Buon pane chiama buon vino: è una regola antica come il mondo
Fra poco, alle 18.30, in piazza Lodron in occasione dell’ultima data di Moderno Live – Vignaioli in Panificio organizzata in collaborazione con i Vignaioli del Trentino, alla presenza di Matilde Poggi, da poco rieletta presidente nazionale FIVI, e alcuni vignaioli locali, comincerà la mescita di più d’una dozzina di vini fra bollicine, bianchi fermi e rosati che potranno essere degustati al calice o con una proposta degustazione per favorire più assaggi. Matilde Poggi terrà a battesimo la nuova avventura – mission di Panificio Moderno, che da agosto diventerà Punto Fivi Nazionale.
La serata sarà accompagnata dalla voce e dalla musica di Stefano Licio, chitarrista poliedrico che spazia tra i diversi generi.
Il pane, è quello del Panificio Moderno. Quello buono, quello che conosce la sua filiera, preparato con materie prime attente all’ambiente e alla salute di chi lo mangia e impastato con il lievito madre, quel fermento naturale che poco o tanto appartiene a tutti noi.
L’elemento dei Vignaioli è il vino: quello buono. Quello prodotto con conoscenza del territorio e delle sue vocazioni, e con profondo rispetto per la terra e la sua fertilità.
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.