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quello che più mi da fastidio è vedere la bicicletta disegnata con la catena a sinistra..mi viene la pelle d’oca
rassegnati,”solo il cesso è sempre in fondo a destra!”
Assessore, qui suoi tratta di una etichetta privata. Penso in poche centinaia di esemplari. Un colpo di telefono in qualsiasi sociale o cantina privata e con pochissimi euro si avrebbe avuto un rosso trentino, già chi sono associazioni o piccole attività che lo fanno, di buona qualità al posto di un rosso Verona. Indica una scarsa anzi nulla attenzione al territorio da chi ha scommesso sul territorio con la protezione pure di un marchio territoriale. Spero che all’attività in questione vengano almeno tirate le orecchie !
sono cose, queste delle origini dei prodotti ma anche delle lavorazioni, che si sanno bene. Non è bello né giusto che manchi una consapevolezza di ciò che è proprio. Realmente proprio, concretamente proprio. Sono convinro anxhe io che a parità di prezzo si potevano trovare anche in trentino fornitori sia privati che cooperativi. Zerto che a mori no sem boni de engranarne una de sti tempi…
ma,
il signor Dallapiccola ha capito qualcosa ?
ma,
i Duchi vendono anche patate biologiche della Val di Gresta ?
ma,
scherziamo ?
Etichetta a parte, (?) il video in questione non produce un buon segnale sopratutto verso chi crede – anche sentimentalmente – al proprio territorio. Sappiamo che il trentino è fatto cosi, (chi di voi è senza ikea, decathlon, etc.. scagli la prima pietra), e dunque siamo ancora molto molto lontani da quella consapevole e misurata autarchia che dovrebbe governare il rifornimento degli scaffali di chi si relaziona sopratutto con i ns. turisti. Penso però che si debba anche apprezzare che l’esercizio citato, è uno dei 18 che aderiscono al progetto Qualità Trentino, che prevede proprio la presentazione di un menù garantito e controllato nel proprio esercizio. Un inizio, insomma, di un viatico ancora lungo che, penso, la sensibilità collettiva locale non percorrerà in tempi brevi. Almeno proviamoci, tutti insieme.
Assessore, mi perdoni ma … i miei mobili Ikea hanno l’etichetta “Ikea” e non “Qualità FoppaPedretti”. Non so se mi spiego …
Michele Dallapiccola Mi scusi Assessore, ma io che per lavoro vendo (anche) prosecco, eccellente prosecco, in Trentino: cosa dovrei fare per le sacre sorti della nostrana ‘consapevole e misurata autarchia’? Emigrare?
Sollecitato dall’amico Tiziano Bianchi, intervengo brevemente anch’io.
Il finale è pessimo.
In qualunque caso.
oh, quante storie, xe scrito “prodotto in Italia”…. Cossa vol Tiziano che scrivano anche il nome del vignetin da dove arriva l’uva e l’nom del Bepi che la coltiva?
Che vergogna.
Tei Tiziano… L’é mejo far tornar jo… Cannavvacciuolo…
tra l’altro etichetta illegale dato che c’è il termine Trentino
Siamo alla frutta.
Difatti, magari col vin de pomi la azzeccavano di più
L’uva non è frutta?
Ottima promozione veneto trentina! E si che cercare un vino trentino che costasse poco non era difficile.
Un’ autentica genialata 🙂 🙂 🙂
Qui si che servirebbe una dichiarazione e tanta sostanza del assessorato …
Ho taggato Michele Dallapiccola vediamo cosa dice
#territoriostocazzo
Vediamo che dice E che fa … passi la cavolata sul glifosate ’18, ma qui non si può scherzare
Tiziano Bianchi …aspetta e spera!
Porca paletta..peggio non potevan farla 😀