La spumantistica classica trentina poggia su colline che occupano circa un terzo dell’intera superficie vitata, investita soprattutto dagli idonei Chardonnay e in misura minore da Pinot nero. La seconda caratteristica fondamentale è appunto la quota altimetrica, diciamo dai 250 m slm in su. Con produzioni unitarie ben minori dei fondovalle e costi ben superiori. Per questo serve un’attenzione particolare, sia
Continua a leggere...Ripartiamo quindi dalla considerazione che il Trentino vitivinicolo è oggi orientato alla concentrazione strategica su un paio di brand per i vini fermi e su un brand nella spumantistica mc. Ovviamente con le eccezioni che, sul piano dell’immagine, pesano più del crudo dato numerico delle quantità misurate. Il sistema, così impostato pare reggere, con i bilanci dei brand in sistematica
Continua a leggere...Si dice che prevenire sia meglio che curare, ma al predittore – di solito – non è riservata l’attenzione che incassa il curatore. Il quale, se va bene, farà poi il miracolo. Spesso, quindi, non servirebbero miracoli per curare una situazione se si desse la dovuta attenzione alla prevenzione. Elementare Watson, come chiosava Sherlock Holmes al suo amico che in
Continua a leggere...A sud di Salorno il partito dei Verdi sembra sparito, mentre rimane vivace nella Mitteleuropa. Non sarebbe un male assoluto se, come penso, in ognuno di noi trovasse posto qualche fondamentale che caratterizza quel movimento. Come dire, dovremmo tutti essere un po’ Verdi. Ma le loro derive no, mi sembrano talebane e troppo in contrasto con un possibile e logico
Continua a leggere...Gli enologi trentini hanno organizzato la giornata pre vendemmiale 2017, un appuntamento tradizionale per fare il punto su un’annata un po’ disgraziata, fra gelate e andamenti meteorici avversi culminati con grandinate che qua e là hanno colpito duro. È anticipata la vendemmia, come succede da qualche anno e questo non è necessariamente un male, anzi. Ne ricordiamo poche di raccolte
Continua a leggere...Trovo l’intervento di Mariano Giordani sull’Adige di giovedì 15 giugno al tempo stesso tempestivo e fors’anche già superato dagli eventi. Non c’è dubbio che dopo anni di silenzi e denunce, di proposte e insabbiamenti, di attese e delusioni, il tema del rilancio del sistema vitivinicolo trentino sia tornato d’attualità in queste settimane pre vacanziere. Denunciare l’ennesimo ritardo sui cugini altoatesini è
Continua a leggere...a margine del post “Schiava, io ti amo“, l’amico Angelo Rossi ha lasciato questo commento, che ricostruisce una stagione pionieristica dell’enologia trentina, legata alla Schiava di Faedo e ad un giovanissimo Mario Pojer. Lo ripubblico qui perché non si perda fra le mille parole degli altri commentatori (Cosimo) Visto che a Trento siamo in clima di Mostra Vini, ricordo che già a metà
Continua a leggere...I PIWI “Vini Naturali” naturalmente I PIWI (acronimo tedesco per pilzwiderstandsfähige Rebsorten, varietà resistenti ai funghi) sono prodotti da incroci fra viti europee e americane. Il loro vantaggio è che permettono al viticoltore di ridurre la chimica nel vigneto, lo svantaggio è che il loro gusto lascia talvolta un po’a desiderare. Ma i PIWI moderni danno vini abbastanza sorprendenti in
Continua a leggere...GLI HIPSTER DEL VINO RUSPANTE SULLA VIA DEL RECUPERO di Maria Giancone (traduzione di Angelo Rossi) [CONTINUA #MERUM2017] – Il movimento del Vino Naturale ha toccato un nervo scoperto. Gli hipster delle città di Londra, Tokyo, Berlino e New York hanno scoperto il loro vino. Sono vini di piccoli, autentici agricoltori biologici che tra le viti coltivano piante da tè e alberi
Continua a leggere...C’è un posto dove non grandina mai, dove non imperversano fitopatie e nemmeno le gelate precoci o tardive creano preoccupazioni. No, non è la piccola serra sotto casa, è un posto dentro casa, sulla scrivania. È là che stanno le carte, i registri, le denunce dei danni e quelle della produzione. Sulle carte non grandina mai, o se qualcosa succede,
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