Mister Google ieri sera mi ha segnalato la versione on line di un mio articolo, firmato insieme all’amico Federico Secchi, pubblicato un anno fa su La Spada di Damocle rivista mensile di Fratelli d’Italia.
Mi pare sia ancora piuttosto attuale e così lo ripropongo
Quando si evoca il concetto di territorio, si rischia facilmente di scivolare sul terreno minato degli equivoci. E’, infatti, una di quelle categorie descrittive in cui si stratificano una molteplicità di significati e di allusioni semantiche. La tentazione è, soprattutto e prevalentemente, quella di considerare il territorio come un unicum indistinto, come un’astrazione concettuale – contenitore, che prescinde dalle relazioni umane e sociali che si sviluppano all’interno del contesto e che si traducono in rapporti di forza in continua evoluzione.
Un fraintendimento di fondo che genera a cascata numerosi equivoci, fra cui l’enunciazione del superamento delle naturali conflittualità e competitività degli attori individuali e collettivi che agiscono all’interno del contesto e che insieme, nel moto di un processo dialettico permanente, contribuiscono a costruire la sintesi di una dimensione identitaria…..
Giornalista e blogger con uno sguardo curioso, e a volte provocatorio, verso la politiche agricole; appassionato di vino, animatore di degustazioni fra amici e di iniziative a sfondo enologico, è tra i fondatori di Skywine – Quaderni di Viticultura e di Trentino Wine. Territorialista, autoctonista e anche un po’ comunista. Insomma contiene moltitudini e non se ne dispiace!
Perché alla fine siamo ambedue espressione di un mondo che non c'è più, di quel mondo che ha portato la nostra terra a dare il meglio. Mi sono solamente limitata a cercare una persona che riassumesse in sé una posizione condivisibile e suffragata da competenze. Che tu fossi di sinistra non era di alcun mio interesse, anzi… forse una sorta di provocazione culturale.
tanto di cappello camerata Marika e al piacere di fare la sua conoscenza!
Devo leggere seduto attentamente
Caspita che citazione! 😀
eh lo so che non è all'altezza…ma ogni tanto una bestemmiona ci vuole…poi si dorme meglio….
È liberatoria, rilassa e scarica la tensione.
Io ricambio con questo capolavoro che sbugiarda l'ipocrisia dei borghesi d'Occidente:
Caro Franco, che Amarcord ! Ho conosciuto Leo Valeriano perché sono stato uno dei giovani autori del Bagaglino, quello iniziale, a Roma in via di Panìco, sollecitato da Castellacci, fondatore, giornalista della Rai Tv e mio amico. La nostra era una destra sorridente : per uno sciopero dell'Enel scrissi una notte : "Evviva il Duce, che ci dava Luce !"
Poi diventò il Bagaglino dell' avanspettacolo e mi ero salvato: lavoravo in Sardegna.
Ciao Castellacci e ciao Enzo Erra, mio redattore capo, per fortuna ve ne siete andati alla grande senza vedere queste nostre comuni e mortali schifezze.
E ora chiedo : ma il vino è di destra o di sinistra ???!! E quello trentino ?
bene…dopo il capolavoro…gaberiano ..e siccome lo Chablis di stasera è finito…vi saluto… e la butto in vacca…(fino ad un certo punto).
Adesso non esageriamo
Un grande summit fra sinistra e destra! Bene, da "centrista" con simpatie opportuniste sia a sinistra sia a destra, credo di trovarmi a mio agio. 😉
in realtà credo ci sia una piccola verità di fondo: da vent'anni a questa parte la sinistra continua a scambiare l'internazionalismo con l'ideologia del globalismo mercantilista. E i principi di territorio, di identità (anche di classe) sono rimasti patrimonio ormai quasi esclusivo della destra estremista. Purtroppo. Ma qusta è una questione e un problema tutto della sinistra che dopo la caduta del muro (e di tutto il resto) ormai orfana..si innamorò del globalismo e ne fece la sua bandiera.
Chissà se esiste un compromesso moderato e cerchiobottista per fare la quadratura del cerchio, come sarebbe nella mia indole democristiana….
se ti sente… il camerata Franco Ziliani ti fa un mazzo così….; a parte gli scherzi…e le battutte credo che la sinistra abbia bisogno di fare i conti con quessto errore…che è stsato prima teorico che pratico. Fra l'altro una cosa del genere…la diceva qualche giorno fa. a Napoli..anche il compagnno Bersani…che più moderato di cosi si muore…""Se noi stiamo sulle parole d'ordine di una sinistra di vent'anni fa quando la globalizzazione era nascente, lasciamo la protezione alla destra, invece dobbiamo proteggere la gente sui nostri valori".
Be', se consideri che, oggi come oggi, chi propende per un centrodestra liberale e antipopulista si trova "giocoforza" costretto, tappandosi il naso, a scegliere il PD… qualcosa vorrà (purtroppo!!) pur dire. 🙁
a suo tempo.. quando nacque …definivo il PD.. un partito organicista di destra….il partito della nazione.. il partito peronista… e così è stato…e tu lo confermi mi pare..
Purtroppo vorrei non fosse così, ma se ci guardiamo attorno, nella politica italiana, cosa ne vien fuori? Una destra liberale non esiste (Forza Italia? Mah… quanto a credibilità siamo al lumicino; basti pensare al suo "primo esponente"). La sinistra è esattamente nelle condizioni da te perfettamente descritte.
Rimangono i populismi vari.
Tempo fa, diedi fiducia a Mario Monti, anche perché avevo interessi professionali che mi spronavano a tale scelta. Ma è stato una mosca bianca (e peraltro nemmeno tutto 'sto gran luminare).
Luca Traversa devo fare attenzione….a darti confidenza….amico dei dei tecnocrati….
Luca Traversa ..resta il vino perfortuna…il vino come metafora della vita reale… dei processi reali che attraversano le città e le campagne..Un processo reale che ha divorziato irreversibilmente dalla politica.
Tecnocrazia! Che bella parola! 😀
Certo, ecco perché pensavo ad un compromesso che valorizzi i territori al meglio, ma senza che questo contraddica il progresso (anche sociale, ci mancherebbe, anzi).
Tiziano Bianchi eh no, compagno Tiziano! con questa tua singolare uscita mi induci a pensare che io, di estrema destra, di destra sociale, in realtà sia di sinistra rivoluzionaria. Proprio come era, alle sue origini, il fascismo di quel socialista di Mussolini… Comunque propongo una pausa, ascoltandoci un capolavoro di un grande uomo libero,
Ma sì, secondo me la destra sociale e la sinistra rivoluzionaria hanno più punti in comune del "centro liberale". 😉
….Franco…vedi che il tuo benito..ha fatto palestra rivoluzionaria…a Trento….
Evvabbé. GABER è un MAESTRO ASSOLUTO.
Luca Traversa che paura ha lei dei populismi? Non hanno mai mangiato nessuno…
Tiziano Bianchi Lo so bene compagno…
Li trovo inconcludenti, fanno presa su una rabbia sociale che non concepisco e non giustifico se non in rari casi.
Che poi, le destre estreme, una volta al governo, di solito vanno sempre a spalleggiare proprio le classi dirigenti (pensiamo a Pinochet).
I populismi, poi, sono il rifiuto di un elemento per me imprescindibile: le elite professionali e le gerarchie. Non credo nel "potere dal basso".
si vede che sono così eversivo….che alla fine.. mi ritrovo..dall'altra parte… comunque ringrazio ancora la compagna camerata in camicia nera Marika Poletti che a suo tempo mi diede alloggio
Sono molto felice.della cosa compagno Tiziano Bianchi A destra sappiamo usare il cervello e sappiamo riconoscere il valore delle idee. E poi, se mi concedi questo slogan, direi: uniti nella lotta, contro i figli di quella gran mignotta! Aux armes citoyens…
…nemmeno io riesco a spingermi così tanto "a destra". 😀
:O :O Non ci posso credere!
pensa …che lo ho pubbliato sulla rivista di Fratelli d'Italia … sarà essere laici….
Questo va letto con calma; ora me lo salvo. 🙂