Il Festivalmeteorologia ha chiuso con una sessione dedicata all’AgroMeteo, innovazione e tecnologia sono sempre più al servizio dell’agricoltura anche per contrastare i cambiamenti climatici
Un evento per conoscere le potenzialità della meteorologia in campo agricolo è stato organizzato all’interno del Festivalmeteorologia di Rovereto per illustrare tutte le ultime novità che possono essere impiegate in agricoltura. L’incontro, organizzato in collaborazione con la Fondazione E. Mach, il consorzio di difesa dei produttori agricoli di Trento (Co.Di.Pr.A.) e con il Condifesa di Bolzano, ha visto la partecipazione dei massimi esperti della meteorologia nazionale e della filiera agricola provinciale.
«Mio nonno si alzava la mattina e scopriva solo allora come si sarebbe declinata la sua giornata nei campi, oggi, grazie alle numerose tecnologie a disposizione degli agricoltori possiamo conoscere in anticipo le condizioni meteo e organizzare al meglio le attività». Così ha voluto aprire la mattinata di lavori Giorgio Gaiardelli, presidente di Co.Di.Pr.A. Subito seguito da Sergio Menapace, direttore generale della Fondazione E. Mach. Che ha evidenziato come sia necessario un nuovo approccio alla ricerca per riuscire a rispondere in maniera tempestiva alle esigenze del settore agricolo.
Il convegno
Fabrizio Lorenz, presidente di Itas Mutua che era sponsor dell’evento ha sottolineato come la compagnia assicuratrici sia al lavoro per sostenere la crescita economica degli agricoltori e della filiera implementando strumenti che possano avere un ruolo di prevenzione al fine di mitigare i cambiamenti climatici.
«È fondamentale che il settore agricolo si confronti con quello meteo, ha spiegato Dino Zardi, ideatore del Festivalmeteorologia, inoltre, gli agricoltori si devono poter fidare delle previsioni meteo per questo abbiamo bisogno di previsioni il più precise possibili.
«È in atto una deriva climatica, c’è una variazione monodirezionale consistente, ha esordito Luciano Pilati, Università di Trento, e questo è attribuibile principalmente a due fattori: l’effetto dell’uomo e la radiazione solare. Cambiamento che può causare notevoli implicazioni sul mondo agricolo, come periodi di prolungata siccità, anticipo dell’attività vegetativa con conseguente rischio di gelate.
Francesca Ventura, Associazione italiana di agrometeorologia, ha spiegato gli obiettivi e scopi della associazione che presiede sottolineando l’importanza del confronto tra i diversi settori.
«I cambiamenti climatici ci impongono una gestione aziendale efficiente, ha spiegato Ilaria Pertot, Centro 3A, e sapere se pioverà, quanto pioverà e cosa succederà la prossima settimana è la grande sfida che meteorologi e biologi devono saper affrontare. Sicuramente, ha continuato Pertot, la tecnologia può aiutare per semplificare decisioni complesse, sono molteplici le influenze del meteo che condizionano le scelte dell’agricoltore».
I cambiamenti climatici sono un argomento delicato anche per le aziende produttrici di mezzi tecnici per l’agricoltura come Manica spa e proprio per questo Michele Manica, dirigente dell’azienda, ha voluto lanciare una proposta legata all’impatto che hanno gli agrofarmaci in agricoltura proponendo di valutarne la sostenibilità non solo dal punto di vista dell’impatto che hanno sull’ambiente ma anche per quello che hanno sul clima, ovvero calcolandone l’impronta carbonica.
A seguire si è svolta una tavola rotonda, moderata da Nicola Castellani de L’Informatore Agrario, che ha visto partecipare numerosi esponenti del mondo agricolo. I relatori si sono confrontati sul ruolo dei cambiamenti climatici e hanno cercato di suggerire possibili soluzioni. I partecipanti alla tavola rotonda: Andrea Piazza, Meteotrentino, Michele Odorizzi, Melinda, Ezio Poli, Vignaioli del Trentino, Angelo Frascarelli, Università di Perugia, Andrea Faustini, Cavit, Marco Caselli, Eldes, Andrea Berti, Co.Di.Pr.A., Manfred Pechlaner, Condifesa di Bolzano, Giovanni Razeto, Ismea, Guido Pizzolotto, Itas Mutua, Albano Agabiti, Asnacodi.
La tavola rotonda in pillole
«Dobbiamo evidenziare che la previsione meteo a volte è inaffidabile e questo complica la decisione dell’agricoltore, ha spiegato Andrea Piazza, Meteotrentino, per ridurne l’errore è necessario affidarsi a metodologie di previsione probabilistiche». Michele Odorizzi (presidente di Melinda) ha sottolineato come sia necessario avere 3 ordini di previsione: a breve tempo con un trend di 15 giorni e di un mese, al fine di migliorare la gestione aziendale. Ezio Poli, Vignaioli del Trentino, ha evidenziato come si fondamentale avere a disposizione supporti alle decisioni anche in campo meteo che ci permettono di adattarsi e agire di conseguenza. Angelo Frascarelli, Università di Perugia, invece ha voluto sottolineare come sia necessario velocizzare l’introduzione dell’innovazione nelle aziende agricole nazionali. Proprio di nuove tecnologie ha parlato Andrea Faustini, Cavit, evidenziando come queste siano necessarie per svolgere in maniera efficiente l’attività agricola. Infatti, Cavit è da 3 anni che si è dotata di una piattaforma dove vengono raccolte numerose informazioni per supportare le decisioni in campo e comunicarle ai soci attraverso messaggi preparati su misura. Attività sempre più richiesta dai soci, tanto che si sta pensando di creare un tavolo informatico.
Marco Caselli, Eldes, ha spiegato come la tecnologia del radar può limitare l’errore di determinazione della previsione meteo. «Dopo le catastrofiche gelate del 2017, ha spiegato Andrea Berti, Co.Di.Pr.A., abbiamo attivato un progetto europeo con ricaduta immediata sul sistema agricolo trentino, dove, in collaborazione con i principali istituti di ricerca provinciali, stiamo costruendo una piattaforma meteoclimatica per microaree che darà informazioni sul rischio gelo e la possibilità di strutturare eventuali metodi di difesa, attivi o passivi.
Manfred Pechlaner, Condifesa di Bolzano, ha spiegato come i dati meteo siano fondamentali per il lavoro giornaliero dei condifesa, sia per fini assicurativi ma anche per sviluppare nuovi strumenti di tutela dell’agricoltura, come la polizza prati-pascoli nata dalla collaborazione con Co.Di.Pr.A. e con il supporto tecnico di Laimburg e della Fondazione E. Mach.
«Partendo dal concetto che in Trentino-Alto Adige oltre il 90% degli agricoltori ricorre alle assicurazioni agevolate, ha sottolineato Giovanni Razeto, Ismea, dobbiamo evidenziare che nel resto d’Italia non è così, per questo è necessario pensare a polizze nuove e adeguarle alle vere esigenze degli agricoltori».
«Il danno da eventi atmosferici, spiega Guido Pizzolotto, Itas Mutua, vale 300 milioni di euro all’anno in Italia e in continuo aumento, questo è un quadro abbastanza preoccupante. Le polizze agevolate che coprono i danni da eventi atmosferici attualmente sono costruite partendo dalle indicazioni che arrivano dall’Europa. Sono in fase di nascita nuove polizze per coprire anche le perdite di reddito delle aziende agricole. Sarebbe utili potere collegare la prevenzione alle polizze, anche per ridurne il costo. Albano Agabiti, presidente Asnacodi, ha sottolineato ogni volta che si attiva un processo di semplificazione va a finire che tutto il processo diventa più complesso, basti pensare cosa è successo nel 2015 con la nascita dei Piani di assicurazioni individuali. La sfida per il futuro è quello di avere un sistema di consorzi sempre più coeso da Nord a Sud Italia. Samuele Trestini, Università di Padova, ha concluso l’evento sottolineando come la deriva climatica non ci permetta di adagiarsi sugli allori basti pensare che i cambiamenti climatici hanno un effetto negativo sull’agricoltura in termini di resa, resilienza, creazione di valore. Per questo è necessario sviluppare un modello di interdisciplinarità di tutte le competenze.
Sono nata a settembre, nel ’79 del secolo scorso. Sono laureata in giurisprudenza. Vivo da sola ma con tre cani, in una piccola casetta da cui posso godere di un panorama rassicurante e meraviglioso. Mi piace il vino buono e mi piace raccontarlo