Ristoranti, vini, prodotti tipici: Il Trentino gode buona salute
Al nuovo ristorante Peter Brunel, d’impronta dannunziana, di Arco l’Oscar New Entry 2020 della Guida Best Gourmet of Alpe Adria.
Nella sezione vini premiato come miglior rosso il mitico Teroldego Sangue di Drago di Marco Donati
Dalla jota slovena ai canederli di casa nostra, dai fuzi istriani con il ragù di gallina al goulasch ungherese, dagli Schlutzkrapfen altoatesini ai cjarsòns della Carnia, dai würstel tirolesi agli scampi alla buzara dell’Alto Adriatico, dalla Wienerschnitzel austriaca ai cevapcici della cucina balcanica, dallo strudel di mele alle palacinke, dalla Sachertorte al Tiramisù. Sono alcuni piatti simbolo che identificano quella macroregione europea conosciuta con il nome di Alpe Adria. Un’area che comprende il Nordest dell’Italia (Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia), la Lombardia, l’Emilia Romagna, l’Austria, la Slovenia, la Croazia e l’Ungheria. Un territorio eterogeneo per storia, cultura e tradizioni che si estende dalla Pianura Padana ai Balcani, dall’Adriatico alla Mitteleuropa. Un intreccio di popoli, di lingue, di dialetti, di tradizioni gastronomiche. Ed è proprio per raccontare queste tradizioni che è nata la Guida Best Gourmet of Alpe Adria. Una guida unica nel suo genere che <fotografa> di anno in anno lo stato di salute del mondo della ristorazione (dalla più modesta trattoria di campagna al ristorante blasonato), dell’ospitalità alberghiera (dal piccolo albergo agli hotel Relax&Gourmet), del settore agroalimentare (dai prodotti tipici ai vini).
<Ogni anno – ha dichiarato Maurizio Potocink presentando alla Casa del Vino di Isera la 24° edizione della Guida – ripercorriamo questo territorio che nel corso dei secoli ha conosciuto le epoche d’oro della Serenissima Repubblica di Venezia, dell’Impero Austro-Ungarico, dell’Impero Ottomano, per cogliere i cambiamenti e le nuove tendenze in atto soprattutto nel mondo della ristorazione. Nel Triveneto, ad esempio, abbiamo notato l’esplosione del fenomeno pizza gourmet, fenomeno che unisce la popolarità della pizza con l’alta cucina. E ciò va di pari passo con la trasformazione della ristorazione più tradizionale che sta recuperando alcuni piatti del passato rivisitati in chiave salutistica. Al tempo stesso l’haute cuisine punta alla valorizzazione dei prodotti di nicchia legati ad un determinato territorio. Insomma, meno voli pindarici in cucina e più concretezza per ritrovare il piacere dello stare a tavola>.
La Guida Best Gourmet of Alpe Adria (624 pagine a colori, 23 euro), edita da Maurizio Potocnik con la collaborazione di un team di giornalisti enogastronomi, quest’anno ha recensito 400 ristoranti, locande, trattorie, pizzerie gourmet, rifugi di montagna, hotel, 100 best wines (scelti tra aziende storiche e piccoli vignaioli) e 50 best foods (prodotti d’autore). Ventuno gli Awards 2020 assegnati da una giuria internazionale. L’ambito premio Ristorante dell’Anno è stato assegnato al Ristorante del Golf Club di Tarvisio, località di confine di tre regioni (Friuli, Carinzia e Carniola) e di tre Nazioni (Italia, Austria e Slovenia), uno dei luoghi simbolo, crocevia della Mitteleuropa, mentre Chef dell’Anno è stato proclamato Stefano Basello del Ristorante Al Fogolar Là di Moret di Udine che ha stupito ed emozionato i giurati con una proposta di grande valore socio-culturale: un pane realizzato con i licheni e le cortecce degli alberi abbattuti dalla tempesta Vaia nell’ottobre 2018.
L’altro prestigioso riconoscimento, l’Award per la miglior new entry 2020, è stato assegnato a Peter Brunel, il talentuoso chef stellato trentino che, dopo le esperienze maturate a Firenze in Lungarno come executive chef dei locali della famiglia Ferragamo, l’estate scorsa ha aperto al Linfano di Arco un ristorante bomboniera d’impronta dannunziana, il PB Ristorante Gourmet, dal design scenografico con grandi vetrate, cucina a vista, marmi, velluti e tutt’attorno un’oasi verde con palme, ulivi e giochi d’acqua. A lui il merito di aver riscoperto e valorizzato l’olio del Garda, gli ortaggi più umili (le patate di montagna, il broccoletto di Torbole, il radicchio invernale, i cavoli, le cipolle, le barbabietole) e il pesce d’acqua dolce (salmerino alpino in primis). Tutti prodotti che grazie al suo innato estro creativo riesce a trasformare in sublimi piatti d’autore.
Il Trentino è presente in Guida con 38 ristoranti. Oltre al Ristorante di Peter Brunel, tra le new entry figurano il Bistrot Alfio Ghezzi (Mart, Rovereto), il Bosco dei Pini Neri di Trambileno, la Casa del Vino di Isera, l’Albergo Maggiorina di Bezzecca, il Don Pedro di Comano Terme, la Stube Hermitage di Madonna di Campiglio, il Giardino di Cles, il ristorante Ai Vicoli di Trento e Castel Pergine. Per quanto riguarda le pagelle, miglior ristorante del Trentino si conferma El Molin di Cavalese con 5 Piatti Plus (il massimo dei punteggi). Ex aequo seguono con 5 Piatti i due ristoranti di Campiglio Gallo Cedrone e l’Hermitage, i due ristoranti della Val di Fassa Malga Panna e ‘L Chimpl, i due ristoranti trentini Locanda Margon e Le Due Spade, il rivano Re della Busa, il ristorante roveretano di Alfio Ghezzi e (una promozione meritata) l’Osteria Storica Morelli di Canezza di Pergine che l’anno scorso aveva conquistato l’Award di miglior trattoria di Alpe Adria.
Nella sezione vini, settore non meno importante della Guida, la giuria ha assegnato l’Oscar 2020 come miglior vino rosso di Alpe Adria al mitico Teroldego Sangue di Drago 2016 della storica (1863) azienda Donati di Mezzocorona. Premiati anche quattro spumanti trentini (il metodo classico Balter Rosè di Rovereto, il Ferrari Perlé Zero Cuvée Zero 12, il metodo classico Laste Rosse di Romallo da uve Groppello, la Cuvée 11-12 Extra Brut Pojer&Sandri di Faedo) e due vini bianchi: il Sauvignon Vigna Cantanghel 2018 di Civezzano e il Belvedere 2015 De Tarczal di Isera.
Cinque, infine, i prodotti d’autore trentini premiati: la pasta monograno Cappelli bio Felicetti (Predazzo), la farina gialla di Storo, la farina di mais Spin della Valsugana, l’olio 46° Parallelo Casaliva dell’Agraria di Riva e la Grappa di Nosiola di Francesco Poli (Santa Massenza). La consegna degli Award 2020 avrà luogo in giugno nel corso di una serata di gala al Faro di Jesolo sulla TerrazzaMare.
Nato a Rovereto nel 1947 (per i cultori di Bacco la più grande annata del secolo), studi classici a Trento e giuridici a Padova, ha abbracciato fin da giovanissimo la professione giornalistica. Negli anni Settanta ha seguito per il quotidiano L’Adige gli avvenimenti sportivi (calcio, ciclismo, sci, basket) e dal 1980 l’attualità politica nazionale e internazionale. Redattore, caposervizio, inviato, amante dei viaggi, della buona tavola e del buon vino, ha curato per 35 anni le rubriche enogastronomiche “L’angolo del buongustaio”, “Pantagruel” e “Gulliver”. Ha diretto “Papageno”, la rivista in italiano e tedesco che si occupa di cultura enogastronomica in quel vasto bacino che si identifica nella vecchia Mitteleuropa: Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Austria, Baviera, Ungheria, Slovenia e Croazia. Collabora con numerose riviste nazionali ed è responsabile per il Trentino- Alto Adige della guida internazionale Best Gourmet of Alpe Adria. Nei 50 ani di attività giornalistica ha ricevuto numerosi riconoscimenti: vincitore della “Penna d’oro”, del Premio “Delta del Po”, del Premio “Scandiano”, del premio “Città di Noto”, del premio “Franciacorta” alla carriera “per aver raccontato e promosso con sapienza e maestria l’enogastronomia italiana”. Nel 2011 gli è stato assegnato il Premio Francesco Fontana “Trofeo Leone di San Marco” per “la squisita sensibilità nel raccontare il mondo enogastronomico veneto e mitteleuropeo. E per l’innata capacità di emozionare il lettore con una scrittura che affascina per la qualità e la ricchezza dei contenuti”.
E’ accademico dei vini sloveni, nonché commissario nei più importanti concorsi enologici europei. Nel 2004 il Comune di Porec-Parenzo (Croazia) gli ha conferito la cittadinanza onoraria per aver contribuito a lanciare il turismo enogastronomico in Istria al termine della guerra nei Balcani.
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