Nel prossimo fine settimana Fondo diventerà il luogo di incontro di alcuni dei più importanti agribirrifici italiani. Dopo aver ideato «Cerevisia» nel 2014, il festival dedicato alle birre artigianali trentine che ha celebrato nello scorso maggio la quarta edizione, ora è la volta di un nuovo evento dedicato alle aziende che decidono di coltivare e lavorare in casa la maggiorparte degli ingredienti necessari per la produzione. Si tratta di una proposta che nessuno prima d’ora aveva lanciato in Italia. Il format ideato dalla Pro Loco di Fondo, che organizza «Agribeer» con la collaborazione di Coldiretti, ricorda quello di «Cerevisia», miscela cioè proposte per il grande pubblico, che potrà degustare le varie etichette nelle giornate di sabato e domenica al Palanaunia, con quelle riservate agli addetti ai lavori, che si confronteranno su tematiche tecniche, ma cruciali per la crescita di un movimento che si è posto l’ambizioso obiettivo di arrivare alla produzione di birre interamente italiane.
«Quello dei birrifici artigianali – ha spiegato questa mattina Renato Nesi, esperto di comunicazione e marketing della birra, in occasione della presentazione alla stampa dell’evento tenutasi nella sede di Coldiretti – è un settore che in Italia ha appena vent’anni di vita. In un tempo così breve sono nate un migliaio di aziende, che danno lavoro a 75.000 persone e producono un giro di affari di 6 miliardi di euro all’anno. Questo festival vuole aumentare la visibilità dei birrifici che producono in casa almeno il 51% degli ingredienti, mettendo in rete le loro esperienze e stimolando la creazione di sinergie fra attori diversi, come agricoltori, artigiani e operatori turistici. Il claim “seminiamo il gusto” non è stato scelto a caso. Ci sono tante realtà giovani che progettano di compiere il passo verso l’agribirrificio, è un trend che va accompagnato, cominciando a progettare una filiera del luppolo, che in Italia non esiste».
Daniele Graziadei, presidente del comitato organizzatore e sindaco di Fondo, ha focalizzato la propria attenzione sulle realtà di casa nostra: «In Trentino ci sono già tre agribirrifici e tanto interesse a seguire il loro esempio. – ha affermato – per questo ci è venuta l’idea di valorizzare questo settore, lanciando un secondo festival, che si affianca a Cerevisia, offrendo spazi anche ai produttori di orzi, ortaggi, cereali e salumi, che saranno presenti al Palanaunia. Speriamo di vincere anche questa sfida».
Alla presentazione sono intervenuti il direttore della Coldiretti trentina Mauro Fiamozzi, che, nella veste di padrone di casa, ha sottolineato l’importanza di questi nuovi settori produttivi, e Massimo Zadra, presidente dell’Associazione Artigiani della Val di Non, che ha descritto il notevole indotto creato sul territorio da queste realtà virtuose.
Il programma si aprirà venerdì con un’iniziativa itinerante, chiamata «BeerTour», una passeggiata fra i birrifici della valle da affrontare con la macchina fotografica in mano, che termina con la premiazione delle immagini più riuscite. La giornata si concluderà con una cena a chilometri zero (alle ore 20) al Palanaunia, che proporrà abbinamenti tra i piatti nonesi e le birre agricole presenti al festival. Il giorno dopo, sabato 25, sarà caratterizzato da un laboratorio (alle ore 16) dedicato a cinque prodotti italiani provenienti da differenti regioni, domenica, invece, spazio al convegno «Verso una filiera italiana della birra. Il percorso, la comunicazione, gli sbocchi commerciali» (alle ore 15) e subito dopo ad un altro laboratorio, intitolato “Fenomeno birra agricola in Italia” (alle ore 17). Sabato dalle ore 12 alle 2 di notte e domenica dalle 12 a mezzanotte si potranno degustare le etichette presenti agli stand, venerdì e sabato si potrà anche ascoltare la musica dal vivo e si potranno assaporare i prodotti, anche in questo caso a chilometri zero, serviti negli stand allestiti in collaborazione con la Coldiretti.
Per quanto attiene agli agribirrifici i mostra, a rappresentare il Trentino vi saranno BioNoc’, azienda di Mezzano, Birra di Fiemme, che ha la sede a Daiano, e Maso Alto, birrificio di Pressano. Per la Toscana vi sarà l’Opificio Birrario di Lavoria, in provincia di Pisa, e La Diana di Siena; per la Lombardia Luppolajo di Carpenedolo, in provincia di Mantova e per l’Emilia Romagna Beltaine di Granaglione, sull’Appennino bolognese.
Giornalista e blogger con uno sguardo curioso, e a volte provocatorio, verso la politiche agricole; appassionato di vino, animatore di degustazioni fra amici e di iniziative a sfondo enologico, è tra i fondatori di Skywine – Quaderni di Viticultura e di Trentino Wine. Territorialista, autoctonista e anche un po’ comunista. Insomma contiene moltitudini e non se ne dispiace!
Daniele Graziadei, Eralde Eralde