L’Oltrepò esporta vino alle multinazionali trentine e dal Trentino importa metodi padronali e ottocenteschi. Anche in questa vicenda, come in tante altre che si sono succedute negli ultimi anni, e che coinvolge l’amico stimato *Davide Bortone*, i territori, e le denominazioni, controllati dal padronato multinazionalistico, per lo più e seppure cooperativo, esprimono con la violenza, perché di violenza si tratta, la loro ontologica idiosincrasia per la libera informazione, agita come voce critica. Avvezzi come sono, alle suadenti e altrettanto avvilenti pratiche degli uffici stampa e degli influencer. Dimostrando in questo modo, fra le tante altre cose, non solo la loro attitudine al dominio incontrastato e incontrastabile dei territori e delle denominazioni, ma anche la loro incapacità, che pure dovrebbe essere un prerequisito della contemporaneità, di distinguere fra informazione e comunicazione. #seguirabrindisi