“La rete Italiana e quella Europea delle Città del Vino hanno con molta forza sostenuto fin dall’inizio la candidatura del territorio del Prosecco, riconoscendone le caratteristiche di unicità che sono richieste dall’Unesco. Anche a nome del Presidente di Recevin, José Callixto, confermo quanto sostenuto e sono convinto che le integrazioni richieste al fine di rendere completo il dossier consentiranno di ottenere il riconoscimento nella sessione di Baku. L’iscrizione dei territori storici del Prosecco, uniti agli altri che legano la loro identità alla viticoltura – viticultura, da ultimo il Langhe-Monferrato, sono la dimostrazione del valore culturale dell’antica pratica della coltivazione e vinificazione, sintetizzate nella nostra rete delle Città del Vino”.
Con questa dichiarazione il Presidente dell’Associazione Nazionale delle Città del Vino Floriano Zambon ribadisce la validità della candidatura delle Colline del Prosecco Conegliano Valdobbiadene alla World Heritage List, all’indomani del parere di REFERRAL emesso dopo una discussione intensa e combattuta della Commissione Unesco riunita lo scorso 1 luglio in Bahrain.
Il rinvio prevede alcuni approfondimenti al dossier per poi ridiscuterlo all’assemblea annuale 2019 a Baku. Durante l’esposizione del report valutativo da parte di ICOMOS (organismo non governativo e consultivo), tra gli elementi positivi è stata evidenziata la buona conservazione e gestione del sito candidato, tanto che l’iniziale proposta di INSCRIBE (quindi iscrizione del sito come patrimonio Unesco) non ha raggiunto la soglia solo per pochi voti (12 Stati membri a favore contro i 9 contrari).
Grande soddisfazione anche da parte dell’Assessore alla Cultura della Regione del Veneto Cristiano Corazzari (componente della delegazione veneta), che ha sottolineato come, nonostante la difficile situazione di partenza alimentata dalla strumentale azione di lobby condotta dalla Spagna e da altri Paesi, sia stato possibile contrastare tale negatività con argomentazioni decisive e ottenere il riconoscimento della bontà del dossier da parte della maggioranza dei componenti l’assemblea.
“Il percorso per la candidatura del territorio collinare tra Conegliano e Valdobbiadene a Patrimonio Unesco dell’umanità è stato avviato nel 2008” – ha dichiarato Innocente Nardi, Presidente dell’Associazione Temporanea di Scopo “Colline di Conegliano Valdobbiadene Patrimonio dell’Umanità” e del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG – “Un impegno articolato su ben dieci anni dove il primo traguardo è stato raggiunto nel 2010 con il suo inserimento nella Tentative List Italiana. Quindi, all’inizio del 2017 siamo stati candidati ufficialmente e sapevamo che il traguardo poteva richiedere ancora un po’ di lavoro e di tempo: restiamo determinati nel raggiungere questo obiettivo nell’estate 2019. Giunti a questo punto è doveroso ringraziare tutti coloro che con entusiasmo e dedizione stanno collaborando alla candidatura delle colline di Conegliano Valdobbiadene a Patrimonio Unesco, cominciando dall’impegno del Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia e dei suoi funzionari fino alla cura e attenzione sempre prestata dall’Ambasciatrice Lomonaco, al costante valido lavoro profuso dai rappresentanti del Governo e dei Ministeri competenti, nonché da parte di tutti i componenti del Comitato scientifico, nessuno escluso. Un sincero grazie a tutta la popolazione delle nostre colline, che sta partecipando con noi al coinvolgente percorso della candidatura Unesco. E, nel frattempo, ci complimentiamo con la delegazione della città di Ivrea per l’ottimo risultato raggiunto: ovvero l’iscrizione a patrimonio Unesco come città industriale.”
Predisporre il dossier di candidatura è stata un’importante occasione per il territorio ed ha evidenziato la sinergia esistente tra amministrazioni locali e centrali, enti pubblici e organizzazioni imprenditoriali, mondo dell’accademia e della scienza, che hanno saputo agire e parlare all’unisono, facendo squadra nel valorizzare un bene prezioso come la propria terra. E’ un’esperienza che ha consentito a molti di prendere coscienza della grande bellezza e dell’assoluto valore delle terre di Conegliano Valdobbiadene, frutto del sapere e dell’impegno dell’uomo in armonia con la natura – come dimostrano le decine di migliaia di cittadini italiani e stranieri che ogni anno arrivano in visita – e del duro lavoro di tutela e valorizzazione del paesaggio profuso dalle generazioni passate e mantenuto e protetto dai discendenti che vi operano ora. Le ricerche di opinione dicono, peraltro, che anche i cittadini seguono con attenzione e interesse tutte le fasi della vicenda: secondo una ricerca SWG del settembre 2017, la candidatura di Conegliano Valdobbiadene a patrimonio dell’Unesco è importante per il 92% degli italiani e per il 70% avrebbe ricadute positive sul territorio.
Giornalista e blogger con uno sguardo curioso, e a volte provocatorio, verso la politiche agricole; appassionato di vino, animatore di degustazioni fra amici e di iniziative a sfondo enologico, è tra i fondatori di Skywine – Quaderni di Viticultura e di Trentino Wine. Territorialista, autoctonista e anche un po’ comunista. Insomma contiene moltitudini e non se ne dispiace!