Nell’immaginario e nell’esperienza, almeno della civiltà occidentale, nessun cibo è capace di veicolare solidamente l’idea della condivisione, come riesce a fare il pane.
Anche uno degli elementi più pregnanti e comunicativi dell’apparato simbolico di cui dispone il ritualismo cristiano è il pane eucaristico.
E di pane come esperienza concreta di condivisione se ne parlerà domani mattina (lunedì 5 marzo), alle 11,30, a Milano sul palco di Identità Golose, il convegno di alta cucina, e non solo, ideato da Paolo Marchi;  che quest’anno indagherà  “Il Fattore Umano”  che intesse di sé l’esperienza del cibo, per “mettere al centro le relazioni umane, l’uomo-chef e tutti coloro che lo circondano sul lavoro, dalla cucina alla sala, al rapporto coi clienti e prima ancora con artigiani e fornitori”.
Ad affrontare il tema, facile e difficile allo stesso tempo come lo sono inevitabilmente tutte le cose che sembrano apparentemente semplici, del pane come condivisione saranno Ivan e Matteo Piffer, seconda generazione di panificatori trentini – Panificio Moderno – che hanno rivoluzionato l’approccio a questo mestiere, il mestiere antico del fare pane.
Condivisione intesa come sedimentazione e rielaborazione di esperienze intergenerazionali.
Condivisione come coinvolgimento responsabile di tutta la filiera produttiva, fino a partire dalla scelta delle sementi della materia prima.
Condivisione come esperienza partecipativa in tutte le fasi della produzione e della commercializzazione.
Condivisione come atto di socializzazione con il consumatore.
Condivisone come atto politico che muove dal basso e costruisce relazioni diffuse e partecipate.
Condivisone come il pane. Il pane di Ivan e Matteo
Domani, lunedì 5 marzo, dalle 11,30 in poi sul palco di Identità Golose.

Per saperne di più:

Panificio Moderno
Pane come condivisone
Identità Golose