Lo chiamano Masetto il vino della famiglia Endrizzi, un Teroldego rosso, corposo, per gente tosta e di buon gusto, gente che quando beve beve come bevono gli alpini, gente che annaffia cibi saporiti, ma sopratutto gente di paese, che ama la convivialità, con un bicchiere in mano e che gioca a carte e alla morra; non gente urbana da “sprizz”.
Alla cantina Endrizzi, ieri sera in molti, sono convenuti per sentire il “Valduga Pensiero”, per assistere alla presentazione urbi et orbi del candidato Presidente del centro-sinistra, per togliere il lenzuolo della discrezione, a chi fino ad ieri c’era ma non si vedeva, per consegnare a tutti un documento con i punti programmatici per il governo del Trentino.
Grande folla, contesto rurale, un luogo del fare ma anche del gusto, del piacere, del bello e della storia a due passi dal confine col mondo ove si cambia lingua.
Impossibile non esserci e impossibile non rimanere un po’ frastornati dalla splendida location, piacevole per il chiacchiericcio degli ospiti, intrigante per l’intrinseca funzione impastatrice di un popolo variopinto, appartenente a molteplici sigle; flûte in mano e tartina in bocca ognuno cercava di capire se fosse o non fosse il momento giusto per una comune “valdughizzazione collettiva”.
Valduga ha tenuto banco, ha parlato, ha affrontato argomenti e temi, ha rassicurato, ha promesso e ha tranquillizzato chi voleva capire se finalmente si potesse partire e se finalmente il Masetto degli Endrizzi fosse il luogo della partenza, la sala parto del nuovo presidente.
Una Magnum di Teroldego con le firme di molti sostenitori è stata consegnata a Francesco che viene dalla terra del Marzemino, con l’auspicio che per ottobre metta in piedi una grande enoteca, con i vini di tutte le località trentine, per brindare ad un successo politico che riceva il voto dei fedeli sostenitori e una benedizione forse inattesa ma… divina.
Io c’ero, non avvezzo però né alle messe né alle funzioni religiose, mi sono sentito un poco a disagio per la formula e la liturgia.
Sorvolando su tutto ciò, Valduga c’era e questa è una buona notizia, tutto quanto ha detto e promesso di fare da Presidente, lo ha scritto: “Verba volant e scripta manent”.
Auguri candidato, oggi pare sia una giornata fortunata, la partita a briscola in due sta diventando un terziglio e chissà che quella magnum di Teroldego firmata non possa diventare un cimelio fortunato.
Dimenticavo : “fiat voluntas Dei” e prosit, cin cin ecc.
Tenetevi liberi DOMENICA 3 SETTEMBRE 2023
pare che si stia organizzando una analoga giornata di condivisione e aggregazione a CALCERANICA AL LAGO.
E prosit sia !
Se è vero che “Tutto fa Brodo” in questo caso ….”fa Teroldego!”. Un bel testo che spiega con arguzia la nostra politica ormai anchilosata e priva di qualsiasi fantasia …..
Tutti tacciono in Danimarca ma in Trentino di più. Nessuno commenta l’allegro andazzo della politica locale che, oltre a danneggiare il popolo di dormienti contenti, riduce la nostra economia ad una italica zavorra rispetto agli attivi cuginetti altoatesini.
In tutto questo vi è anche la nostra viticoltura, fatta di sorrisi, ideuzze e comode nicchie, forse ancora per poco. Nessuno dice che siamo un po’ indietro perchè viviamo di sussidi, proteste, rancori, aiuti, pullman di turisti (sempre meno) e di Belen che non viene mai …ma ci ha mandato la sorella ! A proposito di surrogati : il Trentino ormai è fatto solo di orsi e lupi da abbattere o salvare.
San Romedio è protetto dagli animalisti, altrimenti si chiamavamo i no-TAV anche in Val di Non.
Su questo e ben altro galleggia il vino Trentino 2023, mazziato e contento, sempre perennemente con il naso intinto nel suo provincialissimo bicìer.