Il comparto cooperativo è il vero colosso nel mondo vitivinicolo del nostro Paese. Oltre 9mila addetti, 498 cantine cooperative, 148mila soci aderenti, un giro d’affari di 4,3 miliardi. Ovvero 40% del valore del vino nazionale. Le loro etichette rappresentano il 58% della produzione vinicola media dello stivale. Ma cifre e dati economici e produttivi a parte, la vera novità è rappresentata dal costante miglioramento qualitativo dei vini della cooperazione.

A raccontare per primo questo percorso è stato il Gran Premio Nazionale Vino della Cooperazione “Gino Friedmann”, organizzato a Nonantola da da ÆMILIA Storie di territori e di comunità, associazione culturaleper la valorizzazione della storia e del patrimonio culturale del territorio e delle comunità emiliano-romagnole.Da 5 anni, infatti, assegna premi e riconoscimenti ai vini cooperativi più significativi, valutati da una giuria di esperti e degustatori, capitanata da un delle firme del giornalismo enogastronomico italiano, Giorgio Melandri.  Nell’edizione di quest’anno,  in crescita per numero di cantine e vini in esame, sono state valutati 61 vini di 13 differenti produttori (CVA Canicattì, Caviro, Cantina di Carpi e Sorbara, Cevico, Copertino, Terra di Brisighella, Valpolicella Negrar, Santa Croce, Legonziano, Valtidone, Forlì Predappio, Formigine, Riunite CIV), in arrivo daAbruzzoEmilia RomagnaPugliaSicilia e Veneto. E farla da padrone sono i vitigni autoctoni dei rispettivi territori, dal Trebbiano alle diverse varietà di Lambrusco, al Sangiovese e l’Albana, per arrivare al Primitivo e a classici come Nero d’Avola o Recioto e Amarone della Vapolicella.

riconoscimenti saranno assegnati a Nonantola, Sala dei Giuristi palazzo della Partecipanza Agraria di Nonantola, (sabato 23 settembre – ore 16.00) durante la tradizionale sagra di fine estate, “Sòghi, Saba, Savòr”.   In esame 5 differenti categorie: “Gran Premio – Gino Friedmann” ai primi 5 vini classificati tra tutti i partecipanti; “Gran Premio tradizione” per le etichette più fedeli storia del produttore; “Gran Premio quotidiano” riservato al migliore rapporto qualità/prezzo; “Gran Premio “territorio” ai 3 vini maggiormente rappresentativi del loro territorio. A chiudere la “Menzione della Giuria”, riservata a etichette che di distinguono per novità o caratteristiche di gusto e produzione.

Il premio è dedicato alla memoria di Gino Friedmann, uno dei fondatori del movimento cooperativo italiano. Promotore nel 1913, della Cantina Sociale di Nonantola, di quella di Formigine nel 1920 e nel 1923 quelle di Modena, di Sorbara, di Limidi e di Settecani, nel 1922 fu il primo presidente della Federazione Nazionale delle Cantine Sociali italiane.