L’assessore Dallapiccola plaude all’iniziativa di Cooperfidi e Casse rurali
Gelate, interventi di sistema per sostenere produttori e lavoratori agricoli danneggiati
Per un bilancio dei danni arrecati dalle gelate dello scorso mese di maggio occorrerà attendere la fine della campagna agraria e di quella commerciale, impossibile stabilire ora quanto tale evento calamitoso abbia inciso sulle produzioni e sul reddito di agricoltori e lavoratori dei consorzi e dell’indotto. E’ quanto ha ribadito oggi l’assessore all’agricoltura Michele Dallapiccola intervenendo presso la sede della Federazione trentina della Cooperazione alla conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa assunta da Cooperfidi e Casse rurali per sostenere, attraverso la concessione di mutui agevolati di durata quinquennale (5 milioni di euro il plafond iniziale), la ripresa delle aziende agricole danneggiate.
“La produzione lorda vendibile dell’agricoltura trentina ammonta a 480 milioni di euro – ha ricordato Dallapiccola – ed è nostro dovere difendere questo importante comparto dell’economia provinciale le cui fortune, ma anche disgrazie, dipendono come tutti sappiamo dall’andamento meteo. Lo stiamo facendo mettendo in campo una serie di iniziative e di strumenti di sistema che hanno l’obiettivo, da una parte, di sostenere il reddito dei produttori danneggiati, dall’altra di mitigare l’impatto che la riduzione della produzione in conseguenza delle gelate avrà sull’occupazione dei lavoratori dei consorzi frutta e dell’indotto. La scorsa settimana la Giunta provinciale ha proceduto, con proprio provvedimento, al riconoscimento dell’eccezionalità dell’evento che ha interessato l’intero territorio provinciale, passo preliminare per attivare, tramite l’Ente Bilaterale dell’Ortofrutta, specifici ammortizzatori sociali per i lavoratori dell’indotto. Nei prossimi giorni procederemo a convocare un incontro con le parti sociali per discuterne nei dettagli. La cosa importante – ha concluso Dallapiccola – è che questi interventi sono attivati tempestivamente, senza attendere il conteggio finale dei danni e le risultanze degli accertamenti dei periti delle compagnie assicurative”.

È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.
Mitigare l'impatto sul l'occupazione sì, sostegno al singolo produttore no. Per quello ci sono le assicurazioni che vanno intese come costo di produzione. All'imprenditore agricolo la libertà di scelta sulla loro sottoscrizione, ma se decide di assumersi il rischio non può poi andare a piangere da mamma Provincia. Anche perché sennò chi invece si assicura si sente un pirla e chi invece contadino non è si sente legittimato a dire che danno sempre soldi ai contadini
Mi pare corretto… Quello che scrivi. Molto.