È bello scoprire divertenti emozioni figlie del territorio che agisci spesso malvolentieri e che non sempre ami e apprezzi come forse meriterebbe. Capita con questo Metodo Classico Rosa (Brut Oxenreiter Rosé, blend da uve Chardonnay -40- e Pinot Nero -60- coltivate sulle pendici del Monte Baldo poco a valle di Brentonico) stappato nei primi giorni di quarantena. Anzi no: proprio
Continua a leggere...Un bel tacer non fu mai scritto, si dice. Ma a forza di leggere e tacere si rischia di far passare per vangelo ogni banalità o castroneria, e allora non ci sto. E’ il caso dell’intervista di T. Di Giannantonio di ieri sul Corriere del Trentino a tale Michele Gambera che dopo cotanto studio è approdato a Chicago dove si
Continua a leggere...In questi giorni è mancato Sergio Ferrari, il decano dei giornalisti agricoli. Era stato professore di Scienze, Patologia vegetale, Entomologia e altro all’Istituto Agrario di San Michele dove aveva formato centinaia di tecnici. Lo abbiamo pianto come ex allievi, lo ha pianto – in modo diverso – anche chi lo conobbe e ne ebbe a che fare nella sua veste
Continua a leggere...Ciao Professore. Mi mancherai. E mancherai al Trentino. Al Trentino migliore. Eri un uomo libero. Eri un giornalista critico. Con la schiena dritta. Che poi è il solo modo per fare dignitosamente questo mestiere. Uno dei pochi. Fra i tanti che malauguratamente ho frequentato. Sei stato un maestro. Di libertà. E di giornalismo. Ed io mi sento orfano. Più orfano
Continua a leggere...Il mio amico Angelo Carrillo coltiva una barba ridicola ma beve (quasi) solo Petrus, il mio amichetto Franco Ziliani è un bassotto ma beve (quasi) solo Barolo e io ho la pancia etilica ma bevo (quasi) solo vino industriale. Nessuno dei tre, comunque, percepisce i sentori di linoleum, e quando li percepiamo li schifiamo. Del resto quando alle mie morose
Continua a leggere...Una minestra con pasta, fagioli Lamon e cotica, cucinata con perfezione maniacale dall’amica Nura Aro (Lucia Lullini) e un Rosso Trentino (seppure nella versione elementare dello storico e amatissimo Mori Vecio – Doc Trentino 2017 – Concilio). Uno splendido amalgama di rustiche ruvidezze che evocano la mia personale heimat dei sapori e delle origini. La memoria atavica della semplicità perduta
Continua a leggere...Non so, davvero non lo so, se la compagna Agi, dopo essere stata brutalmente assassinata in un contesto violento di regolamento di conti rurale, meriti anche l’ulteriore sacrilegio della semplificazione formalizzato in una narrazione agiografica, che sfuma e attutisce i tratti di una vita difficile, di una storia complicata, di un’esperienza ruvida e coraggiosa. E rivoluzionaria. Un racconto che la
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