La famiglia dei Trentodoc di Casa Moser si arricchisce di un nuovo interprete che va ad affiancarsi agli altri due Metodo Classico prodotti dall’azienda trentina: è tempo di debutto per il Moser Brut Nature, millesimo 2011, che va a porsi al vertice della gamma.
Moser Brut Nature è un Blanc de Blanc da uve Chardonnay prodotte in due diverse aree vitate della proprietà, posizionate in situazioni molto diverse tra loro: la prima a Maso Warth, che è anche sede dell’azienda, un anfiteatro di vigne ad un’altitudine di 350 metri di quota che si affaccia sul comune di Trento; la seconda in Valle di Cembra dove le altitudini sono molto più importanti, tra i 500 ed i 650 metri s.l.m. Si tratta di due bacini produttivi che consentono di unire il carattere e la pienezza delle uve coltivate a minor altitudine all’eleganza e ai profumi di quelle “di montagna”.
Le uve delle singole parcelle vengono vinificate separatamente con pressatura soffice, selezione del mosto fiore, fermentazione e affinamento in vasche di acciaio a temperatura controllata. Una volta individuate le microvinificazioni da destinare al Brut Nature si procede all’imbottigliamento e all’aggiunta del liquido di tiraggio. Inizia così il lungo periodo – minimo cinque anni – della maturazione in bottiglia. Produzione annua: 6.000 bottiglie.
La vocazione spumantisca di Moser inizia nel 1984 quando Francesco Moser a Città del Messico stabilì il record dell’ora su pista: lo stesso anno produsse il Moser 51,151. Un nome facile da ricordare, basti pensare ai chilometri percorsi in quella magica ora messicana. Passano circa 30 anni e la terza generazione di vignaioli Moser presenta il millesimato Moser Rosé, solo uve di Pinot Nero provenienti da vecchi filari che costellano il grande vigneto di Maso Villa Warth. Ed oggi è la volta del Moser Brut Nature.
Giornalista e blogger con uno sguardo curioso, e a volte provocatorio, verso la politiche agricole; appassionato di vino, animatore di degustazioni fra amici e di iniziative a sfondo enologico, è tra i fondatori di Skywine – Quaderni di Viticultura e di Trentino Wine. Territorialista, autoctonista e anche un po’ comunista. Insomma contiene moltitudini e non se ne dispiace!