Luciano Tranquillini, da oggi ex diretttore della Cantina Mori Colli Zugna, è stato licenziato. La notizia è stata diramata nel tardo pomeriggio dall’ufficio stampa della Federazione delle Cooperative di Trento, che per qualche insondabile, ma comprensibilissima, ragione si è sostituito all’ufficio stampa aziendale. Dunque, almeno per ora, la vitivinicoltura cooperativa trentina ha deciso di poter fare allegramente a meno di uno dei più creativi e geniali winemaker in circolazione, uno che se solo avesse deciso di lavorare per una qualsiasi cantina cooperativa del Sud Tirolo o della Valpolicella, dovresti metterti in fila per sei mesi prima di poterlo incontare.
Domani sul quotidiano L’Adige la cronaca di una delle giornate più nere e laceranti del vino trentino..
Giornalista e blogger con uno sguardo curioso, e a volte provocatorio, verso la politiche agricole; appassionato di vino, animatore di degustazioni fra amici e di iniziative a sfondo enologico, è tra i fondatori di Skywine – Quaderni di Viticultura e di Trentino Wine. Territorialista, autoctonista e anche un po’ comunista. Insomma contiene moltitudini e non se ne dispiace!
ma i soci sono d’accordo con questa scelta?
Non sanno nemmeno di quali diritti godono… e sono un socio di altra cantina. Questa è la partecipazione sociale
Di solito sono i doveri quelli facile da dimenticare… i diritti un po’ meno.
si sta comodi eh Giuliano…. a stare sempre dalla parte dei più forti. E dei vincenti..
Non mi sembra di essermi schierato, a te sì?
e poi, forti, vincenti… quando mai?
Sei sempre a dirci che noi soci cooperatori siamo dei pecoroni e ti ringrazio per questo perchè per me rappresenta uno stimolo a non sedermi sugli allori, ma perchè ora dici che sono dalla parte dei forti e dei vincenti?
In questa vicenda da quel poco che ho capito siamo tutti perdenti e credo che più la si tira lunga più si danneggino i soggetti in questione.
Non credi?
Il lato oscuro della forza… cooperativa
Non commento più
Oggi sul quotidiano L’Adige a pagina 33 la cronaca di una delle giornate più nere del vino trentino e cooperativo. #seguirabrindisi
File Allegato
Peccato chi sa fare il suo lavoro diventa martire delle multinazionali e della politica e i soci se ne pentiranno…
No comment
Dopo la Cassa Rurale ora Alto Garda, Mori vedrâ sparire per incomporazione anche la Cantina,!!! Complimenti e Cin Cin….!!! Berremo sicuramemte dell’altro…..!!!!
Sapremo mai la verita??
La verità…? Nottetempo il direttore a bordo della sua Apecar si portava a casa le damigiane di vino da tavola. E le nascondeva in giardino…
insieme alla cocaina raffinata nella sua raffineria personale, che non è stata trovata
Nelle famose anfore? Se scavano le trovano
Cristiano Moiola e pare anche che le anfore fossero diorigine caucasica e risalenti ai tempi di Noè…ora non si capisce ancora bene se al direttore sarà attribuito anche il reato i trafugamento di beni archeologici …o solo il trafugamento del rosso da tavola….
però nascondere l’eroina nelle anfore è una figata… Questo è materiale per un thriller! manca solo la tratta delle bianche e poi la lista, per il film di james bond è a posto.
Non sanno che grande persona hanno perso!
Condivido.
Una vergogna
Buongiorno, non conosco la vicenda come è ovvio, nei suoi eventuali segreti, ma da quello che leggo pochi la conoscono a parte i diretti interessati.
Mi sento di applicarmi a quella quella forma di prudenza, che in questo caso mi sembra d’obbligo, questo appoggio incondizionato a una posizione, peraltro solo supposta, dell’ormai ex direttore, mi sembra fuori luogo, si tratta fondamentalmente di una vicenda, tutta interna alla cantina, che ha il diritto di vedersi riconosciuta, fino a prova contraria, la medesima credibilità riservata all’ex direttore.
trovo sinceramente eccessivo il pensare a chissà quali manovre del “palazzo Trentino”, Mori da molti anni persegue una sua linea, fatta di ricerca di mercati e nicchie qualitativamente superiori, se avessero voluto la fermavano molto prima.
in quanto alla “libera iniziativa accettata solo se ti porta a fallire”, per favore stendiamo un pietoso velo, in questi anni, tutti i protagonisti di quelle vicende, hanno solo dimostrato come, in tutto il cosiddetto management del vino trentino i dilettanti allo sbaraglio erano molti e per fortuna che c’è stato un “palazzo”.
Finalmente un commento equilibrato sulla vicenda. Che poi un titolare di un blog, nonché giornalista sulla carta stampata, sia diventato il difensore di ufficio di una delle parti in causa mi pare un pelino esagerato. Marco Pruner
Buongiorno e grazie, pensavo di essere l’unica pecora nera in mezzo al gregge, che fa le scoregge.(Stefano Benni)
Caro Sandro, se vuoi le puzzette le facciamo assieme…ma solo quelle…
Mi spiace ! Però uno bravo che voleva fare vino valorizzando il territorio, senza trucchi, caratterizzando la Cantina facendo sì che siariconoscibile dai vino che produce e non “omologata” non poteva “resistere” nella struttura della Cooperazione dove la libera iniziativa è accettata solo se ti porta a fallire….se si rivela vincente ti costa il posto… o stai nell’orchestra e non pensi e non fai o quello che gli è successo è esattamente l’unica cosa che gli poteva accadere rimanendo in quella “struttura”. Lo sapeva e …ora è un uomo libero di poter far rendere al meglio le sue innate qualità .
Non so cosa si nasconda dietro questa vicenda. Ho avuto modo di conoscere Luciano in occasione di 3/4 vendemmie quand’ero in cantina come lavoratore stagionale. Ed ho conosciuto una persona capace sia nella gestione della cantina che nei rapporti con soci e subalterni. Parere condiviso da tutti gli altri miei occasionali colleghi. Per quanto riguarda il winemaker devo basarmi sui giudizi di chi è più addentro nel settore ma comunque tutti positivi. In questa occasione a perderci non è Luciano ma la Cantina Mori Colli Zugna.
Meno male che ci sono gli esempi Ferrari e Cavit che tengono alto il nome del Trentino enologico. Ah no.
Che miserie…
Che tristezza…
Forse è l’inizio della fine…