A questo prezzo, 1,19, in bottiglia non avevo ancora visto nulla, ma forse dipende dalla mia distrazione. Poi, però, ho scoperto che il Raggianti Riflessi venduto sugli scaffali di Aldi Italia si è meritato anche 92 punti da Luca Maroni che lo descrive così: “Spettacolare la limpidezza del suo frutto. Non solo al profumo, anche al palato la sua polpa di uva e pera delicatissima ci avvolge nella sua nativa limpidezza d’aroma“.
Va bene così #seguirabrindisi e piantiamola lì. Ché ormai non c’è più spazio.
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.
finiamola con queste guide,dove spesso basta pagare o saper raccontare frottole a pseudo giornalisti enogastronomici che non si prendono nemmeno la briga di verificare le fonti(ci sono in giro anche vini e spumanti cari senza cantina!),che non sono capaci di bere vino e che mangiano già sazi!
mi auguro che tutti possano bere vino con un approccio semplice e con libertà di giudizio;
e se possibile che si possa acquistarlo presso la cantina(così siamo sicuri della sua esistenza),visitarla,parlare col produttore e godersi la degustazione .
ad maiora.semper!
Una bottiglia di vino la puoi regalare.
ma metterla sullo scaffale a € 1.19 (ivata) è offendere chi lavora in vigneto e in cantina .
secondo me offende anche il consumatore.
Guarda Ruggero, io trovo ancor più offensivo che attorno a questa fascia di prezzo si costruisca una retorica da guida Michelin de nojaltri. Trovo perfino legittimo che chi non può spendere 5 o 10 euro per una bottiglia di vino abbia l’opportunità di bere comunque un vino, modesto, modestissimo, ma pur sempre vino. Trovo invece offensivo che si cerchi di dare ad intendere al consumatore, quello che può spendere solo 1,19, che sta facendo un acquisto di fascia alta, che il suo gesto di spesa lo renda uguale al consumatore che acquista la bottiglia da 10 euro. Qui si nasconde un inganno ideologico e di classe.
L’ultimo rosso bevuto che sapeva di uva e pera era una Sangria.
Aveva dentro anche i pezzi di frutta, uno sballo.