Fotoritratto diffuso dall’ufficio stampa di FEM – Istituto Agrario di San Michele: le classi dirigenti dell’agricoltura trentina celebrano la propria decadente fissità in occasione dello scambio di auguri natalizi con la giunta provinciale.
Un’immagine iconica che allude involontariamente al ritratto funereo e violento di un’umanità feroce pronta a fare la festa al contadino, che l’ingannatoria retorica delle classi dominanti ha riscattato(?) al rango equivoco e funzionale di imprenditore agricolo.
Un convitato di pietra, l’operaio delle campagne, che però non appare nella narrazione per immagini che celebra il potere abbarbicato al sontuoso (in questo caso modesto) banchetto rurale. E che quindi non esiste. Se non come (s)oggetto subalterno.
#seguirabrindisi
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.