E’uscito oggi il primo numero di SFOJAR, rivista digitale della Cantina Produttori di Toblino. Agile, leggera, fresca e lontana i soliti canti autoreferenziali, si propone di raccontare al consumatore finale Cantina e Territorio, la Valle dei Laghi. Ogni tanto, insomma, anche dalla cooperazione arriva qualche buona notizia. E questa è una di quelle volte. Così la presenta, il direttore Carlo De Biasi, che da qualche giorno è anche vicepresidente dell’associazione internazionale Lien de la Vigne

Sfojar: è l’atto agricolo che mira alla qualità. L’arte di saper togliere, per salvare solo l’importante, quello che garantisce il risultato. Che deve appagare. In tutt i sensi. Sfojar, nella parlata trentina, ha un duplice significato: il primo è legato alla vite. E’ la maestria del viticoltore nella cura della vigna, per vendemmiare uva pregna di carattere e dunque in grado di garantire i caratteri qualitativi al vino. Azione precisa, potare per scegliere e decidere come farlo. Una scelta di vite, pure di vita. Ma sfojar è anche voltare pagina, scorrere un testo letterario, concentrare lo sguardo verso il domani. Il modo per leggere l’evoluzione del tempo, voltarlo, sfogliarlo per capirlo, per assaporarlo. Lentamente, con sapienza e oculatezza. Ecco, noi della Cantina Toblino, vogliamo stimolare i nostri consumatori a sfrondare il superfluo, sfoltire tutta una serie di roboanti, spesso eccessivi concetti legati alla degustazione del vino. Sfojar per educare ad un bere responsabile, in partecipe sintonia con l’habitat dove curiamo la terra. Per poi coinvolgere come ‘consum-attori’ quanti degustano le nostre proposte enologiche o le pietanze della nostra Hosteria. Proprio per rimarcare il significato dello sfogliare, per suggerire momenti di piacevolezza sinceri. Appunto: sfoltire del soprappiù. Puliti, semplici nella loro essenzialità.

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