DOMANDA: MA UN VINO FERMO DI MONTAGNA, ETICO E SOSTENIBILE E NATURALE IN QUALE FASCIA DI PREZZO POTREBBE COLLOCARSI, SE SI PROPONE COME ETICO? Cosimo Piovasco da BordeauxÈ lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il
Continua a leggere...A volte ci sono belle, e buone, notizie che mi scappano via. Si vede che ogni tanto mi distraggo. Ma poi, per fortuna, ritornano. Come questa volta. Lo scorso gennaio sulla Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il decreto di ammissione al Registro Nazionale delle Varietà di un’uva caratteristica della viticoltura trentina almeno fino all’Ottocento: il Negrone (Negrom). E’ strano che questa
Continua a leggere...Che riflesso hanno le diverse altitudini sulla produzione vinicola del territorio? Sarà possibile scoprirlo al grande banco di assaggio in programma lunedì 15 maggio all’hotel The Westin Palace Dai 200 metri del lago di Caldaro ai 1.000 metri di Magrè, nella Bassa Atesina, passando per la Valle dell’Adige, la Valle Isarco, la Val Venosta, Bolzano e Merano. In meno di
Continua a leggere...Non è più accettabile che interi paesaggi vitati vengano irrorati con sostanze potenzialmente pericolose e che l’enologia dipenda da prodotti industriali solo per compiacere il nostro gusto per il vino. E’ giusto e importante che su questo tema nasca un’opposizione. Il movimento biologico ha già ottenuto molto, garantendo ampie superfici ormai libere da veleni. Un ulteriore passo in avanti è
Continua a leggere...Anni fa, quando lessi che qualcuno stava proponendo dei “vini naturali”, fui preso da stizza: ma com’è possibile – mi chiesi – che nessuno reagisca di fronte a questa indebita appropriazione? Non sono tutti “naturali” i vini che provengono dall’uva? Le norme comunitarie avevano del resto vietato il riferimento a “natura”, “naturale” o “nature” alla francese, salvo farlo ricomparire nell’etichettatura
Continua a leggere...Una visita al Vinitaly richiede una preparazione accurata, una pianificazione dei vini da assaggiare (possibilmente prima bollicine, poi bianchi e poi rossi), degli eventi cui presenziare e conseguentemente degli orari e dei percorsi, secondo una tabella di marcia ben definita. Ovviamente, non ho fatto nulla di tutto questo. A parziale scusante, o forse aggravante, di tutto ciò era il fatto
Continua a leggere...Abbiamo privato una liana degli alberi su cui cresce in natura e li abbiamo sostituiti con pali e fili di ferro; da secoli manteniamo la purezza del vitigno impedendo che la vite si riproduca per seme; la innestiamo su una vite americana, una specie di un altro continente; la sottoponiamo per mesi a una terapia intensiva di farmaci (di sintesi
Continua a leggere...Una difesa d’ufficio che non poteva passare inosservata: «La Corea del Nord? Ci sono stato e, sinceramente, è tutto diverso da come viene descritto dall’Occidente. Non hanno mai attaccato nessuno negli ultimi 100 anni, fanno solo propaganda interna. Non ho visto nessun povero per la strada e nessuno a chiedere la carità come in Europa. Da quelle parti tutti hanno
Continua a leggere...Che io sono innamorato dei rosati ormai è risaputo. Questa è la prima volta che però ne degusto uno anforato, altra mia passione. Vinificato in terracotta e prodotto in edizione limitata (solo 1.300 bottiglie), Troccolone 2015 Orcia Sangiovese Doc è l’ultima espressione della viticoltura di Marco Capitoni, tenace produttore di Pienza. Dopo “Capitoni” e “Frasi” ecco “Troccolone”, sostantivo dialettale con
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