Il tempo è tiranno, d’accordo, ma come si fa a non raccontare una cosa del genere, i tagli bordolesi bergamaschi che si misurano con i Cru Classé bordolesi (tre Grand Cru e un 3me Cru) in un confronto alla cieca. Confronto impari sulla carta, e sicuramente lo è, ma per poco gli Châteaux non fanno la fine di Golia.
Siamo a tenuta casa Virginia, a Villa d’Almé, in provincia di Bergamo. Tra i giurati, oltre (indegnamente) a me, c’è il presidente di AIS Lombardia Hosam Eldin Abou Eleyoun, Raffaella Melotti, delegato Fisar di Bologna, altri giornalisti e professionisti del settore. Sono al tavolo con Francesca Negri, la “Geisha Gourmet”, e altri due colleghi.
Prima un flight di tagli bordolesi bergamaschi en primeur, poi l’atteso confronto con gli Châteaux. Né una verticale né un’orizzontale, le annate sono diverse; insomma un’obliqua, si scherza al mio tavolo. Nel mentre, gli altri sono tutti in silenzio, siamo il tavolo più chiacchiericcio; colpa della geisha senza ombra di dubbio, un po’ anche mia che sono un po’ anarchico.
La geisha scatena la caccia al francese, è il 2, no, forse il 2 no, forse l’1, il 7, il 9, l’11 … alla fine ne avrà, ne avremo, beccati due su quattro.
Degustiamo e valutiamo. Al termine i punteggi vengono letti giurato per giurato coram populo; sono un po’ perplesso ma non mi dispiace che ci si prenda la responsabilità del proprio voto, e che diavolo.
Nel giudizio finale un paio di Châteaux staccano gli altri, con Château Malescot in testa, tra l’altro il più abbordabile degli Châteaux, un 3me Cru Classè a 78 euro. Prima degli altri due francesi si infila il Luna Rossa, bergamasco de La Caminella. È un vino da 20 euro, stretto tra uno Château da 650 e uno da 208.
Lo so, ha un che di inelegante parlare di prezzi, il vino è poesia. È pure mercato però, e se comprate bottiglie senza avere un’idea del prezzo, beati voi e chi ve le vende.
Poi, il Donna Marta de Le Mojole, l’Uroboro di Valba, il Colle del Calvario della Tenuta del castello di Grumello, il Rosso Passione de La Collina. Tutti ammassati in meno di due punti dal Luna Rossa; gli altri seguono a breve distanza. Prezzi tra i 9 e i 25 euro.
Rivedo i miei punteggi e vado ad autodenunciarmi a due donne del vino che già conoscevo, Marta Mondonico de Le Mojole e Cristina Kettliz, della Tenuta del Castello Di Grumello.
Rispetto allo Château Mouton Rothschild 2012 Grand Cru Classé Pauillac, ai loro vini ho dato un punto in meno in un caso, e due punti in meno in un altro: me ne dolgo con loro ma, alla fine, non è difficile ottenere il perdono.
In fondo le ho piazzate, alla cieca, un gradino sotto il cielo.
PUNTEGGIO FINALE DEGUSTAZIONE ALLA CIECA
1) Château Malescot 2012 € 78,00 Saint-Exupéry Margaux – Troisième Grand Cru classé MALESCOT
2) Château Mouton Rothschild 2012 € 650,00 Premier Cru classé Pauillac BARONNE PHILIPPINE DE ROTHSCILD
3) Luna Rossa 2015 € 20,00 bergamasca rosso i.g.t. merlot 50% cabernet sauvignon 50% CAMINELLA
4) Château Lynch – Bages 2014 € 208,00 Grand Cru classé Pauillac LYNCH – BAGES
5) Château Leoville Las Cases 2012 € 198,00 Grand Vin de Léoville Saint-Julien MARQUIS DE LAS CASES
6) Donna Marta rosso 2012 € 17,50 bergamasca rosso i.g.t. merlot 50% – cabernet sauvigno 50 % LE MOJOLE
7) Uroboro 2015 € 22,00 bergamasca rosso i.g.t. merlot 50% – cabernet sauvignon 50 % VALBA
8) Colle del Calvario 2013 € 25,00 Valcalepio Riserva d.o.c. merlot – cabernet sauvignon TENUTA CASTELLO DI GRUMELLO
9) Rosso Passione 2011 € 16,00 Valcalepio rosso d.o.c. merlot 50% cabernet sauvignon 50% LA COLLINA
10) Ronco di Sera 2013 € 10,50 Valcalepio rosso d.o.c. merlot 50% cabernet sauvignon 50% SANT’EGIDIO
11) Violino Essenza 2015 € 20,00 bergamasca rosso i.g.p. merlot 55% cabernet sauvignon 45% TENUTA CASA VIRGINIA
12) Lyr 2016 € 9,00 Valcalepio rosso d.o.c. merlot 50% cabernet sauvignon 50% ELIGIO MAGRI
13) Nome da definire 2015 € 15,00 /25,00 bergamasca rosso i.g.t. merlot 50% cabernet sauvignon 50% LE CORNE
14) Soffio del Misma 2012 € 18,50 bergamasca rosso i.g.p. merlot – cabernet sauvignon PECIS
15) Bemù 2011 € 24,00 Valcalepio Riserva d.o.c. merlot 50% cabernet sauvignon 50% TOSCA
Erano mesi che venivo descritto da un Lorem Ipsum e non mi decidevo mai a cambiarlo. Un po’ per pigrizia, ma anche perché mi piaceva che a descrivermi fosse un nonsense poetico, che parlava di un luogo remoto, lontano dalle terre di Vocalia e Consonantia … oggi però sento che è venuto il momento.
Lombardo di nascita e residenza, trentino di origine e di cuore, qualche affetto mi lega anche al Piemonte. Di mestiere faccio altro, il consulente di ICT Management; fino a non molto tempo fa il vino lo ho frequentato solo dall’orlo del bicchiere.
Conosco Cosimo Piovasco di Rondò da quando eravamo bambini; un giorno ho cominciato a scrivere su Trentinowine, per gioco, su suo suggerimento, e per gioco continuo a farlo. Seguo il corso di sommelier della FISAR Milano, divertendomi un sacco.
Più cose conosco sul vino, meno mi illudo di essere un professionista o un esperto. Qualcuno, ogni tanto, dice di leggermi e di apprezzare questo mio tono distaccato; io mi stupisco sempre, sia del fatto che mi leggano, sia che apprezzino. E ne vado fierissimo.