Anno: 2017

Può un vino bianco sfidare il tempo e addirittura i decenni? Sì!Ne sono ancora più convinto dopo aver riassaggiato questo vino e visitato ancora una volta questa cantina, un patrimonio per tutti gli appassionati, con una dotazione storica impressionante, grazie soprattutto all’intuizione del suo vecchio enologo Sebastian Stocker. Alla vista si presenta ancora con un bel colore giallo paglierino, vivo,

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Due giorni di degustazioni dedicate alla montagna VIGNAIOLI DI MONTAGNA: TRENTINO E ALTO ADIGE IN DEGUSTAZIONE A PALAZZO ROCCABRUNA Venerdì 28 aprile alle 18.00 un talk show con Paolo Massobrio, giornalista de “La Stampa” e sabato 29 aprile dalle 14.00 alle 21.00 degustazioni libere alla presenza dei produttori trentini e altoatesini Quindici vignaioli del Trentino e quindici vignaioli dell’Alto Adige

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Angiolino Maule Radicale per il Terroir    Angiolino Maule è impegnato da oltre 25 anni per un’ agricoltura alternativa e sostenibile e oggi è considerato uno dei più importanti esponenti dello scenario del Vino Naturale italiano. È fondatore e presidente dell’Associazione VinNatur che nel 2016 ha adottato per prima un disciplinare di produzione per il Vino Naturale. Raffaella Usai ha

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Pojer & Sandri Sauvignon Vigneti delle Dolomiti 2012. Paglierino splendido. Naso scandito da scintillanti profumi di gelsomino e erba cedrina, pesca gialla matura, note tostate e pietra focaia. Elegante e piacevolmente fresco rende ogni sorso gradevolmente invitante. Buona la sua persistenza. Io l’ho assaggiato assieme a dei gamberoni in pastella. Raffaele Fischetti“Un vino è eccezionale, quando ci si siede in

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A volte ci sono belle, e buone, notizie che mi scappano via. Si vede che ogni tanto mi distraggo.  Ma poi, per fortuna, ritornano. Come questa volta. Lo scorso gennaio sulla Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il decreto di ammissione al Registro Nazionale delle Varietà di un’uva caratteristica della viticoltura trentina almeno fino all’Ottocento: il Negrone (Negrom). E’ strano che questa

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Non è più accettabile che interi paesaggi vitati vengano irrorati con sostanze potenzialmente pericolose e che l’enologia dipenda da prodotti industriali solo per compiacere il nostro gusto per il vino. E’ giusto e importante che su questo tema nasca un’opposizione. Il movimento biologico ha già ottenuto molto, garantendo ampie superfici ormai libere da veleni. Un ulteriore passo in avanti è

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Anni fa, quando lessi che qualcuno stava proponendo dei “vini naturali”, fui preso da stizza: ma com’è possibile – mi chiesi – che nessuno reagisca di fronte a questa indebita appropriazione? Non sono tutti “naturali” i vini che provengono dall’uva? Le norme comunitarie avevano del resto vietato il riferimento a “natura”, “naturale” o “nature” alla francese, salvo farlo ricomparire nell’etichettatura

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