Questa mattina, per caso, ho indossato una maglietta rossa.
Il rolex d’oro no, perché quello lo tiro fuori solo quando mi tocca il sabrage di una grande bottiglia di Champagne.
Mentre stavo bevendo il caffè con mamma, ho sentito bussare.
Mi sono alzato e ho aperto la porta.
Era un vucumprà nord africano, con il solito carico di cianfrusaglie nel borsone.
Lo ho fatto entrare e mia madre gli ha offerto un caffè.
Abbiamo chiacchierato un po’ e alla fine ho comperato una scatola di accendini.
Più o meno allo stesso prezzo a cui li avrei comperati in negozio.
Ci siamo salutati e se ne è andato.
E ora, voi cari fascisti con l’anima corrotta dalle parole volgari e sconce del salvinismo, prendetemi pure per il culo perchè indossavo la maglietta rossa; e irridetemi e deridetemi.
Datemi pure del pididiota (?), del buonista del cazzo e magari del pietista.
E poi denunciatemi alla vostra milizia etica perché ho fatto acquisti illegali da un vucumprà.
E anche perché ho permesso a quella maledetta radical chic di mia madre di preparargli un caffè.
Ma a me (e a mia madre che ormai sfiora il secolo di vita e dal 1923 in poi ne ha viste di tutti i colori e ne ha visti di tutti i colori ), va bene così. Per noi è nomale così.
#seguirabrindisi
Giornalista e blogger con uno sguardo curioso, e a volte provocatorio, verso la politiche agricole; appassionato di vino, animatore di degustazioni fra amici e di iniziative a sfondo enologico, è tra i fondatori di Skywine – Quaderni di Viticultura e di Trentino Wine. Territorialista, autoctonista e anche un po’ comunista. Insomma contiene moltitudini e non se ne dispiace!
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