Un’alleanza per rafforzare la “filiera del vino”, dal vigneto al tavolo del ristorante: parte la campagna di comunicazione che nasce dalla collaborazione tra i Vignaioli del Trentino, ASAT, Associazione Agriturismo, Confesercenti del Trentino e Palazzo Roccabruna – Enoteca provinciale del Trentino. Di fronte all’emergenza sanitaria e alle sue drammatiche conseguenze, il sistema economico lancia un messaggio forte: bisogna fare rete, nessuno si salva da solo.
La distanza tra i Vignaioli e il consumatore finale si misura in chilometri: possono essere pochi, a volte addirittura zero, come quando il vino viene venduto direttamente in cantina; possono essere qualche decina, nel momento in cui il vino viene versato nei calici dei clienti di ristoranti e wine bar nelle città e nelle valli trentine; possono essere migliaia e migliaia, perché le bottiglie finiscono in ogni angolo del mondo, portando con sé l’immagine non solo delle cantine, ma dell’intero Trentino.
Ma non è una questione di quantità: il numero di chilometri che separano un grappolo di uva dal bicchiere nel quale il consumatore apprezzerà il vino può essere molto diverso, ciò che conta davvero è la qualità di quel percorso, di quel metaforico “chilometro” che inizia nel vigneto e finisce al tavolo del ristorante, sul bancone di un wine bar o sugli scaffali delle enoteche.
«Noi Vignaioli il nostro “chilometro” lo percorriamo grazie a ristoratori, albergatori, baristi, sommelier, proprietari di enoteche che, con passione e competenza, fanno conoscere i nostri vini ad appassionate e appassionati, e con essi le nostre storie», dice Lorenzo Cesconi, presidente del Consorzio Vignaioli del Trentino. «È un chilometro vero, perché è concreto, ma anche autentico, basato su rapporti di vicinanza reale, non solo geografica. Una filiera forte: lunga o corta, ma sempre solida espressione di competenza e passione».
L’emergenza sanitaria sta impattando duramente su tutta questa filiera, mettendo in difficoltà imprese e lavoratori, e riducendo drasticamente le vendite del vino dei Vignaioli, che proprio nel canale horeca ha il suo principale sbocco commerciale. «Ma noi Vignaioli del Trentino siamo consapevoli che, per aiutare il mondo del vino artigianale e di territorio, non basta supportare un singolo segmento: un vero rilancio passa necessariamente dal sostegno all’intera filiera, con l’obiettivo di attutire il colpo di questa drammatica crisi, di qualificarla e – soprattutto a livello territoriale – di renderla sempre più coerente con l’immagine che si vuole dare del nostro Trentino», ricorda Clementina Balter, vicepresidente dei Vignaioli.
Ecco allora che nasce il progetto Kilometro Vero, il vino a filiera forte: da un lato, una campagna di comunicazione che punta a creare un’immagine unitaria e sinergica del “ciclo del vino”, dalla vigna alla bottiglia fino al calice del consumatore; dall’altro, una serie di azioni per creare virtuose alleanze tra i settori della ristorazione, dei bar e delle enoteche e le aziende dei Vignaioli. Un progetto nato dalla collaborazione dei Vignaioli del Trentino con ASAT – Associazione Albergatori ed Imprese Turistiche della Provincia di Trento, Associazione Agriturismo Trentino, Confesercenti del Trentino con il sostegno di Palazzo Roccabruna – Enoteca provinciale del Trentino e FIVI – Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti.
La campagna si concretizzerà in uno spot, realizzato dal videomaker Michele Purin, che mette in scena plasticamente questa “alleanza di filiera”, e che sarà messo in onda per due settimane su RTTR e Trentino TV, nonché sui canali social di tutti i partner di progetto.
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.