Dalla recente elaborazione dei dati pubblicati da ANVUR (Agenzia Nazionale per la Valutazione dell’Università e della Ricerca) emerge che la Fondazione Edmund Mach si colloca al top della ricerca in Italia, conquistando il 3° posto su 63 enti in chimica, 4° su 44 in agraria e veterinaria, 16° in biologia su 75 istituti e università valutate.
“L’alto livello che l’Anvur ha riconosciuto alla Fondazione Edmund Mach è stata un’ottima notizia, qualcosa che innanzitutto gratifica le persone che a FEM lavorano, e le ricompensa per il lavoro svolto. Ma è anche una notizia che dà grande soddisfazione all’amministrazione provinciale. Perché ci conferma la bontà della prospettiva che abbiamo intrapreso”. Parole dell’assessora provinciale all’università e ricerca, Sara Ferrari, intervenuta con il presidente Andrea Segrè e il ricercatore che ha coordinato la raccolta e la presentazione dei dati per FEM, Agostino Cavazza, all’incontro di illustrazione dei risultati della Valutazione della qualità della ricerca (VQR) 2011-2014 elaborati dall’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca.
L’assessora ha spiegato ai ricercatori sottoposti alla valutazione che la prospettiva intrapresa è quella di spingere verso un rafforzamento della sinergia tra i tanti enti che compongono l’ecosistema trentino della ricerca, non solo per ottenere economie di scala o di pur necessarie razionalizzazioni, ma soprattutto con l’obiettivo di raggiungere risultati eccellenti, traguardi che in un territorio piccolo come il nostro possono essere di livello nazionale e internazionale solo unendo le forze.
I risultati ottenuti nell’indagine Anvur sono stati notevoli ed evidenziano che FEM si è collocata largamente al di sopra della media rispetto alle altre università ed enti di ricerca italiani coinvolti nella valutazione. In sintesi i risultati sono questi: nell’area chimica il voto medio attribuito ai prodotti FEM è stato il terzo più alto, considerando tutte le 63 istituzioni (università, consorzi interuniversitari, enti di ricerca pubblici e privati, enti a partecipazione volontaria). Infatti il 100% dei prodotti presentati da FEM è stato valutato “in eccellenza”. Nell’area agraria e veterinaria il voto medio attribuito ai prodotti è stato il quarto più alto, considerando tutte le 44 istituzioni: l’83% dei prodotti presentati da FEM è stato valutato “in eccellenza”. Nell’area biologia il voto medio attribuito ai prodotti di San Michele è stato il 16° più alto, considerando tutte le 75 istituzioni: l’81% dei prodotti presentati da FEM è stato valutato “in eccellenza”.
Grande soddisfazione per il risultato è stata espressa dal presidente Andrea Segrè. “Abbiamo lavorato molto per prepararci a questa valutazione. Alla fine ne è valsa la pena di metterci di nuovo volontariamente in gioco: i risultati sono stati a dir poco brillanti in tutte e tre le aree.Ora è giusto godersi questo riconoscimento, ma il nostro obiettivo deve rimanere il continuo miglioramento, sia nell’ottica dei risultati scientifici – che anche nel 2016 sono stati più che soddisfacenti – sia in quella dell’autofinanziamento. Per avere successo dobbiamo essere competitivi a livello nazionale e internazionale, ma anche cooperativi e sinergici al nostro interno e sul territorio. L’attivazione del centro congiunto con l’Università di Trento C3A e del centro di competenze Euregio “Environment, Food & Health” sono tasselli importanti di questo impegno”.
Giudizio finale di ANVUR su FEM pubblicato in questi giorni sul sito www.anvur.org
“La valutazione media è superiore alla media nazionale di area. La frazione di prodotti eccellenti ed elevati è superiore alla media di area. L’indicatore di qualità complessivo evidenzia che l’ente ha un peso quali-quantitativo superiore alla quota di prodotti attesi”.
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.