Sii forte che nessuno ti sconfigga, nobile che nessuno ti umili, e te stesso che nessuno ti dimentichi
Paulo Coelho
Sono contentissimo di aver avuto l’onore di degustare questa chicca enologica appartenente ad un progetto dal nome “bollicine da uve Italiane” recuperate grazie alle mani sapienti di Alfio Nicolodi dell’omonima cantina; bravo lui a crederci.
Il vitigno è il Lagarino vitigno bianco poco diffuso in Trentino fino alla metà degli anni ’70. Si dice che da queste uve vennero prodotti i primi metodo classico (prima del Ferrari stesso, si chiamava Valentini e veniva prodotto sul finire dell’Ottocento e si pensa appunto prodotto con quest’uva molto acida). È stato recuperato sul fil di lana da questa azienda che è l’unica a produrre metodo classico dall’omonima uva in purezza. In dialetto viene chiamata ancora oggi “Cagarel”.
Il Cimbrus Brut metodo classico passa dai 36 ai 48 mesi sui lieviti. Il vecchio vigneto è stato impiantato nel 1966 e il nuovo nel 2000 nel comune di Faver. Colore giallo paglierino quasi trasparente, scarico. Il naso emana piacevoli note di pompelmo che si lasciano catturare da spettri di note agrumate accattivanti che ti fanno pensare subito quando lo si degusterà a sensazioni di freschezza e piacevolezza. Completano il quadro note di pesche noci bianche accompagnate da fiore di zagara e ricordo di gelsomino. In bocca corrisponde a quello detto al naso con una nota evidente e marcata di sapidità che rendono il vino tipico della zona di Cembra. Non potenza ma tanta eleganza e finezza in un Metodo classico da apprezzare e ricordare.
“Un vino è eccezionale, quando ci si siede in poltrona, si degusta, si chiudono gli occhi e si vede l’immenso” G. Tachis
Il sommelier, nella mia visione, è un appassionato di vino che dopo aver degustato tanti vini si trova ad un bivio, innanzi a lui, tre strade: “me la tiro” ossia presunzione di sapere tutto, “ingessatura” degustare e valorizzare solo vini blasonati e “continuo a cercare” per conoscere sempre più. Io ho scelto di appartenere alla terza via. All’età di ventun’anni ho avuto, in un giorno di settembre, una folgorazione, inaspettata, davanti ad un calice di vino che mi ha aperto un nuovo immaginario, emozioni a me sconosciute. Ho scoperto che una bottiglia è la sintesi di un perfetto equilibrio fra natura, mano dell’uomo, tecnologia e storia vitivinicola. L’essenza della degustazione diventa espressione di questa conoscenza, creatrice di armonia. Il vino ha la capacità di rendere gli uomini tutti uguali e al pari quando si trovano davanti ad una buona bottiglia da degustare insieme. A volte è proprio il vino che crea questa magia e li rende anche migliori….prosit!!
Raffaele Fischetti – Presidente FIS – Fondazione Italiana Sommelier del Trentino Alto Adige