Angelo Rossi

Enologo, direttore del Comitato Vitivinicolo Trentino fra gli anni Settanta, Ottanta e Novanta, già membro del CdA Fem e vicepresidente di UDIAS, l'associazione degli studenti di San Michele, ed ex capitolare della Confraternita della Vite e del Vino di Trento. Largo ai giovani.

La spumantistica classica trentina poggia su colline che occupano circa un terzo dell’intera superficie vitata, investita soprattutto dagli idonei Chardonnay e in misura minore da Pinot nero. La seconda caratteristica fondamentale è appunto la quota altimetrica, diciamo dai 250 m slm in su. Con produzioni unitarie ben minori dei fondovalle e costi ben superiori. Per questo serve un’attenzione particolare, sia

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Ripartiamo quindi dalla considerazione che il Trentino vitivinicolo è oggi orientato alla concentrazione strategica su un paio di brand per i vini fermi e su un brand nella spumantistica mc. Ovviamente con le eccezioni che, sul piano dell’immagine, pesano più del crudo dato numerico delle quantità misurate. Il sistema, così impostato pare reggere, con i bilanci dei brand in sistematica

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A sud di Salorno il partito dei Verdi sembra sparito, mentre rimane vivace nella Mitteleuropa. Non sarebbe un male assoluto se, come penso, in ognuno di noi trovasse posto qualche fondamentale che caratterizza quel movimento. Come dire, dovremmo tutti essere un po’ Verdi. Ma le loro derive no, mi sembrano talebane e troppo in contrasto con un possibile e logico

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Gli enologi trentini hanno organizzato la giornata pre vendemmiale 2017, un appuntamento tradizionale per fare il punto su un’annata un po’ disgraziata, fra gelate e andamenti meteorici avversi culminati con grandinate che qua e là hanno colpito duro. È anticipata la vendemmia, come succede da qualche anno e questo non è necessariamente un male, anzi. Ne ricordiamo poche di raccolte

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Trovo  l’intervento di Mariano Giordani sull’Adige  di giovedì 15 giugno al tempo stesso tempestivo e fors’anche già superato dagli eventi. Non c’è dubbio che dopo anni di silenzi e denunce, di proposte e insabbiamenti, di attese e delusioni, il tema del rilancio del sistema vitivinicolo trentino sia tornato d’attualità in queste settimane pre vacanziere. Denunciare l’ennesimo ritardo sui cugini altoatesini è

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a margine del post “Schiava, io ti amo“, l’amico Angelo Rossi ha lasciato questo commento, che ricostruisce una stagione pionieristica dell’enologia trentina, legata alla Schiava di Faedo e ad un giovanissimo Mario Pojer. Lo ripubblico qui perché non si perda fra le mille parole degli altri commentatori (Cosimo) Visto che a Trento siamo in clima di Mostra Vini, ricordo che già a metà

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I PIWI “Vini Naturali” naturalmente I PIWI (acronimo tedesco per pilzwiderstandsfähige Rebsorten, varietà resistenti ai funghi) sono prodotti da incroci fra viti europee e americane. Il loro vantaggio è che permettono al viticoltore di ridurre la chimica nel vigneto, lo svantaggio è che il loro gusto lascia talvolta un po’a desiderare. Ma i PIWI moderni danno vini abbastanza sorprendenti in

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