Entro il 2020 le municipalità soppresse in Trentino saranno quasi 90; con un saldo negativo, fra soppressioni e nuove istituzioni, pari a – 51. Un primato nazionale, da primi (o asini) della classe: in Italia nei primi due decenni degli anni Duemila sono stati soppressi poco più di 250 Comuni. Di quella che pareva essere norma cogente (ora fra l’altro non lo è più), tutti, insomma, se ne sono impipati alla grande. Tranne noi. I trentoni.
Nello stesso periodo, nessuna Regione a Statuto Speciale, senza parlare di quelle ordinarie, ha messo in campo una spietata operazione di disarticolazione delle autonomie territoriali e di smantellamento dell’autogoverno locale, pari a quella architettata e portata a compimento in Trentino dal blocco di potere di ispirazione autonomista.
Un furto di partecipazione democratica che definisce la sua natura in un disegno di dominio violento sui territori, in un architettura di asservimento repressivo agli apparati burocratici centralizzati; un devastante attentato politico all’autonomia di base che ha preso la forma della verticalizzazione tecnocratica e concentrazionistica e che si è intersecato con convergenti processi collaterali di natura accentratrice: le fusione delle cooperative di credito, gli accorpamenti delle istituzioni scolastiche, quello dei corpi di polizia municipale e l’istituzione, perfortuna naufragata sul nascere, delle Comunità di Valle.
Un inesorabile progetto politico repressivo che ha per obiettivo il controllo e l’orientamento capillare del consenso e che ha impoverito irrimediabilmente i territori di democrazia, di politica e di socialità
Le radici dello scempio vanno ricercate nella scellerata tentazione cesaristica di matrice dellaiana dei primi anni Duemila, di cui il centro sinistra autonomista si è fatto consapevolmente esecutore solerte e zelante. E spietato.
E non valgono, qui, le argomentazioni che afferiscono alla densità popolativa dei distretti territoriali o alle peculiarità delle aree di montagna.
Province con densità abitativa inferiore rispetto a quella del Trentino (86/km²) hanno trovato il modo di evitare la coercitiva e violenta scelta fusionistica, salvaguardando le forme originarie dell’autogoverno di base.
La Provincia di Cuneo – ma siamo nella terra di Barbaresco e di Barolo, del Barbaresco e del Barolo – , pur in presenza di micromunicipalità rispetto alle quali quelle del Trentino appaiono (apparivano) metropoli, ad oggi non fa registrare ancora alcun accorpamento; eppure, con una popolazione di 590 mila abitanti e una densità abitativa pari a quella del Trentino, conta 250 municipi, di cui un centinaio collocati nella fascia critica fra i 50 e i 500 abitanti.
La Provincia montana di Sondrio – ma forse lì sono montanari sul serio e non simpatiche figurine da poster ad usum di Trentino Marketing – con una popolazione di 182 mila abitanti e 78 Comuni, ha varato 2 sole fusioni.
Restiamo ancora al nord delle autonomie speciali. La Valle d’Aosta: 130 mila abitanti, densità 39, Comuni 74 e nessuna fusione.
L’elenco potrebbe continuare e si potrebbero indagare con esisti altrettanto sorprendenti molti distretti del Meridione, delle isole e altri ancora dell’arco alpino. Ma mi fermo qui.
#seguirabrindisi ai nemici giurati del territorio. E dell’autonomia.
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.
Prova a farci qualche esempio, Quinto. Tanto per capire a cosa ti riferisci. Grazie.
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dai va la che ghe ‘l fasismo alle porte…nem a tor fora ‘le p38 che l’è mejo
analisi interessante.. non sono contrario di per se alle fusioni ma diciamo che la.questione delle comunità di valle l’avevo affrontata così anche io… parlano di più partecipazione e autonomia ma come dote con chiarezza centralizzano.
go capio ..compagno Jacopo..no te ne ciava ‘n cazo…. la priorità l’è la lota a fasismo ….go capio…
invece me ciava eccome… guarda che io all’epoca delle.comunità di valle già lo dicevo… anche perchè la centralizzazione è una forma di autoritarismo… cancellare i toponimi storici per esempio è una porcheria…
Gli strumenti di partecipazione democratica dei cittadini alla gestione della cosa publica sono fondamentali e sono essenziali modelli nuovi e adattabili alle diverse situazioni, per organizzare in modo rigoroso e sostanziale l’ascolto e la partecipazione dei cittadini alla definizione delle scelte e all’individuazione delle priorità.
Vanno difese e preservate l’identità e la specificità di ogni comunità, intesa come luogo di riferimento culturale e realtà storica, senza che questo interferisca con questioni di tipo amministrativo.
I tre elementi, quello amministrativo, quello della partecipazione e quello storico culturale, devono essere ricomposti in un’architettura della politica regionale, che risponda a criteri efficienti ed efficaci di democrazia diretta e di gestione del territorio.
Ti piace la mia risposta Tiziano?
Renata Attolini …n’ poc burocratica…ma la me pias……Renata.
Tiziano, tutta colpa della campagna elettorale, che mi ha “modificata geneticamente”. 😉
bem va là….lunì daverzerem ‘n Barolo Mascarello d’annata…
Compagni Jacopo Zannini e Renata Attolini .. mi piacerebbe sapere cosa ne pensate su questo tema. Su quasi tutto il resto siamo d’accordo ma questi temi…voi cosa dite?
in Trentino,l’autonomia, alla lunga ci ha trasformati in un popolo viziato,poco colto e genuflesso,incapace di sorreggersi se non alimentato da energie esterne al nostro sistema.
Al massimo possono gestire la sagra. Ora neppure quella perché le norme, regole, vincoli burocratici amministrativi di cui siamo sempre più ricchi non ci permettono più.
Però comuni di 300 – 400 anime sono gruppi di condominio che non mi pare abbiano lo stesso apparato burocratico (i condomini, intendo)
i condomini…alemno fanno le assemblee….che sono un esercizio democratico. fondamentale.
Più che altro sono battaglie campali (le assemblee di condominio). Non che i consigli comunali abbiano standard migliori, per altro.
Sono anni che dico al vento che con lo smantellamento rinunciamo alla nostra storia
magari fosse solo la storia: riunciamo al futuro e alla parteicpazione.
Stefano Aldo Gottardi Aldo Michele Angelo Francesco Luca Luca Luca Mario Paolo Pierluigi Stefano Stefano Oscar Eleonora Giuliano Ludovica Enrico Mauro Mario Emiliano
Luca Riccadonna, vale il principio che nello stato di diritto viene prima la tutela dell’individuo e non delle istituzioni. Quelle si devono adattare allo sviluppo del benessere di ognuno, non viceversa.
Luca Marconcini e neltlo specifico, in cosa si traduce questa impostazione dello stato di diritto sul tema delle fusioni?
Boh non so che dire. Io mi rifaccio all’esempio delle valli svizzere vicine alla mia, nel Canton Grigioni, dove hanno più che dimezzato i comuni e sembra procedere tutto per il meglio.
Tiziano Bianchi grazie per la domanda. Se dovessi estendere una valutazione partendo dal titolo del post, direi che sono contento che in Trentino il nuovo autonomismo ha come bussola il maggiore benessere di ogni cittadino e non la difesa ideologica di quello che c’era nel passato. Io penso che la vivacita’ in un territorio si misuri in posti lavoro, qualita’ dei servizi e spazi di socializzazione. Occorre avere le dimensioni istituzionali giuste per creare piu’ sviluppo, non per mantenere lo status quo.
Luca Marconcini chiaramente non sono d’accordo, perché al contrario penso che lo sviluppo debba passare attraverso l’autogoverno e la partecipazione dal basso. Ma ora ho capito il senso del tuo ragionamento.
Con piacere, Tiziano.
Da una parte serve ricordarci i principi guida, dall’altra operare con il polso pragmatico. Cosi’ la societa’ va avanti.
Se mi permetti, con l’occasione, mi farebbe piacere avere un invito per una chiacchierata davanti a un buon bicchiere di vino Trentino (in estate, prima non riesco a scendere).
A presto, Luca
Luca Marconcini quando vuoi….a Brentonico dove sono “agli arresti domiciliari” mi . sempre. anche in estate. E sarà un piacere.
Luca Marconcini e Tiziano Bianchi avanza un bicchiere? 😉
Anche due
E mi chi sonte? Però go idea che per il tipo di invitati con en bicer no fen nanca el benvenuto Tiziano 😂
Michele Susat ..le scorte di barolo e barbaresco…sono pingui. ghe posto anca per ti.
No perchè en mez a do teorici e en luminare ghe se vol anca el mona che irola 😂
la casa del popolo circolo giuseppe stalin la è daverta a tuti. e davanti a ‘n barolo sem tuti uguali: barolisti.
Pensavo baroni 👑😁
no i baroni…il re di denari..e la donna di cuori… ghei lasem….a quei che fa le fusiom…
Luca Riccadonna così va bene?
Ho un profilo aperto
Penso sia visibile a tutti
La tua condivisione è aperta a tutti, ma il post di trentino wine la privacy è: ⚙… quindi ci sono delle esclusioni 😉
Tiziano Bianchi gentilmente, se non lo è già, rendi visibile a Stefano Carloni questo post
in Trentino,l’autonomia, alla lunga ci ha trasformati in un popolo viziato,poco colto e genuflesso,incapace di sorreggersi se non alimentato da energie esterne al nostro sistema.
Ma per non andare troppo off topic delle fusioni cosa pensate. Solo a me pare uno scempio ?
ma ormai è tutto talmente un casino che è impossibile capirci qualcosa, pensa solo alle Comunità di Valle: nessuno ha capito a cosa servano eppure alla fine ce le hanno imposte
Quella delle comunità di valle è il più parcheggio per politici…..trombati…tutti si lamentano dei costi della politica ma poi per votarne l’abolizione eravamo….4 gatti..
e ti meravigli in una provincia dove circa il 10% degli abitanti è impiegato negli enti pubblici?
Io concordo sulle gestioni associate di servizi in cui è possibile essere più efficienti ad un livello superiore, ma l’autogoverno di una comunità lo lascerei al livello più basso possibile. Abbiamo un territorio troppo eterogeneo con differenze importanti da una valle all’altra.Si possono fare i consorzi di comuni, non lo vieta nessuno ma le fusioni secondo me ci fanno perdere per strada alcune diversità, responsabilità, rapporti diretti con il territorio e capacità di governo che sono preziose per tutti.
di fatto siamo già “centralizzati” nel Pcus provinciale, che tutto decide, vita morte e miracoli
Al massimo possono gestire la sagra. Ora neppure quella perché le norme, regole, vincoli burocratici amministrativi di cui siamo sempre più ricchi non ci permettono più.
Però comuni di 300 – 400 anime sono gruppi di condominio che non mi pare abbiano lo stesso apparato burocratico (i condomini, intendo)
Se vale il principio, allora propongo un comune unico: Trentino. E tutti avanti e endré da Trent. Quanto risparmieremmo?
Io sogno di vedere un giorno la famosa “torta”. Cioè la rappresentazione grafica delle spese della provincia. Per capire come spendono i nostri soldi. Ma temo che nonostante lo sproloquio continuo sugli Open data, queste sono informazioni che non avremo mai e mai potremmo conoscere. Per esempio il foraggiamento dell’Industria dello sci quanto è costata al contribuente negli ultimi 40 anni? Quanto ci costano e ci sono costati i vari carrozzoni provinciali? Non lo sa nessuno. Giusto razionalizzare le spese, ma a scapito di cosa e di chi?
Sarebbe decisamente interessante che qualche giornalista formuli un quesito simile ai politicanti tridentini
Basterebbe essere trasparenti. Ma cosa pretendi dalla Pat, che non pubblica neppure lo stipendio del presidente, che pure dovrebbe essere obbligatorio per legge?
In Trentino si fanno molte cose valide ed interessanti, altre meno valide e altre proprio stupide. Tirare un riga e far di conto sulle reali ricadute è sempre impossibile se non vietato. “Va tut ben” i te dis dalla festa di paese al progetto da miliardi. Poi, come in Vallagarina, ti trovi la povertà e le domande di lavori socialmente utili alle stelle. Ma quanti soldi abbiamo dato agli industriali in cambio di piani industriali farlocchi e promesse da marinai? Quanti di quelli hanno chiuso e licenziato? Da che parte sta la PAT in queste partite? Niente, silenzi che pesano come macigni.
E che nessuno si sogna di sollevare e nemmeno provare a spostare. Tutto va ben Madama la marchesa, basta non fare domande
Sono anni che dico al vento che con lo smantellamento rinunciamo alla nostra storia
Stefano Aldo Gottardi Aldo Michele Angelo Francesco Luca Luca Luca Mario Paolo Pierluigi Stefano Stefano Oscar Eleonora Giuliano Ludovica Enrico Mauro Mario Emiliano
Tiziano Bianchi grazie per la domanda. Se dovessi estendere una valutazione partendo dal titolo del post, direi che sono contento che in Trentino il nuovo autonomismo ha come bussola il maggiore benessere di ogni cittadino e non la difesa ideologica di quello che c’era nel passato. Io penso che la vivacita’ in un territorio si misuri in posti lavoro, qualita’ dei servizi e spazi di socializzazione. Occorre avere le dimensioni istituzionali giuste per creare piu’ sviluppo, non per mantenere lo status quo.
Con piacere, Tiziano.
Da una parte serve ricordarci i principi guida, dall’altra operare con il polso pragmatico. Cosi’ la societa’ va avanti.
Se mi permetti, con l’occasione, mi farebbe piacere avere un invito per una chiacchierata davanti a un buon bicchiere di vino Trentino (in estate, prima non riesco a scendere).
A presto, Luca
Anche due
E mi chi sonte? Però go idea che per il tipo di invitati con en bicer no fen nanca el benvenuto Tiziano 😂
Luca Riccadonna così va bene?
Ho un profilo aperto
Penso sia visibile a tutti
Tiziano Bianchi gentilmente, se non lo è già, rendi visibile a Stefano Carloni questo post
Ma per non andare troppo off topic delle fusioni cosa pensate. Solo a me pare uno scempio ?
ma ormai è tutto talmente un casino che è impossibile capirci qualcosa, pensa solo alle Comunità di Valle: nessuno ha capito a cosa servano eppure alla fine ce le hanno imposte
Io concordo sulle gestioni associate di servizi in cui è possibile essere più efficienti ad un livello superiore, ma l’autogoverno di una comunità lo lascerei al livello più basso possibile. Abbiamo un territorio troppo eterogeneo con differenze importanti da una valle all’altra.Si possono fare i consorzi di comuni, non lo vieta nessuno ma le fusioni secondo me ci fanno perdere per strada alcune diversità, responsabilità, rapporti diretti con il territorio e capacità di governo che sono preziose per tutti.
di fatto siamo già “centralizzati” nel Pcus provinciale, che tutto decide, vita morte e miracoli
Se vale il principio, allora propongo un comune unico: Trentino. E tutti avanti e endré da Trent. Quanto risparmieremmo?
Io sogno di vedere un giorno la famosa “torta”. Cioè la rappresentazione grafica delle spese della provincia. Per capire come spendono i nostri soldi. Ma temo che nonostante lo sproloquio continuo sugli Open data, queste sono informazioni che non avremo mai e mai potremmo conoscere. Per esempio il foraggiamento dell’Industria dello sci quanto è costata al contribuente negli ultimi 40 anni? Quanto ci costano e ci sono costati i vari carrozzoni provinciali? Non lo sa nessuno. Giusto razionalizzare le spese, ma a scapito di cosa e di chi?
Sarebbe decisamente interessante che qualche giornalista formuli un quesito simile ai politicanti tridentini
In Trentino si fanno molte cose valide ed interessanti, altre meno valide e altre proprio stupide. Tirare un riga e far di conto sulle reali ricadute è sempre impossibile se non vietato. “Va tut ben” i te dis dalla festa di paese al progetto da miliardi. Poi, come in Vallagarina, ti trovi la povertà e le domande di lavori socialmente utili alle stelle. Ma quanti soldi abbiamo dato agli industriali in cambio di piani industriali farlocchi e promesse da marinai? Quanti di quelli hanno chiuso e licenziato? Da che parte sta la PAT in queste partite? Niente, silenzi che pesano come macigni.
E che nessuno si sogna di sollevare e nemmeno provare a spostare. Tutto va ben Madama la marchesa, basta non fare domande
si però questa gente non arriva da Marte, bene o male è stata votata dai trentoni
si anche le fusioni sono state approvate dai plebisciti…..
…fentanyl, fentanyl come se piovesse.
Per chi non avesse compreso la battuta: analgesico molto potente (mi permetto).
un buon oppiaceo…..mi pare…. e allora..per buttarla in battuta…: questo autonomismo è l’oppio del popolo (trentino)
Un oppiaceo di sintesi molto più potente della morfina
La maggioranza sta come an anestesia
Erano in due anche quelli che attendevano godot. Ma al di là di questo non è tanto la politica a impastoiare i comuni ma la twcnocrazia dei satrapi chw da dietro le loro scrivanie e con i loro colletti inamidati, mai eletti da nessuno, danno ordini che devono essere rispettati tal quale ai dogmi papali. Attenderemo impazienti la rivolta della politica contro i funzionarietti.
Bene, compagno Quinto. Io e Matteo Gottardi, almeno noi due, attendiamo la tua ribellione individuale. Almeno la tua
Il Trentino non ha mai conosciuto nella sua storia tanto accentramento politico e amministrativo come in questa legislatura a guida autonomista. Non è solo questione di accorpamenti/soppressioni/gestioni associate/ecc. Ormai sono evidenti e documentabili le politiche imposte e miranti a far diventare i liberi Comuni trentini meri presìdi periferici della PAT, in parte anche tramite quei terribili organismi denominati Comunità di Valle.
… sempre fastidio dai… e che cavolo!
Sono un insetto fastidioso. Devo aver preso da te.
😒
si però questa gente non arriva da Marte, bene o male è stata votata dai trentoni
…fentanyl, fentanyl come se piovesse.
Per chi non avesse compreso la battuta: analgesico molto potente (mi permetto).
un buon oppiaceo…..mi pare…. e allora..per buttarla in battuta…: questo autonomismo è l’oppio del popolo (trentino)
Un oppiaceo di sintesi molto più potente della morfina
La maggioranza sta come an anestesia
Erano in due anche quelli che attendevano godot. Ma al di là di questo non è tanto la politica a impastoiare i comuni ma la twcnocrazia dei satrapi chw da dietro le loro scrivanie e con i loro colletti inamidati, mai eletti da nessuno, danno ordini che devono essere rispettati tal quale ai dogmi papali. Attenderemo impazienti la rivolta della politica contro i funzionarietti.
Bene, compagno Quinto. Io e Matteo Gottardi, almeno noi due, attendiamo la tua ribellione individuale. Almeno la tua
Il Trentino non ha mai conosciuto nella sua storia tanto accentramento politico e amministrativo come in questa legislatura a guida autonomista. Non è solo questione di accorpamenti/soppressioni/gestioni associate/ecc. Ormai sono evidenti e documentabili le politiche imposte e miranti a far diventare i liberi Comuni trentini meri presìdi periferici della PAT, in parte anche tramite quei terribili organismi denominati Comunità di Valle.
no no..elo l’è ortodosso…..fedele alla linea
ma no selo epurato?
…devo farem dar l’apuntamento ….tramite l’Angelo Carrillo
Mah, io ho la A di Anarchia tatuata (a fuoco) sulla spalla sinistra da quando avevo 15 anni. Per me, alla fine della fiera, tenderei a eliminarle tutte le muncipalità.
Sei un compagno che sbaglia dall’ età di 15 anni
Per nulla. C’ho sempre azzeccato.
Sono gli altri che sono tordi 🙂
che bellissime notizie… i tecnocrati dalle scrrivanie megalitiche decidono e i politici eseguono.
Ma i pu coioni l’è la gent che i pensa che a salvar le sorti del mondo sia el geton da 50 euro dei consiglieri dei piccoli comuni. L’è en po’ che no se sente quanti milioni aven sparmià da le fusion. Maledetto el 29 che sen nadi con trent
uno studio della stessa provincia, nel 2016 a 60 fusioni, rivelo che il risparmio sarebbe stato di un milione di euro. Non all’anno. Ma in dieci anni.
centomila euro l’anno. Un dirigente in meno e sparmievem de pu soldi. Cristo.
Tac, quel li volevo. Svizzera. svizzera.
o Cuneo….
o Asti, o Sondrio, o Cusio Ossola…o Vercelli. Ma anca isernia!
la boschi la farìa bem a darghe na endrizaa a sta autonomia
e si potrebbe continuare
parleghe ala to morosa
Ma sì, già che ci siamo facciamone uno solo di Comune, la Tridentum metropolitana. Dopo tutto siamo in mezzo milione, un quartiere di Milano o un municipio di Roma. Semplificando si risparmia e per semplicioni va bene così. Se poi toglieranno l’autonomia aggregandoci a Belluno per dare peso alla montagna veneta saremo finalmente coerenti anche col Pinot grigio delle Venezie.
chissà..se si risparmia. Due anni fa, a metà 2016, la provincia elaborò un suo dossier sui risparmi derivanti dalle fusioni: ne uscì un risultato grottesco.. Secondo quei dati, allora eravamo a 60 comuni soppressi, il risparmio sarebbe stato di 1 milione di euro. Non all’anno. In dieci anni.
File Allegato
Credo che noi siamo nel giusto sono gli altri che fanno i….furbi…tanto nessuno interviene.
Lodovico Cavaton, se ti va..spiegami perchè noi siamo (saremmo) nel giusto. Perché io non ho mai trovata un’argomentazione convincente. ma magari ci riesci tu.
Avevo cominciato a darti delle spiegazioni poi ho pensato che non serve a nulla…..diciamo solo che meno politici ci sono meglio è…
Lodovico Cavaton faremo la libera repubblica dei manager…..allora
Meglio…non vanno si licenziano senza aspettare 4/5 anni poi non se ne vanno comunque perchè certi fessi che li votano li trovano sempre.
te fai fazile ti Lodovico Cavaton….
Certo la mia è la speranza di un disilluso della politica..vecchia e nuova….anzi la nuova è anche peggio armate brancaleone ignorante mezzi falliti che sperano di risolvere i ….loro …problemi facendo i politici.
… sempre fastidio dai… e che cavolo!
Sono un insetto fastidioso. Devo aver preso da te.
😒
no no..elo l’è ortodosso…..fedele alla linea
ma no selo epurato?
…devo farem dar l’apuntamento ….tramite l’Angelo Carrillo
che bellissime notizie… i tecnocrati dalle scrrivanie megalitiche decidono e i politici eseguono.
Ma i pu coioni l’è la gent che i pensa che a salvar le sorti del mondo sia el geton da 50 euro dei consiglieri dei piccoli comuni. L’è en po’ che no se sente quanti milioni aven sparmià da le fusion. Maledetto el 29 che sen nadi con trent
centomila euro l’anno. Un dirigente in meno e sparmievem de pu soldi. Cristo.
Tac, quel li volevo. Svizzera. svizzera.
o Cuneo….
o Asti, o Sondrio, o Cusio Ossola…o Vercelli. Ma anca isernia!
la boschi la farìa bem a darghe na endrizaa a sta autonomia
e si potrebbe continuare
parleghe ala to morosa
Ma sì, già che ci siamo facciamone uno solo di Comune, la Tridentum metropolitana. Dopo tutto siamo in mezzo milione, un quartiere di Milano o un municipio di Roma. Semplificando si risparmia e per semplicioni va bene così. Se poi toglieranno l’autonomia aggregandoci a Belluno per dare peso alla montagna veneta saremo finalmente coerenti anche col Pinot grigio delle Venezie.
chissà..se si risparmia. Due anni fa, a metà 2016, la provincia elaborò un suo dossier sui risparmi derivanti dalle fusioni: ne uscì un risultato grottesco.. Secondo quei dati, allora eravamo a 60 comuni soppressi, il risparmio sarebbe stato di 1 milione di euro. Non all’anno. In dieci anni.
Credo che noi siamo nel giusto sono gli altri che fanno i….furbi…tanto nessuno interviene.
Lodovico Cavaton, se ti va..spiegami perchè noi siamo (saremmo) nel giusto. Perché io non ho mai trovata un’argomentazione convincente. ma magari ci riesci tu.
Avevo cominciato a darti delle spiegazioni poi ho pensato che non serve a nulla…..diciamo solo che meno politici ci sono meglio è…
Lodovico Cavaton faremo la libera repubblica dei manager…..allora
Meglio…non vanno si licenziano senza aspettare 4/5 anni poi non se ne vanno comunque perchè certi fessi che li votano li trovano sempre.
te fai fazile ti Lodovico Cavaton….
Certo la mia è la speranza di un disilluso della politica..vecchia e nuova….anzi la nuova è anche peggio armate brancaleone ignorante mezzi falliti che sperano di risolvere i ….loro …problemi facendo i politici.