Alle radici del vino territoriale (Dal libro Cantina di Toblino a cura di Giuseppe Bepi Morelli) #seguirabrindisi Cosimo Piovasco da BordeauxÈ lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco,
Continua a leggere...Non ce n’è uno. Nella serata dedicata dalla Fisar Milano alla guida alle 100 migliori bollicine di Slow Wine non c’è un Trento, a pagarlo a peso d’oro. Credo che per questa serata siano state usate le bottiglie che i produttori avevano mandato per Fermento, ma che erano rimaste chiuse; c’è anche in programma di usarli, questi vini rimasti, per
Continua a leggere...Mi chiedo quale sia la perversa ragione commerciale che induce gli imbottigliatori industriali, come Cavit, a spremere il territorio in questo modo. La Doc Caldaro, per il versante Trentino, vale potenzialmente circa 900 mila bottiglie, ovvero niente; che senso ha vendere a questo prezzo, quindi con margini bassissimi, volumi così modesti? La ragione, credo, vada ricercata nel riflesso condizionato di
Continua a leggere...Uno dei più bei riconoscimenti, forse sul serio il più bello, che mi siano capitati, e che mi è capitato oggi, è questo: la famiglia Lunelli, Roberta “Madame Abate Nero” Lunelli e Roberto Sebastiani, mettono a disposizione un Clesurae 2002 in formato Magnum della loro collezione privata e intima per il corso ABC del Vino che ho contribuito ad organizzare
Continua a leggere...È stato assegnato ad Alleanza delle Cooperative agroalimentari il premio Voice of Wine 2019, istituito dalla World Bulk Wine Exhibition, la manifestazione internazionale dedicata al vino sfuso, in programma oggi e domani ad Amsterdam. Il premio viene dedicato ogni anno al riconoscimento dell`impegno e del lavoro di individui, aziende, istituzioni o associazioni a sostegno all`industria vinicola in generale e del
Continua a leggere...Martina Togn, erede, insieme a Romina e a Valentina, di uno dei patriarchi del vino trentino agito in una sfera esclusivamente privata, Luigi, è stata eletta a capo dei Giovani di Confindustria. È, mi pare, una bella notizia. Che premia la resistenza e la lungimiranza di una famiglia che non si è mai chinata e inchinata ai poteri cooperativi
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