Il Pinot grigio DOC delle Venezie si conferma al vertice tra i migliori Pinot grigio al mondo. Ad affermarlo dalla London Wine Fair (21 – 23 maggio) è Patrick Schmitt, MW, firma di The Drinks Business e curatore del Global Masters of Pinot grigio, commentando i risultati del concorso enologico, ideato dalla stessa rivista, che ha visto la partecipazione di campioni provenienti da Australia, Ungheria, Francia, Moldavia, Stati Uniti, Nuova Zelanda, Slovenia, Regno Unito, Italia – dove la giovane DOC del Triveneto, con ben 18 medaglie, ha conquistato un quinto dei riconoscimenti. «Siamo orgogliosi di essere stati partner, come rivista, del lancio ufficiale del Pinot grigio DOC delle Venezie qui in Inghilterra – ha proseguito Schmitt – un mercato strategico in grado di dettare mode e condizionare i consumi a livello internazionale. Un risultato, quello raggiunto nell’ambito di questo concorso, ancora più significativo se consideriamo la severità della giuria composta solo da Master of Wine e da Master Sommelier. Il percorso intrapreso dal Pinot grigio del Triveneto mostra al mondo la via che l’intero comparto del vino italiano dovrebbe seguire per garantire la qualità».
In questi giorni il Consorzio DOC delle Venezie è infatti impegnato alla London Wine Fair e ha scelto proprio la fiera per presentare sulla piazza inglese il nuovo progetto di qualità intrapreso dalla DOC e rendere noti ufficialmente i nomi dei vincitori del contest.
Buono il sentiment che si è respirato tra stampa, operatori di settore, buyer e mondo della ristorazione che, a margine della presentazione della nuova denominazione italiana, hanno espresso un diffuso apprezzamento e un interesse crescente per il Pinot grigio del Triveneto.
«Quanto afferma Patrick Schmitt, MW, ma anche i commenti che abbiamo sentito a in occasione del nostro focus – ha evidenziato da Londra Albino Armani, presidente del Consorzio DOC delle Venezie – confermano che la sfida lanciata sulla via del miglioramento qualitativo è stata vinta. Siamo convinti che in una piazza globale, competitiva ed esigente come quella del Regno Unito, dove si confrontano vini di tutto il mondo, la proposta di uno stile diverso ed innovativo di Pinot grigio, portata avanti dai produttori della DOC, è stata capace di conquistare un consumatore raffinato che sta cambiando modalità di acquisto e consumo del vino. E i riconoscimenti del Global Masters confermano l’appeal e l’originalità delle nostre etichette».
Nella tre giorni londinese saranno 60 i vini messi in degustazione, 20 per ogni giornata, così da assicurare ai visitatori, operatori di settore e stampa specializzata, una panoramica completa delle differenti interpretazioni di questa eccellenza enologica proveniente dal Triveneto. Il Consorzio si troverà nello spazio della rivista The Drinks Busisness / Wine List Confidential – F45 e ogni bottiglia sarà dotata di specifico QR code che permetterà di scaricare la scheda tecnica.
Giornalista e blogger con uno sguardo curioso, e a volte provocatorio, verso la politiche agricole; appassionato di vino, animatore di degustazioni fra amici e di iniziative a sfondo enologico, è tra i fondatori di Skywine – Quaderni di Viticultura e di Trentino Wine. Territorialista, autoctonista e anche un po’ comunista. Insomma contiene moltitudini e non se ne dispiace!
❤ me nono subito prima de cromparme le braghe de coram el m’ha crompà la camisa a righe dei gondolieri ❤ e el m’ha contà la storia de la nosa zent che i commerciava spezie co l’oriente, e de marco polo che l’è arivà fin a perzen!
la doc trentino Michele esiste ancora, basterebbe usarla. E riformarla. Per fare un grande pinot grigio trentino doc.
Tiziano Bianchi ammetto che son cort, non capisco perchè di tante soluzioni si prende sempre quella meno lungimirante… poi son cristiano, so che le vie del sognore sono infinite 💒💒
nessuno…impedisce ai viticoltori o alle cooperative di fare Pinot Grigio Trentino Doc. Gli industriali hanno costruito il loro strumento per vendere milionate di bottiglie. Ora sta agli altri (vignaioli individuali e vignaioli collettivi – cantine sociali – ) fare scelte di territorio. Riformare il disciplinare trentino, abbassare le rese, ridefinire i parametri e poi fare un grande Pinot Grigio territoriale. Come si fa in AA. Ma ormai sono passati due anni…e tutto tace. Purtroppo. Mentre gli industriali fanno il loro mestiere. E anche bene mi pare.
Tiziano Bianchi i medi che fanno fuori i piccoli con l’aiuto dei grossi per diventare piccoli a loro volta,
Tiziano Bianchi ma quale modus operandi migliore della cooperazione c’è di dividersi gli utili e accoll(incul)argli il rischio?
Io sono stato un forte e convinto sostenitore del delle Venezie. Pensavo, e penso ancora, che questa fuga in avanti industriale potesse liberare il trentino dall’incubo del pinot da export. E favorisse una revisione radicale del disciplinare. E invece non è accaduto nulla. E non sta accadendo nulla. Forse mi sbagliavo allora e sono un illuso ora. Ma credo che la responsabilità sia tutta locale e territoriale.
Tiziano Bianchi odio far quel de “el savevo mi” ma che fa il quadro è anche la cornice. E li di territoriale zero. Più anonimi di cosi… i schützen, i vignaioli, gli autonomisti, nette minoranze. Sane ma osteggiate in tutto.
Ho visto, infatti
da dove arriva questa foto?
negozio di Londra, hanno anche il set “Prosecco Pong” per ubriacarsi in allegria