L’influenza delle fasi lunari sul mondo rurale nelle tradizioni popolari, si intitola così un articolato approfondimento sulle credenze popolari attorno all’influenza delle fasi lunari, firmato nel 1980 da Giuseppe de Lutterotti (1929 – 2004) che per un anno e mezzo fu presidente al Comitato Vitivinicolo Trentino ), ma soprattutto presidente della Cantina Sociale di Trento per ben 43 anni. Aveva sposato la nobile Fiammetta Salvotti de Bindis (1928-2008) sfolgarante protagonista, come una diva di Hollywood, del cortometraggio “La strada del vino”.Questo scritto, è stato recuperato dal cassetto dei ricordi dall’amico Angelo Rossi, che così chiosa: “Penso valga la pena di pubblicarlo, ora che qualcuno sta rivedendo certe impostazioni solo industriali”.
Premessa
Come agronomo ho avuto ed ho continuamente contatti col mondo agricolo sia nella regione Trentino – Alto Adige come anche in altre Province italiane nonché all’Estero.
Da anni affiorava spesso in questi contatti l’argomento “influenza della Luna” nelle più svariate operazioni colturali o nella vita quotidiana.
Pensando ai miei studi scientifici ed alla molta letteratura professionale letta negli ultimi decenni mi colpiva il fatto di non aver mai sentito da chicchessia menzionare ufficialmente l’argomento né nelle lezioni universitarie, né nelle riviste agricole specializzate.
D’altro canto, interpellando sull’argomento la maggior parte dei contadini, ci si sente normalmente rispondere: “ma come? non lo sa? è una cosa stranota a cui noi, ma soprattutto le precedenti generazioni hanno sempre badato”.
Ovviamente tutto ciò mi ha incuriosito, cioè la scienza ignora una cosa che invece la tradizione popolare dà per scontata.
Ben lungi da voler sparare sentenze col dire: ha ragione la scienza nell’ignorare la questione, in quanto sono tutto superstizioni, oppure che hanno ragione i contadini e che la scienza non ha affrontato il problema solo perchè aveva altre cose che le sembravano al momento più importanti, ho iniziato all’inizio del 1978 ad occuparmi del problema limitandomi a raccogliere tutto quanto mi veniva detto sull’argomento ed è in questo senso che qui voglio elencare quanto in 2 anni sono riuscito ad annotare.
Una considerazione mi permetto di fare e la passo pure al lettore:
Possiamo permetterci a priori di definire tutto fandonie o superstizioni senza fondamento una infinita serie di tradizioni popolari, che si ripetono in molti casi nei più svariati cantoni della terra, oppure sull’argomento esiste qualcosa di vero, anche se sicuramente rivestito da credenze marginali o sovrastrutture che con la realtà nulla hanno a che vedere?
Non avendo lo scrivente fatto sperimentazioni pratiche che dovrebbero d’altro canto venir estese su un arco molto lungo di anni, non verrà fatta nessuna conclusione.
È auspicabile che qualche volenteroso o qualche istituto universitario possa da questa raccolta di dati trovare lo spunto per impostare una sperimentazione su base scientifica tale da dare una risposta alle incognite sopra menzionate ed emergenti dalla raccolta di dati che segue.
Dati raccolti
I settori nei quali le tradizioni riferiscono ci sia influenza delle fasi lunari, rilevati in questo periodo di due anni citato sono, in ordine alla frequenza riscontrata, i seguenti:
- Seminare nell’orto
A questo fine le verdure che si seminano nell’orto vanno suddivise in due categorie
a) Piante che devono fare foglia o tuberi
b) Piante che devono fare semi.
Le piante sub a) vanno seminate a luna calante, cioè dopo la luna piena fino alla luna nuova.
Alcuni intervistati aggiungono che importante è che in detto periodo di luna calante le piante germoglino.
Non attenendosi a queste indicazioni si ha ad es. che l’insalata non fa il cappuccio e vada tosto a formare l’infiorescenza, diventando incommestibile, i rapanelli, anziché formare un bel fittone, emettono l’infiorescenza rimanendo pressoché incommestibili.
Le patate fanno molta parte aerea, pochi tuberi e questi ultimi molto vicini alla superficie del terreno.
Rientrano in questo gruppo:
- Insalate
- Rapanelli
- Patate
- Cavoli
- Tabacco.
Le varietà di piante sub b) – quelle che devono fare semi – quali ad es. fagioli, piselli, fave, mais, ecc. invece devono essere seminate a luna crescente, cioè nel periodo tra la luna nuova e la luna piena.
Non attenendosi a queste indicazioni si avrebbero dei prodotti molto più limitati e un accrescimento più lento. Per il mais viene riportato che se seminato a luna calante è più soggetto ad essere attaccato dal tarlo.
Fonti:
- Pegoratti Giuseppe Trento
- Bampi Roberto Trento
- Bottura Ettore Trento
- Brugna Vittorio Trento
- Cadoni Giuseppe Sardagna
- Christoph Khuen S. Michele Appiano (BZ)
- Abram Daniel Caldaro (BZ)
- Sanin Goffredo Caldaro (BZ)
- Pichler Hans Nova Ponente (BZ)
- Bacchiglioni Pietro Città di Castello (PG)
- Dogliani Gemma Mondovì
- Don Gardinali Torresina (Langhe)
- Butturini Lorenzo Pertica Bassa (BS)
- Degasperi Cesare Trento
- Ersbam Mario Pinè (TN)
- Weiss Andreas Bolzano
- Moneghini Angelo Storo (TN)
- Maiorano Alfonso Crotone
- Pentele Willi Hinterstein (Germania)
- Marco Ugolini Nueve de Julio (Argentina)
- Forti Gino Trento
- Taglio della legna
Le notizie riguardanti questo argomento si riferiscono in primo luogo sull’epoca di taglio della legna da ardere, poi del legname da opera ed infine del legname per vari usi, nonché delle potature e degli innesti.
Tutte le fonti concordano sul fatto che ogni tipo di legname vada tagliato solo ed esclusivamente a luna calante (cioè tra il colmo di luna e la luna nuova).
Non attendendosi a queste indicazioni si dovrebbero verificare le seguenti cose (cioè tagliando a luna crescente e particolarmente verso il colmo di luna):
- La legna da ardere fuma e non arde bene, cioè stenta a seccare, inoltre tende presto ad essere attaccata da parassiti rodilegno (legna da ardere tagliata al calare di luna arde anche se appena tagliata).
- Sostegni per le viti (acacia, castagno) marciscono dopo pochi anni nel tratto interrato;
- Le assi di piante tagliate a luna crescente tendono a diventare di colore scuro ed ammuffire.
- I tronchi da opera tagliati attorno al colmo di luna si fendono e danno legname che continua a muoversi.
- Manici per asce, zappe, ecc. tagliati a luna crescente si sfilano quanto prima dall’utensile, in quanto tendono a restringersi.
- Alberi di Natale vanno tagliati invece col crescere della luna; in tal modo mantengono i propri aghi molto più a lungo di quelli tagliati a luna calante.
- Viti da 1 – 2 anni vanno potate verso il colmo di luna, in tal modo crescono più vigorose.
- Vimini di salice per la legatura delle viti vanno tagliati a luna crescente, altrimenti seccano e si spaccano molto presto.
- I tralci di vite tagliati a luna crescente vengono presto tarlati, mentre quelli tagliati a luna calante non si tarlano e bruciano anche se ancora verdi.
- Il miglior periodo per innesti primaverili su frutteti è quello della Settimana Santa, che corrisponde sempre al quarto precedente la luna piena.
Fonti:
- Pallaoro Giovanni Trento
- Pichler Hans Nova Ponente (BZ)
- Pichler Luis Raut (BZ)
- Pentele Willi Hinterstein (Germania)
- Bampi Roberto Trento
- Brugna Vittorio Trento
- Bottura Ettore Trento
- Christoph Khuen S. Michele Appiano (BZ)
- Poli Costantino Romagnano (TN)
- Daniel Abram Caldaro (BZ)
- Sanin Gottfried Caldaro (BZ)
- Bacchiglioni Pietro Città di Castello (PG)
- Don Gardinali Torresina (Langhe)
- Serafini Giovanni Bleggio (TN)
- Butturini Lorenzo Pertica Bassa (BS)
- Ersbam Mario Pinè (TN)
- Weiss Andreas Bolzano
- De Luca Tommaso S. Giovanni in Fiore (CS)
- Campo animale
È forse il campo dove si sentono le cose più svariate e strane.
Nel campo dei bovini, pecore, cavalli e galline.
- I parti tendono ad effettuarsi più facilmente verso il colmo di luna.
- La castrazione dei torelli (pratica diffusissima in Argentina) viene effettuata a luna calante, così si ha una più veloce rimarginazione della ferita (trattasi in questo caso dell’asportazione dei testicoli).
- La decornificazione, altra operazione corrente nei grandi allevamenti sudamericani, viene fatta a luna calante per ottenere una più rapida guarigione della ferita.
- Vitelli nati verso il colmo di luna sono normalmente più robusti di quelli nati in fase di luna calante, fra l’altro si alzano in piedi molto prima.
- Vitelli maschi nati a luna calante o luna nuova non sono buoni da riproduzione, o comunque lo sono molto meno di quelli nati a luna crescente o sul colmo.
- Se la vacca viene coperta a luna piena, nasce spesso un cosiddetto vitello di luna (nell’area tedesca Mondkalb). Detto vitello normalmente deve essere estratto sezionandolo entro il corpo della madre e si diversifica anche per un quantitativo di acqua vegetativa.
- Se alla scrofa viene dato il maschio a luna piena, si ha una gravidanza apparente, che dura come una normale ed allo scadere del termine si ha solo uscita di acqua. In questo caso si dice: “E’ piena di luna”.
- Stessi effetti produce la fecondazione sul colmo di luna nella cavalla, che pure presenta una gravidanza apparente per tutti gli 11 mesi.
- In Argentina al puledro da domare il morso viene messo per la prima volta a luna calante in tale modo si doma prima.
- Le pecore vanno tosate a luna crescente, possibilmente vicino al colmo. In tal modo il prossimo vello cresce più abbondante e più robusto.
- Le uova cambiano la posizione della bolla d’aria a seconda delle fasi lunari: tutte le galline fanno, a seconda della fase lunare, le uova con la bolla in una determinata posizione. Durante il ciclo lunare detta posizione ruota da un polo all’altro dell’uovo.
- La schiusa delle uova di pollo che avviene a luna crescente dà pulcini più robusti ed a accrescimento migliore che non quelli nati a luna calante.
- Le uova devono essere ingallate a luna calante, appunto per avere la schiusa (dopo 21 giorni) a luna crescente.Premessa
- Come agronomo ho avuto ed ho continuamente contatti col mondo agricolo sia nella regione Trentino – Alto Adige come anche in altre Province italiane nonché all’Estero.
- Da anni affiorava spesso in questi contatti l’argomento “influenza della Luna” nelle più svariate operazioni colturali o nella vita quotidiana.
- Pensando ai miei studi scientifici ed alla molta letteratura professionale letta negli ultimi decenni mi colpiva il fatto di non aver mai sentito da chicchessia menzionare ufficialmente l’argomento né nelle lezioni universitarie, né nelle riviste agricole specializzate.
- D’altro canto, interpellando sull’argomento la maggior parte dei contadini, ci si sente normalmente rispondere: “ma come? non lo sa? è una cosa stranota a cui noi, ma soprattutto le precedenti generazioni hanno sempre badato”.
- Ovviamente tutto ciò mi ha incuriosito, cioè la scienza ignora una cosa che invece la tradizione popolare dà per scontata.
- Ben lungi da voler sparare sentenze col dire: ha ragione la scienza nell’ignorare la questione, in quanto sono tutto superstizioni, oppure che hanno ragione i contadini e che la scienza non ha affrontato il problema solo perché aveva altre cose che le sembravano al momento più importanti, ho iniziato all’inizio del 1978 ad occuparmi del problema limitandomi a raccogliere tutto quanto mi veniva detto sull’argomento ed è in questo senso che qui voglio elencare quanto in 2 anni sono riuscito ad annotare.
- Una considerazione mi permetto di fare e la passo pure al lettore:
- Possiamo permetterci a priori di definire tutto fandonie o superstizioni senza fondamento una infinita serie di tradizioni popolari, che si ripetono in molti casi nei più svariati cantoni della terra, oppure sull’argomento esiste qualcosa di vero, anche se sicuramente rivestito da credenze marginali o sovrastrutture che con la realtà nulla hanno a che vedere?
- Non avendo lo scrivente fatto sperimentazioni pratiche che dovrebbero d’altro canto venir estese su un arco molto lungo di anni, non verrà fatta nessuna conclusione.
- È auspicabile che qualche volenteroso o qualche istituto universitario possa da questa raccolta di dati trovare lo spunto per impostare una sperimentazione su base scientifica tale da dare una risposta alle incognite sopra menzionate ed emergenti dalla raccolta di dati che segue.
- Dati raccolti
- I settori nei quali le tradizioni riferiscono ci sia influenza delle fasi lunari, rilevati in questo periodo di due anni citato sono, in ordine alla frequenza riscontrata, i seguenti:
- Seminare nell’orto
- A questo fine le verdure che si seminano nell’orto vanno suddivise in due categorie
- a) Piante che devono fare foglia o tuberi
- b) Piante che devono fare semi.
- Le piante sub a) vanno seminate a luna calante, cioè dopo la luna piena fino alla luna nuova.
- Alcuni intervistati aggiungono che importante è che in detto periodo di luna calante le piante germoglino.
- Non attenendosi a queste indicazioni si ha ad es. che l’insalata non fa il cappuccio e vada tosto a formare l’infiorescenza, diventando incommestibile, i rapanelli, anziché formare un bel fittone, emettono l’infiorescenza rimanendo pressoché incommestibili.
- Le patate fanno molta parte aerea, pochi tuberi e questi ultimi molto vicini alla superficie del terreno.
- Rientrano in questo gruppo:
- Insalate
- Rapanelli
- Patate
- Cavoli
- Tabacco.
- Le varietà di piante sub b) – quelle che devono fare semi – quali ad es. fagioli, piselli, fave, mais, ecc. invece devono essere seminate a luna crescente, cioè nel periodo tra la luna nuova e la luna piena.
- Non attenendosi a queste indicazioni si avrebbero dei prodotti molto più limitati e un accrescimento più lento. Per il mais viene riportato che se seminato a luna calante è più soggetto ad essere attaccato dal tarlo.
- Fonti:
- Pegoratti Giuseppe Trento
- Bampi Roberto Trento
- Bottura Ettore Trento
- Brugna Vittorio Trento
- Cadoni Giuseppe Sardagna
- Christoph Khuen S. Michele Appiano (BZ)
- Abram Daniel Caldaro (BZ)
- Sanin Goffredo Caldaro (BZ)
- Pichler Hans Nova Ponente (BZ)
- Bacchiglioni Pietro Città di Castello (PG)
- Dogliani Gemma Mondovì
- Don Gardinali Torresina (Langhe)
- Butturini Lorenzo Pertica Bassa (BS)
- Degasperi Cesare Trento
- Ersbam Mario Pinè (TN)
- Weiss Andreas Bolzano
- Moneghini Angelo Storo (TN)
- Maiorano Alfonso Crotone
- Pentele Willi Hinterstein (Germania)
- Marco Ugolini Nueve de Julio (Argentina)
- Forti Gino Trento
- Taglio della legna
- Le notizie riguardanti questo argomento si riferiscono in primo luogo sull’epoca di taglio della legna da ardere, poi del legname da opera ed infine del legname per vari usi, nonché delle potature e degli innesti.
- Tutte le fonti concordano sul fatto che ogni tipo di legname vada tagliato solo ed esclusivamente a luna calante (cioè tra il colmo di luna e la luna nuova).
- Non attendendosi a queste indicazioni si dovrebbero verificare le seguenti cose (cioè tagliando a luna crescente e particolarmente verso il colmo di luna):
- La legna da ardere fuma e non arde bene, cioè stenta a seccare, inoltre tende presto ad essere attaccata da parassiti rodilegno (legna da ardere tagliata al calare di luna arde anche se appena tagliata).
- Sostegni per le viti (acacia, castagno) marciscono dopo pochi anni nel tratto interrato;
- Le assi di piante tagliate a luna crescente tendono a diventare di colore scuro ed ammuffire.
- I tronchi da opera tagliati attorno al colmo di luna si fendono e danno legname che continua a muoversi.
- Manici per asce, zappe, ecc. tagliati a luna crescente si sfilano quanto prima dall’utensile, in quanto tendono a restringersi.
- Alberi di Natale vanno tagliati invece col crescere della luna; in tal modo mantengono i propri aghi molto più a lungo di quelli tagliati a luna calante.
- Viti da 1 – 2 anni vanno potate verso il colmo di luna, in tal modo crescono più vigorose.
- Vimini di salice per la legatura delle viti vanno tagliati a luna crescente, altrimenti seccano e si spaccano molto presto.
- I tralci di vite tagliati a luna crescente vengono presto tarlati, mentre quelli tagliati a luna calante non si tarlano e bruciano anche se ancora verdi.
- Il miglior periodo per innesti primaverili su frutteti è quello della Settimana Santa, che corrisponde sempre al quarto precedente la luna piena.
- Fonti:
- Pallaoro Giovanni Trento
- Pichler Hans Nova Ponente (BZ)
- Pichler Luis Raut (BZ)
- Pentele Willi Hinterstein (Germania)
- Bampi Roberto Trento
- Brugna Vittorio Trento
- Bottura Ettore Trento
- Christoph Khuen S. Michele Appiano (BZ)
- Poli Costantino Romagnano (TN)
- Daniel Abram Caldaro (BZ)
- Sanin Gottfried Caldaro (BZ)
- Bacchiglioni Pietro Città di Castello (PG)
- Don Gardinali Torresina (Langhe)
- Serafini Giovanni Bleggio (TN)
- Butturini Lorenzo Pertica Bassa (BS)
- Ersbam Mario Pinè (TN)
- Weiss Andreas Bolzano
- De Luca Tommaso S. Giovanni in Fiore (CS)
- Campo animale
- È forse il campo dove si sentono le cose più svariate e strane.
- Nel campo dei bovini, pecore, cavalli e galline.
- I parti tendono ad effettuarsi più facilmente verso il colmo di luna.
- La castrazione dei torelli (pratica diffusissima in Argentina) viene effettuata a luna calante, così si ha una più veloce rimarginazione della ferita (trattasi in questo caso dell’asportazione dei testicoli).
- La decornificazione, altra operazione corrente nei grandi allevamenti sudamericani, viene fatta a luna calante per ottenere una più rapida guarigione della ferita.
- Vitelli nati verso il colmo di luna sono normalmente più robusti di quelli nati in fase di luna calante, fra l’altro si alzano in piedi molto prima.
- Vitelli maschi nati a luna calante o luna nuova non sono buoni da riproduzione, o comunque lo sono molto meno di quelli nati a luna crescente o sul colmo.
- Se la vacca viene coperta a luna piena, nasce spesso un cosiddetto vitello di luna (nell’area tedesca Mondkalb). Detto vitello normalmente deve essere estratto sezionandolo entro il corpo della madre e si diversifica anche per un quantitativo di acqua vegetativa.
- Se alla scrofa viene dato il maschio a luna piena, si ha una gravidanza apparente, che dura come una normale ed allo scadere del termine si ha solo uscita di acqua. In questo caso si dice: “E’ piena di luna”.
- Stessi effetti produce la fecondazione sul colmo di luna nella cavalla, che pure presenta una gravidanza apparente per tutti gli 11 mesi.
- In Argentina al puledro da domare il morso viene messo per la prima volta a luna calante in tale modo si doma prima.
- Le pecore vanno tosate a luna crescente, possibilmente vicino al colmo. In tal modo il prossimo vello cresce più abbondante e più robusto.
- Le uova cambiano la posizione della bolla d’aria a seconda delle fasi lunari: tutte le galline fanno, a seconda della fase lunare, le uova con la bolla in una determinata posizione. Durante il ciclo lunare detta posizione ruota da un polo all’altro dell’uovo.
- La schiusa delle uova di pollo che avviene a luna crescente dà pulcini più robusti ed a accrescimento migliore che non quelli nati a luna calante.
- Le uova devono essere ingallate a luna calante, appunto per avere la schiusa (dopo 21 giorni) a luna crescente.
- Negli incubatoi di uova di pollo, l’umidificazione in calare di luna deve essere aumentata, rispetto all’umidificazione che viene data in luna crescente.
- Il passo degli uccelli migratori è sempre migliore e più abbondante a luna crescente.
- I pesci difficilmente abboccano a luna piena o grande.
- La pernice bianca delle Alpi non tiene la ferma dei cani quando siamo vicini al colmo di luna.
Fonti:
- Edoardo Goui Gualegnayiù (Argentina)
- Bottura Ettore Trento
- Vittorio Brugna Trento
- Abram Daniel Caldaro (BZ)
- Pichler Hans Nova Ponente (BZ)
- Pichler Luis Rau (BZ)
- Butturini Lorenzo. Pertica Bassa (BS)
- Pentele Willi Hinterstein (Germania)
- Pedrotti Nello Trento
- Agricoltura in genere
Riporto qui di seguito quanto raccolto in Nigeria.
In quel paese esistono per l’epoca delle semine (che coincidono con l’inizio della stagione delle piogge) dei ben precisi periodi, che variano ogni anno.
Questi periodi sono legati alle lune, in quanto viene seguito il calendario arabo, che si basa sui mesi lunari. La nomenclatura di questi periodi è di origine araba ed ognuno dei periodi è di 15 giorni. Alcuni di questi nomi di periodo: Simac – Surfa ecc.
Scopo della scelta dei periodi è quello soprattutto di prevedere l’arrivo di quelle piogge che assicurino garanzia di crescita ai semi ed alle piante.
Fonte: Ibrahim Waziri – Yola, Gongola State
Una ulteriore indagine in quella zona, presso un capo villaggio dell’interno, ha confermato quanto detto sopra, con l’aggiunta che i periodi di 15 giorni, i quali seguono le fasi lunari, sono ulteriormente suddivisi in settimane.
Questi ultimi sottoperiodi, anziché seguire la luna, seguono delle costellazioni
Proprio queste costellazioni, in base alla loro posizione, possono indicare l’arrivo o meno della giusta precipitazione.
Fonte: capo Villaggio di Namtari Manga – Gongola State
L’ultima indagine in Nigeria è stata fatta a Kano da Mr. Hassan Adamù il quale riferisce che le semine vanno fatte alla settima luna e precisamente verso la fine di questa. Non bisogna seminare all’ottava luna, se mai, alla nona. Ciò sempre in funzione delle piogge.
Ho chiesto quando è la prima luna, come lo sanno, ecc. … mi si risponde che la data della prima luna di ogni anno viene data dall’Emiro di Sokoto (città nel nord della Nigeria e sede dell’Emiro) il quale stabilisce la data in concomitanza col giorno nel quale la luna raggiunge il fondo del pozzo esistente entro le mura del palazzo dell’Emiro stesso.
Altri dati raccolti in Europa nel settore agricolo sono:
- Falciando l’erba sul colmo, il fieno tende ad ammuffire, produce polvere e non è gradito agli animali.
- Nella produzione di foraggere da seme si deve badare che il primo taglio (che non serve da seme) venga fatto verso luna nuova, in tal modo ricaccia più robustamente.
- Le male erbe vanno tagliate a luna calante, in tal modo ricacciano più lentamente.
- L’erba da fieno non va tagliata nel II quarto, cioè verso il colmo, in quanto resta dura e meno appetita dal bestiame.
- Non bisogna asportare il letame dalla stalla o dal letamaio a luna piena. In questo caso cala più del solito in volume.
- Non bisogna letamare i campi nella settimana prima della luna piena, per evitare che il letame rimanga secco e non faccia il dovuto effetto.
- Trifoglio tagliato a luna crescente e dato alle bestie provoca bave alla bocca, cioè che lo stesso trifoglio tagliato a luna calante non provoca.
Fonti:
- Moneghini Angelo Storo (TN)
- Abram Daniel Caldaro (BZ)
- Bampi Roberto Trento
- Pichler Alois Raut (BZ)
- Butturini Lorenzo Pertica Bassa (BS)
- Pentele Willi Hinterstein (Germania)
- Bacchiglioni Pietro Città di Castello (PG)
- La luna e il vino
- Il vino non va travasato sul colmo di luna, bensì sul calare, altrimenti tende a rimanere torbido, in quella fase lieviti e batteri sono meno attivi che non sul colmo.
- Travasi sempre a luna calante e mai quando piove.
- Nell’imbottigliamento del vino, se fatto al I quarto (dopo luna nuova), dà un vino frizzante e a non lunga conservazione, se invece lo si vuole muto e a lunga conservazione, l’imbottigliamento va fatto all’ultimo quarto (vale per la zona delle Langhe soprattutto.
- Quando si aggiunge vino ad un contenitore di aceto, occorre farlo tre giorni prima della luna piena, caso contrario la madre dell’aceto tende a morire.
- “Tanta patta, tanta grappa”. Cioè in anni con numero alto di patta (vedi Appendice) il raccolto dell’uva dovrebbe essere più abbondante.
Fonti:
- Don Gardinali Torresina – Piemonte
- Andreas Weiss Bolzano
- Sanin Gottfried Caldaro
- Serafini Giovanni Trento
- Varie
- La mela Spritz Lederer (vecchia varietà altoatesina) deve essere raccolta con luna crescente per rimanere turgida e conservarsi per tutta la primavera. Se raccolta a luna calante ben presto avvizzisce.
- Il bucato non diventa bianco quando lo si fa a luna piena o grande.
- L’apprettatura della biancheria non va fatta a luna nuova, perché allora non riesce e tende ad appiccicarsi.
- Il taglio dei capelli, se si vuole aumentarne la crescita, va fatto a luna crescente, se la si vuole limitare, a luna calante.
- Le unghie dei piedi vanno tagliate a luna crescente, altrimenti diventano dure e spesse.
- Le unghie delle mani vanno tagliate a luna calante, altrimenti diventano fragili.
- Ferite rimarginano prima a luna calante.
- Riguardo ai parti delle donne ho raccolto in Val del Fersina il seguente detto: “Parto in luna calante, prossimo parto rassomigliante”. “Parto in luna crescente, prossimo parto differente”. Ovviamente riguarda il sesso dei nati.
- L’acqua nel barile di legno nel quale vengono macerati i crauti, sale e rispettivamente scende a seconda del crescere o calare della luna.
- I crauti vanno fatti al calare di luna, altrimenti la fermentazione non viene bene ed essi tendono a diventare melmosi.
Fonti:
- Cesare Degasperi Trento
- Gemma Dogliani Mondovì
- Pallaoro Giovanni S. Orsola
- Pichler Robert Bolzano
- Brugna Vittorio Trento
- Varianti ed altre notizie raccolte in Germania
In tale paese, pur essendoci molti detti e tradizioni relative all’influenza della luna, concordanti più o meno con altre zone, non si guarda tanto al fattore luna calante o a luna crescente.
Si bada invece al fatto se la luna sta avvicinandosi – nel suo periplo ellittico attorno alla terra – al punto più vicino alla terra (Untergehender Mond) o se invece sta allontanandosi da detto punto (Übergehender Mond). Queste fasi corrispondono però alle fasi lunari di luna crescente o luna calante, abbinando gli stessi effetti del I quarto a quelli del III e quelli del II quarto a quelli del IV quarto. (La partenza dei quarti è sempre a luna nuova).
In base a questa impostazione di partenza sono state raccolte le seguenti notizie:
- Quando si deve captare una sorgente, questo lavoro occorre farlo nel II e IV quarto, caso contrario la sorgente tende a perdersi ed a cambiar strada.
- Fosse di drenaggio vanno eseguite solo nel I e III quarto, altrimenti ben presto si otturano.
- Torrenti accumulano ghiaia nel loro letto, nel caso di alluvioni che si verificano nel II e IV quarto; nel caso che l’alluvione coincida col I o III quarto, si ha invece asportazione di materiale e approfondimento del letto del torrente.
Fonti: Pentele Willi Hinterstein (Allgau, Germania)
- Quanto è stato possibile raccogliere in campo scientifico
- Risulta accertato che il modo di comportarsi delle ostriche, un tempo attribuito alle maree, va ricercato nel cambiamento della posizione della luna, a seconda che sia nuova o piena e che si trovi sopra o sotto l’orizzonte. Queste caratteristiche di comportamento non dipendono dalla luce lunare, in quanto non si alterano neppure quando le ostriche vengono tenute in contenitori chiusi, nei laboratori.
- L’annuale data di migrazione del verme del Pacifico, Palolo viridis, cade in un particolare novilunio; il fenomeno si ripete con tanta regolarità che i pescatori della zona, guidati dai loro almanacchi, arrivano in massa per un grosso bottino.
- F.A. Brown Jr. scoprì che i “planaria” (vermi piatti) si adeguano alle fasi lunari. Quando lasciano le loro tane compiono un arco di circa 10 a sinistra se la luna è nuova, mentre se la luna è piena ruotano di 10 a destra, uscendo dalla tana.
- Risulta inoltre che le cellule viventi siano più turgide verso il plenilunio e contemporaneamente più attive. Verso il novilunio invece il turgore è molto inferiore come pure la loro attività riproduttiva.
Considerazioni finali
Il nostro satellite fu adorato quale divinità della luce notturna da tutti gli antichi popoli, presso i quali al suo periodico sorgere era collegata l’idea dell’immortalità.
Sulle fasi lunari erano basati anche i calendari e quindi le celebrazioni periodiche, per esempio per il novilunio.
La luna fu generalmente personificata quale divinità di primaria importanza: essa fu rappresentata presso i Babilonesi dal dio Sin, presso gli Egizi da Iside, presso i Fenici da Astarte, presso i Greci da Selene, presso i Romani da Diana (detta noctiluca = quella che rischiara la notte).
Alla periodicità delle fasi lunari è spesso connesso il simbolismo della fecondità della terra e le divinità lunari furono venerate anche come protettrici dei parti.
Cioè la luna è sempre stata da parte di tutte le civiltà precedenti alla nostra, oggetto di particolare attenzione e studio.
Quanto sopra elencato riguarda appunto quanto da queste precedenti civiltà è filtrato fino a noi. Che sia poi tutto una superstizione o invece, in quella ultima affermazione scientifica relativa al maggiore o minore turgore delle cellule c’è la chiave di molti fenomeni elencati?
Trento, gennaio 1980 dott. Giuseppe de Lutterotti
APPENDICE
Sistema per sapere ogni giorno dell’anno quale fase lunare vige:
Premesso:
- che l’anno lunare inizia al 1 marzo
- che il mese lunare è fra i 29 e 30 giorni (per comodità si calcola 30)
- che l’anno lunare conta 11 giorni più dell’anno solare
- che ogni anno occorre tener conto del numero di “patta” che risulta dal progressivo spostamento dell’anno lunare rispetto a quello solare (es: Patta del 1980 = 12; del 1981 = 23; del 1982 = 4)
- che ogni mese dell’anno lunare si aggiunge un giorno di “calenda” (es. marzo = 1; aprile = 2; … febbraio = 12).
Il calcolo quotidiano = n. dei giorni del mese + n. di patta + n. di calende. Il totale ci da la distanza in giorni dall’ultima o dalla prossima luna nuova.
Per es.: 8 gennaio 1980
data = 8
patta = 1
calende = 11
_____
20
Siamo a 20 giorni dall’ultima luna nuova, o a 5 giorni dopo l’ultima luna piena o a 10 giorni dalla prossima luna nuova. Comunque, in fase di luna calante.
dott. agr. Giuseppe de Lutterotti – Trento, gennaio 1980
ricordo che fino alla mezzanotte del giorno 7 del mese,la luna che inizia a crescere è luna del mese precedente.
ricordo inoltre che per ottenere ottimi risultati,ha enorme valore anche la luna del contadino….