Il Gamberone Rosso per il 2018 segnala 12 vini trentini da podio: di cui 8 DOC TRENTO. Otto su dodici: il 93 % delle uve e dei vini trentini, quindi sono assenti dall’orizzonte cieco e guercio dei gaberoni rossi. Bene così: il Trentino è solo una grande bolla. Il resto non c’è, non esiste.
Specularamente, e allo steso modo irrealmente, i soloni di Slow Wine (guida 2018), nel racccontare il panorama del metodo classico italiano, attibuiscono una sola segnalazione (fra l’altro uno scontatissimo Giulio Ferrari, come dire che la fantasia e la curiosità difetta dalle parti dell’esclusivo club Giavedoni&Gariglio) alla DOC TRENTO, che pure rappresenta circa il 35 % dei volumi del metodo classico nazionale. – #seguirabrindisi
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[tre bicchieri Gambero Rosso 2018 ]
Ritratto Rosso ’13 – La Vis – Valle di Cembra
San Leonardo ’13 – Tenuta San Leonardo
Teroldego Rotaliano ’15 – De Vescovi Ulzbach
Teroldego Rotaliano Pini ’13 – Roberto Zeni
Trento Brut Rotari Flavio Ris. ’09 – Mezzacorona
Trento Brut Altemasi Graal Ris. ’10 – Cavit
Trento Brut Conte Federico Ris. ’12 – Bossi Fedrigotti
Trento Brut Giulio Ferrari Riserva del Fondatore ’06 – Ferrari
Trento Brut Rosé +4 ’09 – Letrari
Trento Dosaggio Zero Ris. ’12 – Maso Martis
Trento Opera Nature ’11 – Opera
Trento Pas Dosé Balter Ris. ’11 – Nicola Balter
[ i migliori metodo classico d’italia 2018 – Slow Wine ]
VINO SLOW
Alta Langa Brut 2013, Ettore Germano
Brut Kius 2014, Marco Carpineti
Brut Riserva Nobile 2013, d’Araprì
Franciacorta Brut Collezione Grandi Cru 2011, Cavalleri
Lessini Durello M. Cl. Pas Dosé 2012, Fongaro
M. Cl. Pinot Nero Brut 64, Calatroni
GRANDE VINO
Franciacorta Brut Cru Perdu Ris. 2008, Castello Bonomi
Franciacorta Brut Nature 2011, Enrico Gatti
Franciacorta Brut Rosé 2013, Ferghettina
Franciacorta Extra Brut 2012, Camossi
Franciacorta Extra Brut Boschedor 2011, Bosio
Franciacorta Extra Brut Cuvée Annamaria Clementi Ris. 2007, Ca’ del Bosco
Franciacorta Extra Brut EBB 2012, Mosnel
Lambrusco di Modena M. Cl. Rosé 2013, Cantina della Volta
Lessini Durello M. Cl. Extra Brut 60 mesi Ris. 2010, Giannitessari
M. Cl. Nature, Monsupello
Trento Extra Brut Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2006, Ferrari
Giornalista e blogger con uno sguardo curioso, e a volte provocatorio, verso la politiche agricole; appassionato di vino, animatore di degustazioni fra amici e di iniziative a sfondo enologico, è tra i fondatori di Skywine – Quaderni di Viticultura e di Trentino Wine. Territorialista, autoctonista e anche un po’ comunista. Insomma contiene moltitudini e non se ne dispiace!
Pensavo le guide premiassero la qualità, e che questa fosse slegata dalla quantità. Però è vero, chi vuoi che noti la mancanza di Haderburg, Arunda o Martini. 🙂
Il migliore?quello che piace a me….
Nicola Campanini Hai ragione gli autoctoni sono spariti dal radar. E anche dallo specchietto retrovisore. Delle guide blasonate (in realtà non tutte) ma anche dalla composizione del vigneto trentino. Con la sola eccezione del rotaliano (per fortuna e grazie ad alcuni suoi tenaci e ostinati produttori.t. sul quale tuttavia pesa la minaccia di un tentativo annessionistico e di sopraffazione da parte della denominazione trentino. Sull’m.c. Alto Adige, hai ragione ce ne sono di elevatissima qualità, ma in volume la produzione di metodo in aa è quasi irrilevante. E quindi si può anche capire la dimenticanza.
Ok. Sarà specialissima per te.
NO: Mi arrabbio se non è rigorosamente Trentina….
Pinot Nero della Dalzocchio non pervenuto?
magari non ha inviato i campioni….magari.
Sperem! Certo che a parte il teroldego gli altri autoctoni trentini, dalla nosiola, al marzemino, al groppello non pervenuti pure loro. Nella lista dei mc noto la mancanza degli altoatesini, eppure non mi parevano male.
Nicola Campanini Hai ragione gli autoctoni sono spariti dal radar. E anche dallo specchietto retrovisore. Delle guide blasonate (in realtà non tutte) ma anche dalla composizione del vigneto trentino. Con la sola eccezione del rotaliano (per fortuna e grazie ad alcuni suoi tenaci e ostinati produttori.t. sul quale tuttavia pesa la minaccia di un tentativo annessionistico e di sopraffazione da parte della denominazione trentino. Sull’m.c. Alto Adige, hai ragione ce ne sono di elevatissima qualità, ma in volume la produzione di metodo in aa è quasi irrilevante. E quindi si può anche capire la dimenticanza.
Pensavo le guide premiassero la qualità, e che questa fosse slegata dalla quantità. Però è vero, chi vuoi che noti la mancanza di Haderburg, Arunda o Martini. 🙂
mah probabilmentelemg guide legate alle associazioni di categoria riescono ad assicurare ancora una visione più sitemica del territorio, rispetto a quelle legate a gruppi editoriali, che forzatamente sono sepre più condizionate dal target di lettori e dai gruppi dei loro inserizionisti.
Decisamente sbilanciati.
Guide, guidoni, guidanze, guidamori, guida scuola…
e comunque concordo, il rtratto delle guide uscite fin qui è un poco, come dire … sghembo!
e comunque concordo, il rtratto delle guide uscite fin qui è un poco, come dire … sghembo!
aspetta dai che ne manca una…
Non tutte hanno un coordinatore regionale come Rosaria…..
mah probabilmentelemg guide legate alle associazioni di categoria riescono ad assicurare ancora una visione più sitemica del territorio, rispetto a quelle legate a gruppi editoriali, che forzatamente sono sepre più condizionate dal target di lettori e dai gruppi dei loro inserizionisti.
Thanks a lot Max! Ti tengo da parte una bolla speciale…magari francese…
NO: Mi arrabbio se non è rigorosamente Trentina….
Ok. Sarà specialissima per te.
Capisco Giacomo, cosa vuoi dire. Però ammesso tutto quello che vuoi un minimo di equilibrio credo sia dovuto anche ai lettori. Raccontare il metodo classico italiano fingendo che la Doc Trento non esista (a parte il Giulio che fa storia a parte) non mi pare un modo per spiegare il MC ai lettori. Anche quelli preparatissimi di SW.
Si capisco, in effetti è una bella differenza, mi sto sbirciando le 2018 delle due guide ! … all’opposto parrebbe che in Trentino facciamo solo spumante con un gruppettino di produttori rossisti … forse la verità può stare in mezzo ? … eh chissà … povera nosiola =D …
probabilmente dalle guide, almeno da queste guide, ci si deve attendere solo un buon consiglio per bere bene o benissimo, ma non ci si può aspettare anche che siano guide ai territori e alle denomminazioni. forse è solo questo.
Capisco Giacomo, cosa vuoi dire. Però ammesso tutto quello che vuoi un minimo di equilibrio credo sia dovuto anche ai lettori. Raccontare il metodo classico italiano fingendo che la Doc Trento non esista (a parte il Giulio che fa storia a parte) non mi pare un modo per spiegare il MC ai lettori. Anche quelli preparatissimi di SW.
Si capisco, in effetti è una bella differenza, mi sto sbirciando le 2018 delle due guide ! … all'opposto parrebbe che in Trentino facciamo solo spumante con un gruppettino di produttori rossisti … forse la verità può stare in mezzo ? … eh chissà … povera nosiola =D …
probabilmente dalle guide, almeno da queste guide, ci si deve attendere solo un buon consiglio per bere bene o benissimo, ma non ci si può aspettare anche che siano guide ai territori e alle denomminazioni. forse è solo questo.
La guida è fatta anche per il lettore … come per tanti blogger o giornalisti … Io non le leggo mai o quasi mai, però se volessi leggerne una prenderei SW … e poi mi piace la differenza ideologica, e non solo, tra Slow/Grande/Quotidiano …
La guida è fatta anche per il lettore … come per tanti blogger o giornalisti … Io non le leggo mai o quasi mai, però se volessi leggerne una prenderei SW … e poi mi piace la differenza ideologica, e non solo, tra Slow/Grande/Quotidiano …
C erano anche il Fojaneghe Masi Fedrigotti e il Teroldego Pini di Zeni. Ma insomma le cose cambiano di poco. A me pare che le guide non offrano più un ritratto verosimile dei territori ma preferiscano ragionare in chiave politico – commerciale.
C erano anche il Fojaneghe Masi Fedrigotti e il Teroldego Pini di Zeni. Ma insomma le cose cambiano di poco. A me pare che le guide non offrano più un ritratto verosimile dei territori ma preferiscano ragionare in chiave politico – commerciale.
Col Gambero migliora, se non ricordo male lo scorso anno la percentuale era ben diversa: 7 TrentoDOC e il San Leonardo…