E’ il venerdì pomeriggio del 12 maggio e finalmente il programma della 80° edizione di Mostra Vini del Trentino, dal 25 al 28 maggio a palazzo Roccabruna, è stato divulgato. Ad una prima lettura veloce non mi pare ci sia alcunché da commentare. Il convegno annunciato, e su cui l’altro giorno avevo espresso un certo ottimismo, è stato derubricato a “Talk Show” (ci saranno anche i nani e le ballerine?) e il titolo è piuttosto generico: “Generazioni a confronto, tra passato e presente“. I nomi del passato e del presente, tuttavia, non ci sono. Così come non c’è traccia della annunciata cerimonia degli encomi ai benemeriti. Resta poco altro: un po’ di jazz e una “degustazione immersiva” che si ripete uguale 6 volte in 4 giorni. E infine un paio di appuntamenti gastronomici di territorio. Ah sì certo, resta da dire che le referenze in mostra saranno 131 appartenenti a 41 cantine (in realtà qualcuna in meno; se si tiene conto dei brand duplicati sono 36) di cui una, diciamo così, istituzionale (FEM), 13 di area cooperativa e 22 aziende private, più o meno grandi. Mi pare tutto.
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.
La nuova tendenza fighettonistica… A Portofino immergono le casse di spumante negli abissi.. Destra Adige si immergono i degustatori..! ( scarpe comprese..) Meglio rimanere Adige Esistenzialism Club.. Un caro saluto da Sassari..
Broadway hai ckiuso…!
tu che sei un uomo di mondo morgan…ma le degustazioni immersive…cosa cristo di dio sono?
Semplice Tiziano, parafrasando la famosa canzone di Edoardo Vianello:
Con le pinne
fucile ed occhiali
quando il vino
e' una favola, Glu,
sotto un cielo
di mille colori
ci tuffiamo
con la testa all'ingiu'
mentre tutta la gente e' assopita
nella vigna bruciata
dal sol
ci scambiamo
nel pinot grigio
un dolcissimo bacio d'amor…
Sai Giuliano che non riesco a ridere e nemmeno a sorridere. Provo invece un senso di tristezza di fronte a queste cose. In Trentino disponiamo di enormi risorse e moltissime professionalità. Anche a Palazzo Roccabruna ci sono grandi professionisti, c'è una cultura sedimentata e strutturata sul vino. E qui invece, vedo una roba buttata lì tanto per fare qualcosa: non leggo del coinvolgimento delle associazioni dei sommelier (AIS, ASPI, FIS) dei degustatori (ONAV) che pure su Trento sono presenti e fanno un gran lavoro, ciascuno per la sua parte. Non vedo un elenco delle referenze in mostra, non vedo annate. Il dibattito è stato degradato al rango di talk show. Non vedo degustazioni mirate e tematizzate. Vedo solo jazz e "degustazioni immersive" (a questo proposito ho fatto una ricerca sul web e mi sono accorto che questa è una locuzione che usiamo solo noi e io non ho ancora capito di cosa si tratta). Vedo due appuntamenti gastronomici gestiti da due ottimi ristoranti trentini, che tuttavia arrivano da due comuni dove non cresce nemmeno la vigna americana. E che infatti non sono ricompresi nei territori abilitati alla DOC TRENTINO. E' come se il demone della sagra si fosse impossessato di questo mondo. E non credo che il Trentino dei viticoltori, dei cantinieri, delle cooperative, dei sommelier, si meriti questo. Questo disinteresse, al limite dell'insulto. Non credo.
Poi c’è, però, una nota positiva e lo scrivo: la sola cosa che mi pare degna di segnalazione è il coinvolgimento di un numero consistente e significativo di ristoranti e locali, sparsi in giro per il Trentino. Questa mi sembra la sola cosa da salvare – e ripeto positiva, molto positiva – di questa presunta “Mostra Vini del Trentino”.
Infatti c'è poco da ridere Cosimo, anche perché di "giaz" (brina) ne abbiamo già visto abbastanza e non siamo ancora in fondo alla partita.
Ma che ne sanno loro di queste cose…
che facciano due passi nei vigneti, sarebbe tutta salute altro che il Jazz.
Non me ne vogliano Carlo Casillo e Mariano De Tassis ma un programma così è una grande delusione, mi stupisco che le aziende vinicole partecipino ancora. Sembra più il festival del jazz che non del vino trentino.
Capisco Angelo che ha dato forfait.
Scusa, ma perché ironizzi l'uso della parola talk show? perché parli di nani e ballerine?
Mi sforzo di essere normale e come tale mi aspetto che al titolo di una cosa corrisponda un contenuto. Invece non trovo un vino che sia uno, una denominazione d'origine e/o varietale, un colore, un'annata, una tipologia, un elenco insomma che mi aiuti a orientarmi e capire. Evidentemente chiedo troppo… e non sono normale.
no..no te sei normale…'nfati i normali..i voleva darte la medaja…e ti no te hai volesta…
Matteo Gottardi …..varda e 'mpara!