Si è chiusa in positivo la 15° edizione di Autochtona, il forum nazionale dei vini autoctoni svoltosi a Bolzano il 15 e 16 ottobre, che ha presentato oltre 350 etichette provenienti da tutta Italia. Successo anche per ‘Lagrein Experience’, novità di quest’anno dedicata all’omonimo vitigno autoctono altoatesino.

Dal Piemonte all’Emilia, dalla Toscana alla Sicilia: le eccellenze vinicole italiane la scorsa settimana si sono date appuntamento a Bolzano, in occasione della quindicesima edizione di Autochtona. La manifestazione, che quest’anno ha superato il suo record registrando oltre 1500 presenze, ha rappresentato un viaggio lungo tutta la penisola, da Nord a Sud, fin nelle sue isole meno estese e più remote.
Una due giorni particolarmente ricca, tra riconferme e prime assolute, con i tradizionali Awards della rassegna ‘Autoctoni che passione!’ assegnati alle sei migliori etichette tra quelle presenti, ‘Vinea Tirolensis’, la manifestazione dedicata ai Vignaioli dell’Alto Adige, il ‘Tasting Lagrein’ che ha premiato i tre migliori Lagrein (rosato, annata e riserva) e per finire ‘Lagrein Experience’, la giornata interamente dedicata all’omonimo vitigno altoatesino – alla sua prima edizione – che ha chiuso le giornate del vino di Hotel 2018: un evento ricco di appuntamenti che ha saputo coinvolgere il pubblico presente con degustazioni, approfondimenti tematici e showcooking a cura di tre grandi chef del territorio. Un connubio perfetto che ha visto protagonisti uno tra i vitigni autoctoni più rappresentativi dell’Alto Adige e prodotti tipici locali offerti da Gallo Rosso, brand creato dall’Unione Agricoltori e Coltivatori Diretti Sudtirolesi per le aziende agrituristiche altoatesine, sinonimo di alta qualità e grande esperienza.


Ad aprire il programma degli interventi è Angelo Carrillo, giornalista del quotidiano Alto Adige, coordinatore Alto Adige per Vinibuoni d’Italia e fiduciario della condotta Slow Food Alto Adige, che ha raccontato la storia del vitigno. A seguire, Christine Mayr (presidentessa AIS Alto Adige) ha descritto il Lagrein e le sue zone di produzione nella interpretazione dei vecchi e dei nuovi Kellermeister. A completare la panoramica con un contributo dal taglio più tecnico è stato poi Florian Haas, responsabile del Gruppo di lavoro Fisiologia e Tecniche Colturali in Viticoltura presso il centro di Sperimentazione Laimburg, con una ricerca condotta pochi anni fa su siti, viti e metaboliti assieme. Un ulteriore approfondimento lo ha portato Jacopo Cossater che – con la sua lettura da giornalista e critico – ha spiegato l’importanza dell’aspetto degustativo nell’analisi del Lagrein. Non sono di certo mancati gli spunti legati al rapporto del vitigno con cibo e turismo. Tra questi, Florian Patauner, presidente Locande Sudtirolesi e Christoph Mahlknecht, direttore Vinum Hotels, che ha raccontato la relazione tra Lagrein e turismo del vino in Alto Adige. Infine, Pierluigi Gorgoni, giornalista di settore, enologo e docente della scuola Alma, ha introdotto i piatti che gli chef hanno realizzato davanti agli occhi dei presenti, pensati in ogni più piccolo dettaglio per esaltare al meglio le caratteristiche delle tre interpretazioni del vitigno.
Marc Bernardi, chef del ristorante Piz Seteur ha presentato in abbinamento al Lagrein Kretzer 2017 di Larcherhof Il salmerino va in bianco. Il pomodoro verde e rosso, è stato invece il piatto scelto da Mattia Baroni, chef del ristorante Haselburg in abbinamento al Lagrein Gries 2017 di Egger Ramer. A chiudere lo show cooking è stato Danilo d’Ambra del ristorante Johnson & Dipoli che ha realizzato per il pubblico presente Cervo mela e cioccolato, in abbinamento al Lagrein Riserva Gran Lareyn 2015 di Weingut Loacker.