Oggi territoriocheresiste.it ha registrato il picco più alto di visite e visitatori – ragioniamo in termini di migliaia -, grazie alla pubblicazione delle tabelle prezzi delle uve 2016 della Cantina Sociale di Ala e della Cantina sociale di San Michele Appiano. Due post che da soli totalizzano circa la metà del traffico odierno. E tuttavia commenti e like risultano pressoché inesistenti. Segno che l’argomento incuriosisce ma risulta incommentabile o che chi tocca muore? Qualcuno mi aiuta a capire questa dinamica? #seguirabrindisi
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.
Buonasera, volevo se possibile, dare un chiave di lettura alternativa, per provare innanzi tutto a spiegarmi, differenze di prezzo così evidenti, tra i vini Trentini e quelli Altoatesini, rifacendomi alle due tabelle che avete mostrato.
Prendiamo il pinot nero di Appiano, linea classica: costo circa 13€, vale a dire che un ettolitro di quel vino vale circa 1700€,.
al contadino vengono dati 365€ al quintale.
pinot nero Castel firmian: costo circa 9€ – un ettolitro vale circa 1200€.
al contadino vengono dati 158€ al quintale.
al contadino di appiano torna circa il 22% del ricavato finale della cantina
al contadino di Ala torna circa il 13/14% del ricavato finale della cantina.
Se il contadino di Ala prendesse la stessa percentuale di ricavato di quello di Appiano, il suo ricavato sarebbe circa 264€.
Saremo ancora lontani, ma dobbiamo mettere in conto che confrontiamo due cantine che hanno scelto strade molto diverse, e in ogni caso il contadino di ala non si lamenterebbe tanto di quel prezzo, credo.
Tutto questo per dire che forse il problema sta nel manico, ovvero Noi Trentini dovremo chiederci se le nostre società, sono gestite nel migliore dei modi, o se ci sono modi migliori, e questo aldilà anche, della qualità espressa dai nostri vini.
condivido il tuo ragionamento. E sono sicuro che la maggiore valorizzazione delle uve e dei vini aa, non sia una questione di qualità del vino. ma piuttosto dipenda dal fatto che due territori, e per tante ragioni, alcune discutibili e altre meno, hanno scelto strade differenti.
Sono ancora confusi e non capiscono perché gli altoatesini non comprino terra in Alto Adige invece che in Trentino
Penso che la doc conferibile ad Ala è la Doc Trentino, tranne per le uve non rivendicabili (teroldego ad ala è igt, solaris igt ecc)
http://www.tn.camcom.it/content/organismo-di-controllo-dei-vini-doc-e-igt
Non c’è quella differenza di quintalaggio che ridimensiona la redditività soprattutto perchè la produttività reale del vigneto trentino è inferiore alla doc.
Credo che la tabella di Ala sia difficilmente visualizzabile da smartphone (ho fatto fatica a leggerla da Pc) e quindi manca termine di confronto. Nella tabella di Ala mancano i quintali/ha che è possibile conferire come DOC e quindi manca un secondo termine di confronto (i prezzi/q di appiano sono notevolmente più alti ma se poi rapportati ai quintali che il viticoltore può portare in cantina il divario tra redditività/ha si ridimensiona).
sul mio smarphone…la tabella è molto leggibile. per il resto, la reddittività ad ettaro è uno dei itanti parametri che raccontano della sostenibilità i e produttività di una azienda agricola. Ma in questa occosione a me interessava di più ragionare sui prezzi delle materie prime. Sul blog comunque trovi anche le medie della resa ettaro di molte cantine, anche alto atesine e vedrai che le cose non cambiano di molto.
Tiziano, ho fatto lo stesso pensiero … adesso che hanno il 4° Delan va tutto bene … per loro non ci sono più problemi … Non si spiega una differenza così impressionante di commenti in pubblico …