biofach…. E Credo di non sbagliare di molto dicendo questo.
Ps: L'alto adige sud tirol… è esotico… a parte la qualita indubbia della produzione, questa nuance esotica …. è uno strumento formidabile di marketing sul consumatore italiano.
Caro il mio Conte, tu sai bene quanto frequentemente critichi le scelte di politica agricola di questa nostra "povera" provincia, che sembra sempre più senza bussola. Tuttavia sull'olio del Garda (dop), penso invece tutto il bene possibile. Tralascio qui i discorsi sul recupero delle fratte e dei terreni incolti, che pure è un'azione a cui va riconosciuto un valore intrinseco – a proposito lo sai che anche il nostro amico A.R. si sta dedicando felicemente a quest'attività -. Ma tralascio questo aspetto ché meriterebbe un tavolo a parte. E mi limito ad osservare il fenomeno: l'olio dop del Garda trentino rappresenta in termini di volumi un'inezia rispetto alla produzione nazionale che si aggira attorno alle 700 mila tonnellate. Mentre la produzione dop trentina si aggira attorno alle 200 ton. anno (quest'anno, grazie alla eccezionale produzione di olive pur con scarsa resa, ha raggiunto le 270 ton). Quindi sappiamo bene che si tratta di un'economia molto residuale in termini di volumi. Eppure questa dop è fortemente rappresentativa e fortemente apprezzata in termine di valori: è la terza dop olearia nella classifica dei prezzi al consumo (dopo la piccolissima Brisighella e quasi alla pari con la dop Laghi lombardi) almeno secondo le rivelazioni Ismea di febbraio, che hanno quotato la dop garda a 14 euro rotti kg. . Ampiamente al di sopra la media dei prezzi delle dop olearie italiane; il Terre di Bari, per esempio si ferma a 6 euro. Quindi dato per scontato che si tratta di un'economia marginale sia in termini volumi che di valori assoluti (circa 4 milioni di euro), bisogna riconoscere che questa resta una dop ben coltivata e assolutamente rappresentativa su una fascia alta del cultivar trentino. E che ci si impieghini investimenti pubblici, anche pubblici, in ricerca e innovazione mi sembra una cosa buona. Anzi buonissima. Naturalmente in bocca al lupo….ai bio olivocolturi di Ostuni..ma i prezzi…e il valore rappresentativo è ancora molto distante dal nostro garda.