Sarà inaugurato sabato 29 giugno il nuovo vigneto dell’azienda agricola Pisoni dedicato al Reboro, realizzato anche grazie ad un progetto di crowdfunding, uno dei primi in Italia nel mondo del vino. Sulla collina di San Siro, in Valle dei Laghi, centinaia di persone apporranno sulle vigne le targhette in rame con impressi i loro nomi: una giornata di festa per un vigneto davvero speciale
Sulla collina di San Siro c’è un nuovo vigneto. Non è un vigneto come tutti gli altri: è nato grazie al sostegno di centinaia di persone che hanno aderito con entusiasmo alla campagna di crowdfunding “Your vine, your wine” lanciata a novembre 2018 sulla piattaforma Eppela, e sarà interamente dedicato alla produzione del Reboro. Sabato 29 giugno verrà inaugurato nello stesso modo in cui è nato: insieme a tutti i sostenitori, per condividere concretamente quello che era solo un sogno, e che i tanti amici e fans della Cantina Pisoni hanno contribuito a realizzare.
Il crowdfunding è una pratica di microfinanziamento dal basso per supportare progetti innovativi messi in campo da singoli o imprese. Nel mondo del vino italiano, non sono ancora molti gli esempi di aziende che hanno utilizzato questa nuova opportunità: il progetto “Your vine, your wine” è forse il primo progetto strutturato ad essersi conclusi con successo.
I cugini Marco e Stefano Pisoni hanno visto nel crowdfunding uno strumento per raggiungere contemporaneamente diversi obiettivi: recuperare risorse per l’ambizioso progetto di un nuovo vigneto di media collina; fidelizzare in modo qualificato una rete di contatti; promuovere e far conoscere il Reboro, un vino nuovo (la prima vendemmia è del 2011) ma che nasce dalla secolare tradizione dell’appassimento delle uve: un progetto collettivo, il Reboro, condiviso dai Vignaioli della Valle dei Laghi.
Il nuovo vigneto è un vigneto speciale, perché sorge sulla collina di San Siro, al crocevia tra il Lago di Garda e le Dolomiti di Brenta patrimonio UNESCO: ma nelle intenzioni dei cugini Pisoni sarà speciale soprattutto perché è stato immaginato come un luogo magico, dove tutti gli amanti del Reboro possano sentirsi a casa, dare il proprio nome a una vigna, e successivamente essere aggiornati su ogni fase di coltivazione e vinificazione. Da qui il nome del progetto: “Your vine, your wine”, “la tua vigna, il tuo vino”, a testimoniare il rapporto diretto che si creerà tra i consumatori finali e il luogo dove il vino nasce. Non più semplici clienti, ma parte integrante del progetto aziendale.
Il progetto è partito sabato 3 novembre sulla piattaforma Eppela, e nei 40 giorni in cui è stato attivo ha coinvolto centinaia di “donatori” italiani e stranieri, fino al raggiungimento e al superamento dell’obiettivo previsto di 8.000 euro: 113% e 9.100 euro raccolti, sono i numeri di un successo auspicato ma tutt’altro che scontato, reso possibile dall’incrocio tra le professionalità nel campo della comunicazione e delle nuove tecnologie e il grande e contagioso entusiasmo di Marco e Stefano Pisoni.
Anche a campagna chiusa, tantissime persone che hanno visitato l’azienda si sono appassionate al progetto e hanno voluto dare il proprio nome ad una vigna del nuovo vigneto, entrando di diritto nel “club” degli amici del Reboro. Sabato 29 giugno tutti i sostenitori del progetto, provenienti da tutta Europa, verranno a Pergolese per vivere una giornata di festa: visiteranno insieme il vigneto, e lì potranno apporre sulla vigna che preferiscono la speciale targhetta in rame con il loro nome. La sera, dopo l’aperitivo, una fantastica cena nei vigneti circostanti la cantina – a cura dello chef del Comano Cattoni Holiday – accompagnata dai vini della Cantina Pisoni, con un posto del tutto speciale, ovviamente, per il Reboro.
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.