È l’ultima creazione di Christian Bellei, un metodo classico da uve Lambrusco di Sorbara in purezza che riposa per 84 mesi sui lieviti. Struttura e personalità, anche a tavola. Parola di Massimo Bottura.
Sette anni sui lieviti, ma anche sette anni da quando nacque l’idea di creare una realtà che sapesse interpretare in modo originale e mai banale un’uva e un vino come il Lambrusco di Sorbara. È proprio questo numero, il sette, il filo conduttore che meglio di altri fotografa il percorso che ha portato Cantina della Volta a presentare ora la sua nuova interpretazione che sta per entrare in commercio. Si chiama DDR 2009, acronimo di “degorgiatura dosaggio recente” come recita in modo esplicito anche l’etichetta.
“È una nuova idea di Lambrusco, unica nel suo genere” commenta Christian Bellei, deus ex machina dell’azienda di Bomporto, che nel 2009, proprio all’inizio del suo nuovo percorso, ebbe l’intuizione, complice una grande e generosa annata, di pensare ad un metodo classico che potesse rappresentare una nuova via per il Lambrusco di Sorbara. Le sue peculiarità? “Alcool e acidità. Sono le due componenti essenziali di questo nuovo metodo tradizionale della nostra cantina e che ho cercato di interpretare al meglio per poter ottenere un vino che sapesse coniugare insieme equilibrio e longevità”.
“Cantina della Volta ha molto in comune con questo vino” sostiene Angela Sini, amministratore delegato dell’azienda. “Abbiamo di fronte qualcosa che è maturato per sette anni, un po’ come abbiamo fatto noi esattamente nello stesso periodo: stiamo cercando di valorizzare un territorio, un’uva e un metodo di vinificazione con grande costanza, rispetto e quel tocco di innovazione necessaria per rendere vivo un grande prodotto della tradizione italiana come il Lambrusco di Sorbara”.
Il DDR. Lambrusco di Modena Spumante DOC Metodo Classico Vendemmia 2009 è uno spumante rosso brut ottenuto dalla vinificazione di sole uve di Lambrusco di Sorbara coltivate nei terreni alluvionali del fiume Secchia. Dopo un affinamento del vino base di sei mesi e la seconda fermentazione in bottiglia come da metodo tradizionale, il DDR ha riposato sui lieviti per 84 mesi, sette anni, un unicum all’interno del mondo del Lambrusco di Sorbara.
Ne è scaturito un vino originale e di grande impatto sotto ogni punto di vista, a partire dall’importante struttura complessiva. La trama colorante, rubina con spuma porpora, è ricca e marcata, tipica dell’annata che contraddistinse sette anni fa la vendemmia nella terra del Sorbara. L’impatto olfattivo è deciso, intensamente fruttato con chiare sfumature di ciliegie, more e ribes, mentre al palato freschezza e potenza complessiva ben si fondono per donare un sorso immediatamente piacevole e di lunghissima persistenza.
“Più che degustato, il DDR va bevuto a tavola, con piatti che sappiano tener testa a delle bollicine di grande personalità” consiglia Bellei. “Ha quella forza tipica dei grandi vini rossi, proprio per questo rappresenta una visione originale del Lambrusco”.
E a proposito di visioni uniche, anche contro corrente, perseguite con tenacia, un grande estimatore dei vini di Cantina della Volta e del nuovo nato è Massimo Bottura, chef e patron dell’Osteria Francescana di Modena. Fu lui ad essere testimone delle prime idee e discussioni che poi portarono alla nascita dell’attuale azienda di Bomporto, durante un pranzo invernale di sette anni fa che si consumò a un tavolo del suo ristorante.
E non poteva che essere il grande interprete modenese della cucina italiana a pensare a un piatto preparato dai ragazzi della Franceshetta58, sorella minore dell’Osteria Francescana, da abbinare al DDR 2009. “Lingua di vitello laccata, crema di topinambur, lattuga grigliata e salsa verde”. Una preparazione di grande personalità che dà vita a un perfetto matrimonio di gusto con la nuova etichetta di Cantina della Volta, che ben si presta ad accompagnare piatti a base di carne e formaggi importanti.
Giornalista e blogger con uno sguardo curioso, e a volte provocatorio, verso la politiche agricole; appassionato di vino, animatore di degustazioni fra amici e di iniziative a sfondo enologico, è tra i fondatori di Skywine – Quaderni di Viticultura e di Trentino Wine. Territorialista, autoctonista e anche un po’ comunista. Insomma contiene moltitudini e non se ne dispiace!