Ieri a Roma, nell’elegante spazio di Open, ristorante di Antonello Colonna, è stata presentata la nuova guida curata da Gambero Rosso dedicata a Pane e Panettieri d’Italia. La guida ha lo scopo di identificare i migliori pani d’Italia, con particolare attenzione alle tecniche utilizzate e alle materie prime. Nella guida sono segnalati forni e panifici a cui i critici assegnano una, due o tre pagnotte, indicando tra questi il miglior forno per ogni regione.
In questo scenario è stato premiato Panificio Moderno di Rovereto con le “Tre pagnotte” e indicato come il migliore della regione Trentino Alto Adige.
La menzione è stata assegnata per le scelte innovative portate in atto da Ivan e Matteo Piffer, per l’utilizzo del lievito madre e per la ricerca negli anni sempre più attenta alle materie prime e alla loro filiera. Nel ritirare il premio i due fratelli hanno dedicato il premio alla squadra e ringraziato tutto lo staff che in diversi modi aiuta il Pane ad essere così buono, per chi lo impasta, per chi lo cuoce, chi lo porta alla rivendita e chi è al banco.
La giornata di ieri è la conferma che c’è molta attenzione ed esiste un nuovo modo di panificare. Nuove generazioni di panettieri stanno portando avanti una rivoluzione composta da piccoli – grandi risultati che si disseminano lungo tutto lo stivale.
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.
Ma lo sanno che c’è anche la “Farina dell’Orso” con dietro un sacco… di ecologica bontà
A due soli passi ?
In realtà credo che Panificio Moderno utilizzi proprio (anche) al farina dell’Orso…del Baldo.
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