Il bersaglio grosso è il tavolo in fondo, con una quarantina di Moscato e due sommelier a presidiarlo. Non tireranno un attimo di respiro.

Sono tre i tavoli dedicati al vino, uno con il Moscato d’Asti, classicissimo riproposto con eleganza per esempio da Prunotto e dai Poderi Gallina, con sentori di miele e frutta gialla. Il terzo tavolo è per tre produttori che presentano singolarmente le loro cantine, più una pasticceria.

Non che ci sia tantissima gente, ma la sala non è molto grande e al banco in fondo ci sono Moscato da tutta Italia. Chi pensa al Moscato come un vino tutto sommato, come potrei dire, prevedibile? … a questo banco si deve ricredere.

Si va dalla Val d’Aosta con Chateau Feuillet, moscato secco di grande freschezza, delicato con un leggero profumo di salvia e un retrogusto amaricante, fino a Pantelleria, con il Kabir di Donnafugata, la sua frutta tropicale, la mineralità e le spezie in sottofondo.

C’è il moscato giallo di De Tarczal, dal Trentino, morbido, dai profumi più tipici e delicati, anche lui secco, come è secco, tipico ed equilibrato il moscato giallo di Bolognani, sempre trentino di Lavis.

La Casa della Divina Provvidenza di Nettuno produce un Moscato secco minerale, quasi salino, molto poco tipico, con profumi di frutta esotica. Fatelo bere a chi non ama il Moscato, non lo riconoscerà mai.

Poi la Liguria, con il Moscato di Pino Gino, Golfo del Tigullio Portofino, profumi di miele, uvetta, pesca gialla, leggera ossidazione, dolce.

Lo Scialo 2012, passito umbro di Dionigi, ha un bouquet complesso che comprende arancia candita, albicocca secca, uva passa, nocciola tostata, miele … in bocca ha una bella acidità che toglie ogni stucchevolezza.

Ci divertiamo con gli abbinamenti ai cibi offerti in un piattino, grana, un torcetto al burro, una frolla all’albicocca.

I produttori al tavolo dedicato propongono anche altri vini, oltre al Moscato. Per esempio le Cantine Colosi delle Isole Eolie, oltre al Moscato passito intenso e sapido producono un interessante Viognier. L’azienda Terrabianca di Mango, a un passo da Barbaresco, produce un profumato Dolcetto oltre al “d‘Oro”, Moscato d’Asti e al Vignot, moscato d’Asti DOCG sottozona Canelli (dall’anno prossimo: Canelli DOCG e basta).

Ero entrato con trenta gradi, fuori ora c’è il diluvio che non accenna a smettere. Tornerò a casa inzuppato fino alle ginocchia; questa serata meritava una fine migliore. E comunque, non nell’acqua.