Ospiti del senatore, il membro più anziano del gruppo Drowine, ci si ritrova per sentir da lontano gli schiamazzi e la musica della Festa di San Antonio che di Dro è il patrono. Grazie alla cortesia gentile della signora senatrice, sul tavolo, fra le altre bottiglie, compare anche questa: Sassicaia 1996.
La acquistammo nel 2000 a Merano a 75 mila lire (oggi è difficile trovarla a meno di 200 euro): era il regalo di compleanno per lui, il nostro senatore.
Allora, aprire o non aprire? Massì dai, prima o poi ‘ste bute bisogna pur aprirle!
Tappo perfetto e dopo 2 ore, senza scaraffarlo perché proprio non serviva, ci siamo accostati quasi con timore reverenziale al primo sorseggio… .
Subito i tannini non troppo severi sostenuti da un’acidità e una sapidità travolgenti. Un vino complesso con sentori di tartufo, cacao e poi addirittura di fragola. Una leggiadra ventunenne questa bottiglia, che se non ti avesse già rivelata l’età ti sembrerebbe ancora una bambina. Per una volta le attese non sono state smentite e quindi ancora complimenti al nostro senatore, per essersi dimenticato in cantina questo splendido vino.
DroWine, un gruppo di amici del Basso Sarca (in Trentino), che da vent’anni esplorano l’Italia del vino e della vigna. La sede del loro cenacolo, e delle loro degustazioni in house, dove consumano gioiosamente le bottiglie acquistate on the road, è in una taberna di Dro, il borgo al centro geometrico di tre laghi, quello di Garda, quello di Cavedine e quello di Toblino, che dà il nome all’omonima Susina DOP