Si chiama THE SPIRIT ed è prodotto dall’Azienda Agricola La Vigne di Isera, in Trentino
Un Vin de Garage romanticamente dedicato alle donne e ai sognatori, così recita un poco velleitaria e un poco ammiccante l’etichetta.
Da disciplinare è un Rosso Vallagarina IGT 2021.
È un vino apertamente controcorrente e anticonformista per la sua categoria, un vino che fa delle antinomie enologiche la sua cifra; del resto così si propone anche il vignaiuolo che lo produce: Marco Spagnolli, il vigneron più controcorrente e anticonformista che io abbia (non abbia) mai conosciuto.
Nelle intenzioni nasce come un vino rosa, ma il rosa è solo una suggestione delle intenzioni; infatti è un cerasuolo stracarico, una buccia di cipolla ancora più carica o un rubino brillante solo leggermente scarico; la base arriva da uve Cabernet che non inseguono la facilità da spiaggia delle bevande dealcolizzate, ma che al contrario si esprimono con leggiadria e vaga leggerezza attorno ai 14 gradi alcolici.
Ma soprattutto è un rosé marxista e spartachista: infatti è più rosso che rosa; ed è marxista, non perché è dedicato ai sognatori, ma perché, al contrario, si esprime in tutta la sua fulgida bellezza nel morso pastoso e tuttavia agilmente rivoluzionario della materia; un morso che restituisce dialetticamente tutto quello che il naso nella sua equivocità spirituale non promette.
Perché, questo, è un vino materico e dialetticamente materialista. E la materia si sente in bocca a dispetto delle esperienze olfattive, che sfiorano le evanescenze spirituali.
Per questo motivo, credo, il produttore lo ha chiamato THE SPIRIT; perché THE SPIRIT è puro SPIRITO che nega se stesso e quindi per antinomia dialettica si fa esclusiva materia. Da mordere. E da godere. Magari pensando romanticamente alle gesta di Rosa Luxemburg e degli spartachisti.
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.
Sono d accordo con te sugli ossimori enologico davvero molto spunti e probabilmente anche a molto avventurosi. Soprattutto al naso. Meno però sul prezzo assurdo, che si aggira sui 10 euro. Io lo ho pagato 9
chiedo scusa sul prezzo,alla degustazione,chi l’ha portato parlava di 18 euro.
a 10 euro lo riassaggerò.
io ho avuto modo di assaggiarlo alla cieca in una degustazione molto interessante fra rosati “non allineati”,provenienti da tutta italia.
si è perso in una mediocrità imbarazzante,contrassegnato anche da fastidiosi ossimori enologici,che forse nelle intenzioni di chi lo produce,servono a cercare di provare a distinguersi per poterne giustificare il prezzo assurdo.