Risolto il mistero del post sparito, o almeno così penso. Era un post con questo stesso titolo, ma nel titolo non era nominato il gomito, bensì un’altra parte del corpo: espressione colorita, lo ammetto, ma icastica, efficace.
Tutto sommato un post piacevole, che trattava di vino come mio solito, di una serata trascorsa tra Pinot nero di Oregon, Francia e Patagonia, ma che nessuno sembrava avere letto. Dai gruppi su Facebook, solo una reazione. Neanche un paio di amici taggati avevan fatto un cenno, insomma il deserto.
Incontro un’amica sommelier l’altra sera, parlo per caso del post e mi dice che non l’ha visto. Chiedo ad altri amici, anche loro sommelier: non l’hanno visto. Il sospetto diventa certezza: vuoi vedere che Mark non vuole che si parli di gomito? Perché sulla piattaforma di Mark si può scrivere di ogni, puoi aizzare gli altri contro questo e quello, augurare una rapida fine a qualcun altro, far virtualmente affogare donne e bambini, dire a una Presidenta cose indicibili: ma il gomito no, eh quello proprio no.
E allora, caro Facebook, con affetto: vai a fare in gomito.
Erano mesi che venivo descritto da un Lorem Ipsum e non mi decidevo mai a cambiarlo. Un po’ per pigrizia, ma anche perché mi piaceva che a descrivermi fosse un nonsense poetico, che parlava di un luogo remoto, lontano dalle terre di Vocalia e Consonantia … oggi però sento che è venuto il momento.
Lombardo di nascita e residenza, trentino di origine e di cuore, qualche affetto mi lega anche al Piemonte. Di mestiere faccio altro, il consulente di ICT Management; fino a non molto tempo fa il vino lo ho frequentato solo dall’orlo del bicchiere.
Conosco Cosimo Piovasco di Rondò da quando eravamo bambini; un giorno ho cominciato a scrivere su Trentinowine, per gioco, su suo suggerimento, e per gioco continuo a farlo. Seguo il corso di sommelier della FISAR Milano, divertendomi un sacco.
Più cose conosco sul vino, meno mi illudo di essere un professionista o un esperto. Qualcuno, ogni tanto, dice di leggermi e di apprezzare questo mio tono distaccato; io mi stupisco sempre, sia del fatto che mi leggano, sia che apprezzino. E ne vado fierissimo.
aggiungerei…….”e va,e va,e se ce devi annà ce devi annà……..caro mark,te c’hanno mai mannato a quer paese?