I vignaioli di montagna del Trentino e dell’Alto Adige sono stati convocati il 29 aprile 2017 a confrontare le loro eccellenze a Palazzo Roccabruna in Trento dalla Camera di Commercio di Trento, in sinergia con quella di Bolzano. Il tutto nel contesto supremo del Film Festival della Montagna. Progetto riuscito e apprezzato, che ora ha bisogno di essere allargato e “restituito” in terre sudtirolesi, in occasione di analogo eccelso evento, così da instaurare la continuità di una promozione regionale dalla qualità indiscussa.
Per quel che solo ora conta, veniamo ai vini.
Bianchi immensi quelli altoatesini: dal Kerner 2016 di Bassererhof, al Pinot Blanc & Chardonnay Liebenstein 2015 della Baron Longo, al Sauvignon Blanc Salis 2016 di Obertsteinhof, all’Aurun Couvée 2014 di Zöhlhof.
Impareggiabili i Trento doc trentini: dal Balter Riserva 2010 al Blauwal Riserva 2009 di Cesconi e al Bellaveder Brut Nature Riserva 2012, dal Blanc de Blancs di Castel Noarna al Brut Nature 2011 di Moser, dal Forneri Brut Rosè 2013 di Zanotelli al Maso Nero riserva 2011 di Roberto Zeni.
Svetta fuori dal coro trentino l’Alto Adige doc di Haderburg Pas dosè 2013, mentre – ritornando in Trentino – va segnalata assolutamente l’invenzione frizzante Zero infinito 2016 di Pojer e Sandri.
I vini rossi:partendo dal S. Maddalena 2015 di Thomas Unterhofer – trovano egregi approdi nei Pinot nero di qua e di là da Salorno: parliamo del Riserva 2013 di Brunnenhof Mazzon, del Mason 2015 di Manincor, del Castel Juval 2014 di Weingut Unterorti, del Bachgart 2013 di Weingut Klaus Lentsch; eppure in Trentino non si scherza: basterà accedere al Zinzèle 2013 di Longariva e al Pinot Nero 2012 di Maso Cantanghel.
Stupende segnalazioni meritano pure i Lagrein: da quello offerto da Pitsch Am Bach nel 2014 alle Riserve 2014 di Messnerhof e di Pfannenstielhof, in Sudtirolo; mentre dalle trentine colline di Faedo sgorga un portentoso Lagrein Riserva Capòr 2012 della Sandri Arcangelo. Non vanno ignorati i Merlot a cui si applicano Weingut Klosterhof con la Riserva 2013 e Griesbauerhof con Spitz 2014.
Immancabile il Teroldego, con l’eccellente Morei 2015 di Foradori, mentre Clementi Silvano Villa Persani si segnala per il Nerosilvo (Lagrein-Teroldego). Approdiamo infine nella trentina Valle dei Laghi con il Vino Santo di Francesco Poli e di Gino Pedrotti: produzioni che competono con ogni vino da meditazione
La nostra escursione pare finita qui, con somma soddisfazione: en attendant le Tyrol du Sud.
Nicola Zoller (Rovereto, 1955), lavora come responsabile commerciale per la filiale di Trento del corriere espresso GLS. Studi classici e laurea in Scienze politiche, è segretario regionale del Psi e impegnato fin da giovane nell’amministrazione pubblica in Trentino. Nel tempo libero va in montagna con la Sat, legge e scrive. Per l’editrice Temi di Trento ha pubblicato Breviario di politica mite (“Un breviario ricco di laica spiritualità, all’insegna della comprensione e della mitezza e insieme del rigore e della moralità non gridata” secondo il prof. Mario Cossali) e La vita è scettica (“Un piccolo libro magico che nasconde tra le pagine spazi ampi e profondi, chi lo sfoglia può incontrarvi il profilo di un’intera biblioteca”, dalla recensione della scrittrice Luisa Pachera). E poi il vino. Naturalmente il vino.