La mia opinione su Mostra vini del Trentino, anche sull’edizione 2017, è nota: di anno in anno scrivo che si sta raschiando il fondo del barile. Ma il barile sembra non finire mai. E di anno in anno il precipizio si fa sempre più orrido.
Ad ogni buon conto, poi, guardando fra le pieghe di ogni edizione, qualcosa da salvare lo si scova sempre. Quest’anno è la pregevole iniziativa di Enoteca Provinciale, e la si deve senz’altro alla sensibilità dello chef di cantina del Roccabruna Enrico Cattani, di raccogliere e pubblicare tutte le affiches che dal 1925 ad oggi, lungo 80 edizioni, hanno reclamizzato la Mostra.
È un bel lavoro e un lavoro di pregio, perché oltre a raccontare per immagini la storia della Mostra, narra anche il cambiamento degli stili, degli stili grafici e degli stili di vita del Trentino. Insomma un lavoro che documenta cent’anni di storia. E non solo del vino.
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È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.
Ho scaricato le copertine, bella iniziativa! Scorrendole tutte ci si fa un'idea dei tempi e … si potrebbe fare una classifica per eleggere la migliore: a me più di tutte piace quella della V Mostra del 1930, una Monna Lisa enoica che mi sembra dovuta alla mano del Bonazza.
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