“Sedersi attorno ad un tavolo per discutere serenamente, fa bene al dialogo e alla fine si scopre che le distanze non sono poi così distanti”. E’ questo la dichiarazione con la quale Goffredo Pasolli, presidente degli enologi e degli enotecnici trentini, ha chiuso la tavola rotonda di martedì pomeriggio alla Cantina Produttori di Toblino.
Un assise degli enologi iscritti alla sezione provinciali dell’AEEI, aperta anche al pubblico e alla stampa, durante la quale è stato illustrato il documento redatto dalla commissione tecnica dell’associazione sull’attualità e le prospettive della vitivinicoltura trentina.
“Sono emerse delle distinzioni, delle differenze di valutazione, degli elementi di criticità, soprattutto sul tema del ruolo dell’industria vinicola trentina – ha ammesso Pasolli -, ma allo stesso tempo sono emersi anche punti di vista condivisi sulla necessità di cominciare un percorso nuovo. Che deve avere come oggetto anche la revisione complessiva degli strumenti che regolano le denominazioni”.
All’incontro di martedì erano presenti anche il presidente di Cavit e di Consorzio Vini del Trentino, Bruno Lutterotti, padrone di casa di Toblino e il presidente del Consorzio dei Vignaioli, Lorenzo Cesconi. Una compresenza che rappresenta, anche simbolicamente, l’inizio di un nuovo percorso che si vuole intraprendere insieme, sotto l’ombrello comune della Denominazione Trentino, rivisitata e riordinata nel segno della qualità e della territorialità.
“Questo è solo l’inizio di un percorso, il documento che abbiamo presentato, è per necessità schematico e sintetico: già a partire dalle prossime settimane, tuttavia, il gruppo tecnico con l’auspicio che venga ampliato e rinforzato da nuovi membri designati da vignaioli e da Consorzio vini, approfondirà i singoli temi in discussione e comincerà a mettere le basi per un documento condiviso e dettagliato, che possa vedere la luce a partire dal 2018”, questo è stata la promessa del presidente degli enologi trentini Goffredo Pasolli.
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.